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Capitolo 1. De” Giudici « dal contrario; le doppo d'autr tentaci tueti ¡ mezzi,permanifeftare la veritd , non giouaí. fero , puo giudicare Íccoudo lallegato , e pro. pato +1 che tiene per probabile Machado vbi fupra , elo Giegue co'! medemo, Leílio ,e Gal. paro Hurtado, Diana part, 10. Trat.15.1e- . 16. E 16. P, M'accuío Padre, che in vna cauía, che Áá litigana auanci di me, moftraiad vna delle parti l'informazione dell'altra , C. Motiró V.S.d cucre due le parti l'infor- imazioni, che ciaícheduna aneva concro dell” alcra ? P. Nó Padre , á [ol'vna, che profefíaua me- eo qualche amiñtá , feci queña grazia. C. 1 Cardinal Lugo Tom, 2. de ¡n[t. €7 iure difp. 37. Seót. 15.num. 183. dice , che per fe lo- quendo , non e illecico al Gíudice moftrare ad rna parte informazioni delPalcra per amici- zia; perche quefto . dice gioua per farfiil Gia- dice pid padrone della caufa, vedendo come vna parte Ícioglie Pallegazioni dell'alera; ma aggiunge , che non e lecito al Giudice moltra- re Pinformazioniad vna parte, e non quelle di quefta all'aícra ; perche queíto e accetazione di períone oppolta all'equicá , che vn Giudice de- ue zuere: lofento , che queño e fempre mare- ría pericoloía , perche € efpofta a molte frodi, i iogaoni, de'quali ponno prouederk 1 lici ganti vedendo l'informazioni, e prone della parce contraria , Ed auuerte Sanchez ne” Configli Tom. 1. l:b-3, sap» unic. debio 44. Y vlt. che non e leciro alla parte víurparí 1'informazioni dell'alcra , per vederle, € dimandarle al feruo del Giudice , ó Auocato , O Stampatore , ne á quefti darle , nd allo Scriuano darne copia ; fe noo forfi in calo, che Valera parte abbia raccolce, S aunte Pia» formazioni del fio contrario, che ailora po- trebbe gueña ¡in ricompenía raccoglierequeile dell'alcro , Ex il lerno, O Stampacore darle, effen- do cerro ,chel'alera parce ha auuco le (he , ma nen jo caío di dubbio , 17. P. Maccuío Padre, che in vna fenten. ya condannai va reo di pena pecuniaria , €: ap- plicai a me ftedo il danaro . C. E y,S, Giudice perpetuo , come i Duchi, MarcheG ,0 Contí ne! lor Territorij? Perche quefti doppo d'auer data la feoceoza, pouono applicaríi la pena pecuojaria ; Sic Sanchez voi Jupr.dwb. 8.1. 4- P. Non era,ne e il mio Víficio di Giudice di quefta qualica . C. Applico á le feffo la pena pecuniaria Ar , Ouero doppo d'auer dara la fenten- 24 P. Doppo d'auer dato la fentenza . C, Ureo winterpole appellazione + P. Nó Padre . C, V'dlegee, ó Srazuto delia Citrá , che il 41E Gindice pofíz applicare d fe fefo la pena pe? Cuniaria? P, Padrenó. C. Non pouno Í Giudicí temporall appli= care d [e fte ve surta, ne perce della pena pe- cuniaria , le for queto non fi coucedefle dalle leggi, 0 dilpofizioni dello Sraruro della Cited, che in quefto cafo porranno farlo , doppo d* auer daca la Ícoceoza e folpeía l'appellazione, e pañata in cola giudicara . Sanchez ¡bid. num, 1.2.3. Trulleoch Tom. 3. in Decalog. lib. 7. cap. 1, dub. 12. nur. 4. e poiche V.S, ricené queñto danaro fenza pocerlo fare, dcue refti. ruirlo al Filco, ó alla perfona, alla qual: fe- condo la legge dene applicarí , 18. P. Anche m'accuío Padre, che ia vn litigio era molto dubbia la decifone, e rimal con qualche iciupolo , fe operai con giultis zia , C. Fra queto dubbio , non diede J'afenío Y.S, al facro , Ó Diricto; O era jl dubbio nega- tino , 0 politino $ Perche nel dubbia policivo; ciod quando vi fouo opinioni probabili , cosi circa del fateo , come del lus , deue il Giudice fenrenziare fecondo Yopinione piú probabile, €c il concrario , e condannaro , come oral íu'] principio di quero Capicolo: Se le opinioni tooo vgualmente probabili , glá hó derco in ale era parce, che il Giudice pro applicare doue gli pare , cautelandofi dallo fcaudalo ; e lo cjene con Nauarro, Decio, E altri Giouanai Valero 1 diffcr. yeriufque Fori, Vgrb, Opixioy dif. 3. num. Y, P, Padre tanto dubbia era la maceria , che non pocei formar giudizio probabile ne del fate ro ,D€ del lus. C, Era alcuno de” liciganti in polfeño ? per- ché , fe quelto fofle, donena giudicare á fauore di chi pofledeva +. .Quía in dubio melior ef condi tio pofíidentis . P. Niuna delie due parti era io poleo . C, Era la maceria, che f litigana , divif- bile? che ellendola, ha da dividerfi fra ambe le parti, quando € dubbioía , Diana part. 4, Trat. 3. refol. 40. P, Non era coís divifbile , ma indiui(- bile, C. E che fece V.S. in quefto cafo ? P. Padre ordinai,che Gi mertefe d forte , 8% á chiroccaua, reltae fua . C. Fece bun: sin caío dubbioío , edendo la materia del litigio indiuilibile, ha de metrerfi á force, de a chi la lorcecocca , dente aner maga gior dricto nell'efferco + Diana ibid. 19. P. M' accufo anche Padre , che fono fato qualche poco tardo nello fpedire le canfe con preftezza, quando mi fou renuce nelizs mani. C. L' ha V.S. diff:vice con impedimento lepitrimo , che gli abbia refo impoíkbile laa FF 3 pt.

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