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410 la lua Infufficienza; e non puó eferafoluco; pon trarrando di rimediarui , d imparando quello , che nonsi, ó lafciando l'Vfficio : Ma- Chado vbi fupra 5. 111, Del modo di procedere melle fentenze . 14. . W'accuío Padre, che in vna lice p ciuile diedi la fentenza fecondo il prouato nel procedo, €: allegato da!ll'Auocato . C, Conobbe V.S, che poreuano allegarí al- tre cofe maggiori in fauore di quella parte , che fil condannaca ¿ P. Si Padre, fe l' Auccato fofíe hato piú dor- ro ,auercbbe poturo allegare molte- cole di pid d fauore della (ua parce . C. E coll'allegazioni y che 6 farebbero potu» re fare, larebbe fara pid probabile la ragione della parte condannata ? P. Nou farcbbe tata piú probabile, ma pro» babile vgualmente . C. Quaucunque con Vafquez , eSanchez, tenga Caftro Palao Tom. 1. Trat. 1. difp. 3. punt. 1O. num. 9. che il Gindicedeue arrendere folo all'allegato , € ¡prouaco, € non á quello, che potena allegarí : il contrario peró € il vero, elo tiene DicaÑillo, apud Dianam pars. 9. Trat, 9. refol, 41. E le quello, che porena allegarí, faceñie pin probabile il diricto della parte, giu- dico , che fenza dubbio douena il Giudice ato renderuj per dare la feocenza; E il contrario non laícia di contradare colia feconda propo- fiaione condannara da .Innocenzo XI. quale di- cena potcer il Giudice fentenziare fecondo l'opi- nione meno probabile: Sed ficeft,che; quaa- do il Gindice conofce , che quello ,: che laíció d'allegarí , e poreua allegarí , faceua pin pro- babile 6l dirjeco della parce, ancua cogoizione, che quefta parte cra afíiftica da maggior pro» babilica + Adunque doucua accendere, non fo- lo all'allegato , ma anche a quello ; che poteva allegarí. E (< oftaff dicendo , che il Giadice dene fen- tenziare fecondo P'opinione, che conoíce pio probabile ¡a virtd delPallegato > enon in virea di quelloconofce potrebbe allegar: Rifpon- do, che quelo e vero, quaudo l'allegazione é fufíiciente , ma non quaado e scene, dc iofafñ- ciente. Ma mi da grano guílo ció, che dice Diana al fine dolla rifol. 44. citata: Ftaque m3 falti contingensia , ora Deum ve Index tibi ami. cms fit. 15. P. Anchem'accuío , che in vn negozio criminale condanvai yn reo ,che jo laptuo cer. tamente ,ch'era fenza colpa, ma autuo piena proua d'edler egli deliaquenee . Cs Non procuró V,S. d'rfar qualche dilj- Trattato XV, de Minifiri di Giufizia. genza , peralloluerto | 'Come fatebbe, pelar dere allaccufatore , pere, d per mezzo diper. fone Religiofe, che deiiefe dalla. cavía, O per alcre Rrade liberarlo . P. Feci quanto mi fú poflibile -per-liberarlo, ma l'accuíatore infió di modo, che non eb. bi rimedio alcuno, ma volle, che fi fenteg. ziafle . C. Grauemente dubirano gli Autori fopra queíto caío., quando il Giudice conofce che vaoidinnoceare, e fecondo Vallegato, epro. uaco fi trova colpenole, .chre debba fare Y Gia. dicex S. Tomalo ». 2. 9uefÍ. 67. art, 2. 50 corp. de alcri moltifentono, che la quefo cafe il Gin. dice puó condansarlo ¿ perche la morizia , ch' egliha,e€ privara, e la lenceoza ba da dark, come períona Pubblica, fecondo Vallegaro ,e prouaco ; alcri fencooo , che non puó ia quello caío il Gindice condannare l'iobocenre: 14 cum Nicolao de Lyra, Adriano, Angelo , Na- varra , de alijo trauic Lelios de int. <br ¡rg lib. a, cap. 29. dub. 10. num. 78. perche , dice, che Pammazzare Pinnocente con emana autoricó £ incrjofecamtnte malo, come il conoícere la Donna altrui: Adunque £ come quello, che sá di certo, non ser fua propria mogiie quel. la, cheaffermaoo, e giurano molki, clvella é lua moglie, non puó coogiungerá con quella; ns meno fi porrá condannare quello ; chef sá di cerco , ch'é innoceare , quantuaque dall'alle- garo,e prouaco ap pariíca effer colpeuole: 'vna, el'alcra opinione € probabile, comet añcrma Machado Tom. 3.Lib.6. parte 2. Tras. d. docura, 4. in fine. Quello, che il Giudice deue fare ja queño calo, € , adoprare cotcj i mezzi poffibili, per afoluere l'innocente, follecitando , ente Paccu- fatore defilta dall'accuífa y efaminare iteñimo- nijere ¿e quatiro volcs , per vedere (e puó farli vatjare inttruendo!i della vericá del calos lalciar aperca la carcere, (e puó fenza Ícandalo , ac» ció il prigioniere fugga: procurare di diffsrice la caufa quanto fi puó, accioche ál cempo , Y j mediatori moderino il furor dell'acoufatore, e parce: s'induktrij, acció nelle wifice delle cat cerí , che fanno nella Pafqua i Priocipi, gli 64 perdonaro, $ afoluto, informandoji, fe *l fará bifogno, ia fecreto dell'innoceaza di quell' huomo; e finalmente ponga tutti jmezzi poll» bili per liberarlo ; e fe noo poteffe, dicono gli Autori della feconda fenrenza , che deus lelcia re I'Víficio di Giudice, quantuaque 4 con pe- ricolo della vita propria, Vide Diaoam pari-j, Trats 4. de bomicidio, refol. 22. É Nelle-caufe civili, 8c anco o: lle criminal, pelle quali folo há da dará per peoa qualche multa pecuniaria ; d bando, priyaziónc dell' Víficio, 6 Beneficio, € di fencimento Lellio fupra mm. 84. Che il Giudice , che hanodais priuara della giuftizia d'rna parte y eta e ca
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