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Capisolo 1. de Gigdicó iib.com queñe pacole + Ideoque mandamus qua- tenus ad confcientia vefire wdiciuma , recurrentes, ficontra prafcuptam ordinem tamquam bomines comfiflusz non pudeat vos errorem vejtrum corri» ere Ac. ma porche noa a'e (eguico dano al- cuno , cefía queña legges ma [ará bene, che Y.S. incarrichi a quelle perfone la lecrerezza ; € fe e pofo qualche cola in Ícricco , s'abbrug- gi.0 ftracci, acció per l'aunenire non gli 6a dí qualche pregiudizio . Il modo ,co'l quale il Giudice há da riparare all' errore commeño uella cauía, fi pro vedere in Villalobos «nel T rat».3 Gu citato ¿diffic. 16- per totam; de ja Lellio fupr. dub. 18. 7» P. M'accuío Padre , che gionro d fare Y inquiizione- Ípeciale contra un reo, antado gia prouata Pinfawia , feci anche ¿uquibziooe d'«n'alcro deliceo , non edendone jutosmaro di eo . C, U delitto , del quale era infamaco , £ra iodicio baltenole per pronare l'alcro ¿dal quale non era informaro ¿ perche.. edendojo .. le 05 porrebbe inquirire v.g. feroo ciotamaco , € convioto d' omicidio , ei trona ilmorco [po- gliaco , fi puo interrogare, le rabo Je dilui vefti; Machado. tom. 2-Lib. 6. part: 2, trat. 3. doc. $. NUM» L- P. Non era indizio wa delicro dell'alero nel modo , che V.P.dice . C. Sí porena conoícere va delitto feoza al: ro ¿ come y.g.4 quello, che e coouintod'aner jubaro alla Chicía, puó dimandará , leruppe le ¡porte : Machado ibid, P. Il cafo fi, che rnfoggerro comile adul- terio con ypa Donna maricara 5 / crono morto jl Marito di quefa, e per efier conninto dell aúplcerio , sinterrogó dell'omicidio . C. Quantungue vao fa infamaro d'va de- litro ,non per quefto puo ferí fpecial'inguil zione d'vn aliro, del quale pop £ infamato contia dal cap. Inquifitionis de accufationibus: di fopra citato , chesdice ¿ Cum Inquificio fierá debeat folummodo fuper illis , de quibus clamores aliqui prece/fJerunt : Nel calo di V,S. ciendo informa to il Soggerco dell adulcerio , fi poré far Ioqui- fizione deJl' omicidio, quantunque mon foíse di queilo infamaro ; perche Padulcerio era indizio fufficiente del)'omicidio , come ciene ¡a rermini proprij Villabos tom, 2. trat. 19. d:/fic. 9.n. 2. 8, P. M'acculo a:.che Padre , cl'elamioando va reo giuridicamente , auendo contro d'effo prouata l'iofamia , liorerrogai alurcsi de” com- piici del fuo delitto » C. La colpa ,che ft aceribnica á quelto reo, era cale, che non porena comunercerá fenza. compagoi3 v.g. de Gtrouaíse auer rubaro vna gran caísa che da fe folo nó aucíse potuto por- rarfi via, O alcri cafi Gili; ó quando, benché il delitro poreíse commererá da le folo, 6 34, che ¿n.commeiso da pih » “b 407 P, Padre , G faptua', che auena compirci nel calo , de , C.QueRi complici erano gid, infamari del tal delicro? ¡il che efsendo .cosi , porsua Y S, far Inquiíziose fpeciale di loro, aclla forma, che di fopra € derco . aL P, Non erano i complici. jnfamaci di cal de- litro +. Pal C.Fece V.S. queña dimanda al reojo. gene: rale, 0 ia particolare , dimandaadogli di perio» ne dererminace ? nana E P. Padre , feci.inquificione generale , £noY particolare . b €. E' decifione della legge Canovica,' capi Cum Mon.Jierium 1. de confefís; che,noa perchd jlreo Ga conuinzo diqualche delicco , gliG pol» ía dimandare de complicí., che aoníoao infa: mari; Cum fecundins viriufque iuris latura de fé sonfeli , Juper aliorum confciensijs wterogari mos deber ,¿7c: Ma quaado il delicro.aon puó:com» menerá fenza complici ,.0, conita, che.libha avucijn quello ,puo fará ioquiézione genarale di decci complici, aon dimaudando di períana; alcuna decrermioaza: v.g- Gerona voa períooa morca da cre, 0 quarcro; Á conuice vao di loro efler egli aggrefsores del. morco,' 4i,pyó quetto iarerrogare in gensrale decompagnis machado fupra.num. 3. Viillaobos uel dnogo a+ 1410 d:ffiG» JO. BUVI) Zo 5 IL Ds'la Ginrifdizione e fufócienza de Giudici a 9: . M'accuío Padre. Che ¡o vna 0cca- p fione , efendo icomanicato ,«ferci- cai 1'Víficio diszindice C.. La (comunica cra. miaore¿ perché queña non impediíce al Giadice, che licica , e valida» mente eferciciál fuo Vílicio « p. Era [comunica maggiore » C. Era pubblica , e nororia queña (ua [co» munica maggiore? perche, le foe occulta , po» trebbe ancora elercirare il luo Vélicio licica , e validamcoces Sijueltro, merb. Excommunicatio 3.1uym . 3», Galcri molci + la ragione e, parche la legge nacurale di conferuare la ína famaé di maggior grado , che la poficiua, qual proi- biíce al Gindice comunicaro d'cfercicareil lao Vficio . Aduoque porra , per. confernare l'¡n. dennicá della (na fama , elercióare valida, e 18. citamente il fo Víficio, ellendo oceulea la Ícomunica + p, Padre, era pubblico , che ¡o era (comu. DÍCaro » C. Era fpomunicato rolleraco , O vitaado perche . ellendo, fcomunicaro vicando, caon tolleraro , non folamenre peccana mortalmea- ce in efercicariarci di giuriídizzione giuridica, ma anche erano alli gli acci, che faceua , per elier prinato dell'vfo della alenitaions. ae
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