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398 del Sacraménto fupra quefi, 17. i) contrario peró fieguono cormunemente iDoctori, tefte Diana ibid.Ec ha da tenerfi,che quefto farebbe colpa graue : Almeno queño € indubitabile riguardo id Religiofi Minori.efserci proibico nel cap. 31. della Regola: Nec fíant compatres vira- rán y vel mulierum 3 e, CAPITOLO VIH. D'alcune cofe Speciali delle Monacbe , Veto quello , che laício detto ia queño ¡ Tratrrato de” Religiof , cosi per eleg. gcrí Confeísore pericaf riferuati, e noo riferuati, come circa de'voti d' Vbbidienza, Pouertá , e Caftitá, 8: ha dá intenderfi rifpecri. uamente delle Monache ; le quali in ordine al Sacramento della Penicenza, hanno ad'eere fubordinate dá quei Confeísori, che il loro Pre. lato ad efe afegoerd + Se fono foggerce al Vef- cono , hanno da confefíaríi da chi egli determi. nerd; efe alla Religione, dagli affegoaci dal Prelato . Vedafi Leandro del Sacramento part. L. Trat. 5. difp. 11. quel, 46. € Torrecilla nel/e fue Confult. Moral. Trat. 2, Conf. 4. per totam Quelle , che fono foggttte a' Prelaci, ausranno riferuaci quei cafi, chef fefli rifernano; e quelle , che fono foggrstte all'Ordinario , auc- ranno quelli, che fono rifernati generalmente per turco il Veícouato. Diana part. to. Trat. 13.rcfol.52.5. Vernm; 8 il Padre Er. Ema. nuele della Concezione de Panit. difp. 6. quef. 10.num. 873. 60. P. M'accuío Padre, che in vna occa- fione mancai al Coro colla comunicá , e non recitai privatamente 'Víficio Diuino , C. Ebbe V.S, qualche cauía , che la (cuíafic dal recicerlo come ¡ofermíta ,ó altra di quel- le, che baftano , per efimere dall'obbligo dell Vílicio Divino ? P. Padre ,non ebbi caufa batante , che mi liberafle da quef'obbligo , C. Non credeva V.S, che peccaua graue- mente non dicendo l'Vfficio Diuino ? P. Padre, ebbi grande fcrupolo fopra ¡l ca. fo; non oftante che auevo vdito dire, che je Monache non fono obbligate a recitarlo fuori del Coro. C. E' vero, che alcuni Aucori hanno dubj- tato,le le Monache fijoo obbligate a recitar J'Víficio Diuiao fuori del Coro ; l'opivione pe. ró comune ,€ verá tiene, che fijoo obbligare; come con Maldero , Aragone, Rodriguez, Nauarro , Toledo, 8: aleri molci tiene Diana part. 2. Trat. 12. refol. 17. 8: il Padre Eufetbio di Herrera apud Dianam part. 10. Traf. 112. refol. 45» 5. Sed ego. Dice, che e temeritá af. fermare il contrario ; e d'improbabile la nora il Macítro Ferdinando della Naue, tefte Diana Tratisto XIV. Dello Stato Religiofo Ñ part. 11. Trat. 1. refol.25. $. Quero tertid ; Lo ftelo dice de' Relígiofi, quantunque non fijao ordinati d'Ordine Sacro. Vedafi-anco lo Kefo Diana cad. part. 11. Trat. 3. refol, 10.5. Adid verd ¿e nella part. 7. Trat- fur. refol. 4. certo e, che fe vi fode precerco di Ragola , ó Supe. riore , che obbligafie le Monache, d Religiofi non ordinati ( come l'ha la Regola del Noftro P. $, Francefco , cap. 3. Clerici faciant Diwinuns Ofcium , fecundum Ordinems Sandi Romana Eca cleñia ) che in quelto calo farebbero obbligari d recitarlo 3e quancuaque non vifia cal preceta to,ha da tenerfi, che abbino queft'obbligo, per il generale coñume introdotto , e giá rice» uuto ¿come fe folle legge . 61. P. M'accuío Padre ,'che hó finto vn lueaimento , € fono fica cauía, che con queto precefto cocrafle il Medico dentro la claufara del Conuento . C. Queñto ¿faro con qualche fiae afro, indecente, e majo. P. Padre , non hó auuto cactiua intenzione, nel far'encrare il Medico, ma folo l'hó fatco,per coprire il mio fiato accidente . C, Che motiuo ha 3uuco di fiogere queño fuenimento ? P, Padre, P'auermi rentato Pinimico di fin» gerlo . C. E'proibico agli huomini , e Donas, l'en. trare nt' Conuenti delle Monache, feoza gráue, vera, e manifefta neccíicá, come confta dalla Conftituzione di Bonifacio Orrauo , che cos mincia : Periculofo , im 6. Decretal. lib. 3. tit.16s de flatu Regwl. e dal Concilio di Trento, cht proibiíce lo ftello loro pena di Scomanicas mággiore, Sef. 25. cap. 5. de Regularib. done dice: Ingredi autem intra Septa Monajterij nemini licet , cubufcumque generis , aut conditionis , fexus, wel etatis fuers , fine Epifcopi , vel Smperioris liceutia in fcriptis obtenta , fub excommanicationis pana ipfo facto incurrenda : Queña cenfura € chiara ; € lolo s'ofítriíce d'anuertire circa d'ella, che ; quando dice il Coucilio , cuiufcumque ge- neris y tatis , Fc. folo parla di quella etá, oclla quale wé gia l'eío di ragione; e cosi non com» prendei Bambiai, e fanciulli, che non fono ancor giontiagli anni della difcrezione , comt tiene la comune ;e lo notó Barboía fapra que ño luoga, nun. 55. NE meno fi proibiíce entrate alcune feruenti, per feruire le Religiofe, d al» cunt Vergiai, ó Donzelle, perla buona edu- cazioñe , colle cautele della licenza , e del reíto, che colá afíegoa Barboía nun. 88. e 89.€ quao- cunque dica altresi il Tefto, che quello , ché auerá d' entrare , lia con licenza in feriptis, 000 peró s' intende queño ne” caí freguenti, 0€ quali fogliono entrare Medici, Chirurghi, € alcri Víficializ come dife Diana part. 3. Trate 2, refol. 191, do Ke anche auuerto , che queña ca Ein
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