BCCPAM0001162-4-1600000000000
Cap. 111. Notizía de Cafi Rifersatá melle Religioni . rd 1a polluzione voluntaria, che proceda folo da interiore dilerrazione moroía , 9 defiderio confentito , non eiendo procurara con azicne elterna ;come diffi_ncll Apendice de' cafí riferuati, mella 1. part» della Prat. num. 25. Nóta 25. [o- corte in quelto cafo quello, che s'impiega ia cofe che per fe imfluunt in pollusionem, quaa- tunque non l'inrenci , ne la voglia , le in certo fiegue + comequeilo, che babet pollusionem ta- Dibus impurisin Je ipfo , aut in tertia perfona , aut efpertibus libidinofis , aut turpibus , € obfcenis; ma quello , che incenra la polluzione con tacti, 0 in alero modo , le quella non iegue , non [2- rá peccaco riferuato, perche non e opere con- fumatus ; e quancunque Gegua in fomnis la pol- Juzione, che fi procuró in vigilia, e non fi ebbe, non fard peccato riferuato , dice Murcia fupr, num, 2. c2p.16. E nel numero quinto aggiunge, che og meno e riferuaca la polluzione volonta» ria, che fiegue da tarto libidinoío , che folo e peccaro venjale, ne meuo e rifervara la pollu- zione voloncaria, che Gegue dalla vifta della faccia , O feno d'vna Donna . Murcia ibid.num, B. Vide etiam Bañieum vbi fupr. 5.9. lo alcune Religioni fuole rifernarfi queño cafo nel medemo modo , che lo pofe Clemente Otcano: in altre fuole rifernarfi, quando Í; commette in terza perfona; ciafcheduno fapri, e y'accuíerá nella forma , nella quale € rifernato nel fuo Ordine, 32. Calo 10, Occifio, aut vulneratio , rc. il Religiofo , che occide, 0 ferifce quslíinoglia períona Ecclefiaflica, O Secolare, Crilliana, 0 faentile , izcorre in quelto cafo riferuaco , el- fendo la percofía peccato mortale, 0 elendo tale, che 1e 6 faceie á qualche Chierico, farebbe fufficiente, per jocorrere nella Scomunica del Canooe. Incorre altresi in queíta rifernazione, dice Murcia vbi fupr. cap. 17. num. 4. quello, che comanda, 0 configlia , d concorre col!" ifromento , á ferire gravemente alcri , O quel. lo,che feriíce gravemente, e murila fe ftefÑo. Quando la morte, 6 perculiione ( facefie in fui defenfionens cum moderamine inculpate tutele , ne larcbbe peccato , ne cafo riferuato . 33. Calo 11. Malitiofum impedimentum , c. Quello , che maliziofamente impedifce, O trat- ticue , O apre le lercere , che ¡il Superiore Ícrive alSuddito ,0 il Suddiro al Soperiore , Íncorte io queftocafo riíernato; e quello fi dice, che lo fa maliziofamente, che opera con mala in- tenzione ;cioé , con animo di far qualche dan- ho poltiuo , 9 privacigo al Superiore, O iafe- riore ; Sicche pare, che non commerrerebbe peccato riferuaco quello , che per curiofitá aprifle, O leggefe detre leccerez O quello , che Je leggc, trouandole aperce, O lenza aprirle ; ne Quello , che le apre juauuertencemente , credeo- dole direrre a fe. Chi defidererá pid copioía fpiegazione di 387 quefti caí riferuaci, la erouerd ia Bañeo Verb, Cafus referuatus num. qo. enel noftro Padres Leandro di Murcia nello fpiega del 7. cap. della Regal, Seraph. cap. 8. 5 fequent. quello lafcio Ícricco , mi pare baftante perora . 34. lo alcuae Religioni faranno riferuari queñi vndeci ca(i ad licreram ¿cometo fono nel- la noltra : ia alrre no*l faraano cuccis in alero vene faraano piú, 6 mtao; Sapranno perdi Confefori, che quefti fono i pid comuni, per elfer quuerciti, quando confederanno qualche Religiolo , le 9aceuferá d'alcuno d>' cali derti, 8c il peniceate non fofic huomolerteraro , d'ja. cerrogarlo , de egli ao"! dicelle , Le ¡Luo peccas to € riferuaro e crouando eflerlo , porcarfiio ordiac all'afoluzione nel modo, che hó detro nel Capirolo fecondo precedente , CAPITOLO 1Y. Del Voto dellV bbidienza Xel igiofa ; 35. p . M'aceulo Padre, che hó MARCA: co in vna cofa, che comanda h mia Regola. C. Obbliga d colpa graue la Regola in que- fio calo, nel quale V.P. manco ¿ perche , le le va Regola non € di quelle, ch: obbligano d colpa , non fará né meno peccaco veniale il non ofieruaria, ma lolo fara foggetro il Suddico alla pena, che il Prelaro gli dará , come dice il Dottor Angelico 2. 2. quel. 186. 4rf. 9.ad Y. in fine ,con quefte parole: Ln aliqua tamen Reli- giong , fcilicee Ordinis Pradicatoruma, tranfgrefio salis , vel omifo ex fuo genere non obbligat ad cul» pam , neque mortalem , neque venialem , fed folurs ad panam taxgtam fuflinendam: Se nonin calo, Che lalciafíe d'oficruar la Regola per diípreza z0; che ja queño cafo larebbe peccaro mortale, fecondo che dili nee Conf. Mor. Trat. 2. Se? 4» Conf. 2, $» 2. num. 40» P. Padre , la coía , nella guale io mancai, fu vn digivno , al quale fowro colpa graue ci ob- bliga la Regola . | C. Quefto digiuno occorreua ia giorno, che altresi fi douena per prececro Ecclealtico di- giunare $ P, Si Padre . C, Suppongo, che quando fanno Profc(ño- ne i Religiofi del fuo Ordine , promerrano coli rre voti d'oflernare aoche la Regola $ P. Cosié, Padre, C. Infegna con Vaíquez, Sanchez nella Soma ma lib. 4, cap. 11. num. 25, in fine , che il Reli- giofo , che :raígrediíce la Regola , che l'obbli- ga fotro peccaro morcale , commerre due pec- cati mortali, vno contro l'+bbidienza, colla quale promerte d'offeruare la Regola; el'alero, contro quella vired, alla quale soppoae la colpa commefía: La concraria fencenza € pid Cee 2 vera,
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy NDA3MTIz