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376 Trattato X111. Dell V fficio de* Parrocbi. - yoa buona morte , deue il Parrocho andarui di quando in quando , per vederelo ftaro dell'ina fermo,es'ha bilogno d'aMñenza magglort . 109. lohó per ficuriílima, de accercatifi. ma la fenceoza di Lumbier ; perché in quelPora pericoloía vi lono molri agalci, co' quali il co- mune nemico tenta fuperare la Rocca dell'ani. ma ,e faríene padrone colla violenza impetuo» fa de' fuoi inganni, e fe il Parrocho non foc- corre queña pizzza in afedio si appretaro, cor- re gran riíchio, e pericolo. Le cencrazioni in quel ponto fono molte, le forze deilinfermo poche ; 'angufie gli opprimono il cuore: i do- lori gli fopprimono le potenze: l'angofcie gli firingono l'animo: gli accidenci gli curbano i fenfi+l'affiizione € grande : il timor fpauento- fo : l'ortor della morte formidabile : la perplef. fitá ,edubio , le mi faluero , O fe mi danneró, é vntormento infofíribile ; la Ífperanza confor- ra , il timore atreriíce, e frala Íperaoza , Se il timore furinando il bacello del'anima , fá in torfi d'affogarfi, e piombare fepolto nel fondo orrendo dell'Inferno : Adunque non fará necel- fario , che il Parrocho , come deftro Piloto, renga il timone del configlio , dell'efortazio- ne, dell'ammonizioni, per condurre la naue dell'anima combattuta da tali onde al porto ficuro della Gloria ? 110. Varij modi fuole intentar il Demonio, r perdere J'anima in quelto paño , de'quali deue faríi fauio il Parrocho , per opporí alle macchine di quell' aftuzo , e cauilofo ferpenee: alcuni tenta contro la fede, aleri contro la fperaoza ; € e neceflario , che il Parrocho fre» quentemente eforri P'infermo a far acti di fede, fperanaa , e Caricd, Proponga all'infermo la gran mifericordia di Dio, la fua immenía bon- tá, « amore, che niuno vuol perdere , e cutei defidera faluare 3 che non venne al mondo a cercarcigiufti,ma i peccatoriz gli offcriíca quel fangue preziofo di Gicsú Chrilto, ne'cui fivifbmi corali fía afficuraco il prezzo del no- Kfiro riícato, che per inoftri pochi mtrici, chia. ro fia, che non potiamo meritare vna Gloria eterna ; anziche í noltri abbominenoli peccati mtritabo millinferni : e che pero Chrifto Gita sú colla fua morte , Palione ci guadagno quella corona immortale : Gli fuggeriíca la potrcuriflima interceffione deila Regina degli Avgioli Protterrice fempre de”Peccatori, añllo de publlavimi, coraggio de'paurck , refugio de'[confolati , Conforto degliangufiari, Ma. dre degli abbandonati, Patrocinio de'Poueri Refrigerio de'miferi, Cinofura folgoregiante, alle dicuiluci drizrto il corío della fferco , € fuppliche afficura felice il viaggio fra le marce tormentofe, e boraíche pin turbolenti della MOFtC . 111. Se Pinfermo peccherd di prefunzione, fidandcli troppo della piétaá Divina, gli rap- prefenci i giudizij inappellabili della (ua giuQi. zia : vn ladro porta Giesú Chrifto dalla Cro. ce al Paradiío , €: alero iouia dá'lnoi fisochi all'inferno, epure l'eno in fua vica non era ftato men facinorofo dell'altro ; Giuda, doppo auerlo egli ammeño alla fua menía , e compa- gnia , permerte, che vada perduto ; e Íparge fopra Longino nel tempo, che Pingiuria , la fua benedizzione : I Magi, ch'erano tanto lo. cani, iNumina co'raggi della-fua luce; Herode, ch'era si vicino , lafcia nelle tenebre de'(noi er. rori: Terribilis in confiliis Dens!Pfalm. 65. ,K con quelti, € alcri motiui perfuada al infermo il giufto,e fi douuto timor di Dio . 112. Altri vedrá molto afflitti dalla memo: ria delle fue colpe pañíate; e quefti animi alla fperanza, proponeado loro , che Dio ha impe» guaca lá lua parola , di perdonare al peccatore di vero cuore psacito , e che piú tofto finira il Cielo, ela cerra, che mancare la parola del Signore . Alcri vedrá tepidi, e negligenti in piangere i lor peccari,Sa queRi ha da proporki la gravezza dell'offcfa di Dio, e quaoco lo cibil tr=cco fiz, jogiuriofo , il voltare le fpalle al fommo Bene , per féruire al Demonio : Che nel libro di Chriflo Crocififo legga la grauezza del peccato , poiche ciafcheduna delle fue pene é yn capitolo copiofo, che pubblica la brurtez. za delle noftre colpe . 113. Finalmente fia cauto in quelto pcnto; d'affiRtere fecondo la necellitá del paziéce; á chi vede poco paziente ae'fuoj dolori, propovgai dolori di Giesú Chrilto , le pene del Purgato. rio, e dell'inferno + d quello, che vede cravda glíaro dall'amor della coníorte , figli, facolrd, óamici, gli perívada quanto Ga da dilprez 2256 ogoi cola caduca , € cerrena , e che quans to € inqueíta vica ,tucto e fango , cenete , Cela ra, poluers ,e niente: Quelli, che hao30 pro. feflaco la virid, Porazione , la frequenza de'$a- cramenti, € l'amor di Dio , inftradi per il dol. cccamivo degli acti anagogici, €: orazionl giaculatorie, mouendoli á far ceveri artid' amor di Dio: 8 á ciaícheduno procuri aert con quel foccorío fpiriruale , di cui aucrá di ble logno , aggiuftandofi al genio delle naturt, tenrazioni, 8 altre cole , che vedrá aellinfer mo . Ben vorrei inferire in quelto luogo alcunt breui eforcazioni, per ajutare d ben morire l'ins fermo ; má per non tagliar il filo al mio añua- to,€ non dijuertire la piuma dall'jacento le cralafcio . 114. Vna delle cofe, che ha da procurarell Parrocho di noa Ícordaríñ, € l'Tadulgenze, che aucrá; fe ha Bolla , 9 qualche Corona, 0 M* daglía , alla quale ia concefía Indulgenza ple" varía per Pora della morte + e quantunque 00% fia neceflario , che Vinfermo efpredamente dl: mandi l'applicazione dell'Indujgenza, mi ball lPjatenzione interprerativa , che vá incluía aél pe
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