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Cap Y . P.IV Del modoxche ba de offer. il Par. circa sl Tef. del! [ nf 373 vedrá ; che ordioa quaiche cofa contro la Ína colcienza ,acció poísa preuenirlo , 8: aunifario di quello deuc fare . 99. P. M'accuío Padre, che ad vn'infermo, qualera debicere di molco , 8: anco di piú di quello auena, configliai , che porena fenza ferupolo diiporre delle fue facolrá il necefgario per iFuacrali; e che il refto ( deíse a' cre- ditori . €. VS. gli ricordó ,:«che non fi faceísero gran [pefe nel Elequie , con faño d'apparati , € rroppo pompa ; ma parche , e moderate ? P. Padre , la prima coía , che difli , fú que- fta che fi faceísero colla moderazione corrif. pondente alía (ua poucrtá . C. 1 beni, che quefa perfona aueuz , erano in fpecie d'aleri, O aucua altra azzenda fua, che foíse aggrava<a da” debici ? P. Padre, quello, ch'egli 2ueua , era (uo, febbene douena alereccanto , $e anco pia , C. Se curcii beni, che quettiofermo aueua, feísero in fpecie d'aleriz v-g. le aucua mobili, 6 ftabili , che foístro d'alcra perfona ; s'aucua. no da reflituire al fuo Padrone; 0é poteuano farfi i Funerali á ípefe di quefti beni;fe non ia calo , che quelto foís: ranto nece(sario perl'la- terro , Che non pote/se farí in alero modo ; in queño caío, da quei beni G potrebbe pigliare il neccísario per vo'Iocerro molto imoderato; Sei beni, che Piofermo auena , erano fuoi, quantunque foísero grauaci da debiti, % ¡pos teche 5 (1 potena pigliarne il neceísario per vn Funerale decente, fenza pompa , ne apparaco, ye molte fpefe ; per eíser azzenda privilegíaca quella fi. confuma ne” Funeralj .. E dotcrina di iPierro di Nauarra Tom. 2. lib, 4. de refl. capo finale, dub. 3. num. 23. e 24.8 cica per la fua opinione Silueftro , Paludano , 8% altri. 100. P, M'accufo Padre, che vn'¡nfermo mi dimando configlio, fe poreua mutar vn ce- flamento, che aucua farto in vita, 8cio gli difi , che í potena . C. Auena farto il primo teltamento con gluramento di non mutarlo? che fe non vi foíse quefto giuramento , elsendo ¡il teftamenco ri- uocabile di lua natura , ben potrebbe mucarlo con gintta canía , =P. Padre ,con giuramento aueua firmato il primo teftamento.. €, Aucua cauvía giutta , di rinocare il primo teftamento? P. A mepare, che l'aucíse . C, Che cauía autua 3 ¿P. Nel primo ceftamento diftredáua vna, figliz vnica , che aueva, fenza lafciarle co- fa alcuña , per efstrfi maricara contro fua vo- lIbatá. ; €. Simaritó la figlia con perfona di grado notabiimeateinferiore 1 Ps Padre, la períona , colla quale G mari» có , noa era vguale in. qualicá; era pero perfos na ben neta . C. Aucua gid veaticioque anaila áglia, quan. do fi maritó ? P. Auche pid . C. Suppoago per la foluzione di queÑño Cas fo , che la figlia , la quale fi marica coarro la voluntá di fuo Padre con Períona d'inferior qualitá , non puo per queñto efer diferedaca, quantunque alcri dicano di si , fecondo quello, Che riteriíco nella part. 1. della Prat, Trat. 4ucapo 2.1um, 19. pag. 72. male la figlia ha venticio= que aani , non auendola ¡il Padre maricara auanci,non s'imputa d colpa della figlia , fea condo le legzi, ilmaricarí con períona d'infe= rior qualita ¿ ue il Padre puo per queíto dileres darla , come dice Villalobos Tom, 2. Trat. 304 dific. 18.num. 2. Suppongo in fecondo luogo , che il cea. mento frmaco con giuramento , cCoOMUAEMEN: te non puó rinocará lecitamente , e lenza pec= care grauemente, come con Giulio Claro ,e la comune , dice Villalobos ibid. dific, 24,n. 7. quantunque fará valida la riuocazione , facen- do in efia menzione tlprefía del giuramento farto nel primo ceftamenro: Villelobos ibid, me 6. Sanchez ne Configli Tom 3. libs 4. cap. Xo dub. 17.003. ' » 1014. Sappofto queño ; mi dica V.S. credó fenza dubbio alcuno, che l'infermo aueile fac= toiltefamento giurato per odio ,che conce. pia fua figlia , per eferí maricaca contro (ua, volunta ? P. SiPadre, . C. Adunque il giuramento fatto con queño. motivo non lobbligaua , come diíli. nella part. 1. della. Prat, Trate 2. CAPs Lo Ne 12. Pag. 48. € quantuáque non fofle ftaco il teftamento giu= rato ptr quelto motivo, poteua mutarlo ia: queño cafo, fecondo che inferiíco dalla dot. erina di Diana part. 5. Tras. 3. refol. 224 doue dice, che ¡il teftamento mal difpofto , efacro contro le leggi giufte , quancunque fia giuraco, puó lecicamente riuocaríi: Sed fic ek , che queño reftamenco fú difpofto malamente, e contro le leggi giufte , poiché non potena per queña cauía diferedare la figlia: Adunques queño reftamento , benche folle fateo con giu= ramento , fi poté molto bene mutare: Con che refta chiaro , che V.S. pote lecitamoare, e donueua configliare queft'infermo , che mucalle il ceftamento primo , $ ¡inftiruide ercde (ua figlia - ¿5 103. P. Yo'altro infermo aueua vo figlio Sfpurio ,- e .voleua laíciargli qualche poco d' azzeoda, $ io gli dili, che non portua darglicla. : C. 1 figli (purij.non ponno fuccedere a' loto Padri, ne per ceftamenco , ne abinceltaro «06 per con:racco frá vini , fecondo il Tefio Ciuilez 2. Qui

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