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Cap. D'. Part. 111. Del modo d'amminifirare 1 Effrema Y nzione! $7E ne che dice eer materia del Sacramento del! Elrema Vozlone il Chriíma , e poterfi ammi- nifirare con efo . go. Migliore e Valtra ragione , colla quale prova la ua fencenza Layman; perche, dice, dificilmente porrebbe faríi la feconda volca IVnzjone , peremendare ¡il primo errore, fen- za Ícaudalo; 8 accettaro queño, tengo per molto probabile, che non farebbe neceñario ripertere Eltrema Vozione coll'Olio , per fup. plireil diferro commeto ; 8 € la ragione : per. che il riceuere quefto Sacramento non € di ne. ccífirá di precerto , ne farebbe peccaro morta. le tralaíciarlo , non concorrendoui difprezzo, d fcandalo , come co'! Dottor Angelico , Soto, Navarro, e la comune , afferma Villalobos parte lo Trat. 1. diffic. $. mum. 1. 8 ¡1 P. Cal. peníe Tom. 2. T rat. 27. difp. 4. Sed. 2.num.1 3. Sed nunc fic, efiendoui Ícandalo , Ó temendofi prudentemente , í puo tralafciare qualche vol- ta quello, che obbliga per Leggs Divina, ó viana ; perche € di piú pelo la Legge nacurale d'cvitare lo Ícandalo , che la Diuina ,Ó vma- va: Adunque con piú ragioue potrá trala- fciarfi di fupplire il diferro commeflo nel noftro caío, temendofi prudentemente lo Ícaudalo; oiché non v'e precerto Diuino, né vmano, che obblighi falrem gravemente , d riceuere il Sacramento dell'Eltrema Vuozione nell'opinio- neriferica . 91. P. Altresi m'accuío Padre , che fando jo arco d'amminiftrare 'Efrema Vnzione ad wn Cieco , gli vnfi ancora gli occhi . C. Era cieco da!la naícica ? P. Padre si. C. Dife V.S. la forma fopra queño fenfo al- folJura , 9 condizionaramente ? P. Ladiffi afolutemente . C. Quando all'infermo mancano le mani, dice , Lzymao fupra num. 6.citando S. Toma- fo, S. Bonauen:tura , Ricardo , Soro , 8 altri; che ha da vnecríi la parte proílima : 8: á quel- lo, á cuí mancano gli occhi, ha da vngerá nel Juogo degli occhi medemi;z perché ; quantua- que il Cieco d natimitate non abbia peccato Co- gliocchi, ue il fordo coll'edito , né il monco colle mani ; ha pero poruto peccare colla cons cupiícevza di vedere , vdire , e toccare : Adun- que per quefta ragione auerá da wngerí in queñti luoghi: Confeffo, che queÑa ragione noo laícia di cauíarmi gran d:fficolra ¿ perche; fe il Sordo peccó colla concupienza d'edire, il Cieco colla concupiícenza di vedere, Ex il Monco con quella di toccare; quefto non fú peccato dell'vdito, ne degli occhi, ne delle maniz Adunque pare, che non potrá dirfi, quidquid per anditum , per vifum , per tabtum de- hiquifii , ma li dourá dire (accertaca quefta ra. gione di L¿yman ) .Quidquid per concupifcen- trama videndi, andiendi , tangendi deliquifli , il che non puó concederá: Ció non oftiate, per afícrire Dottori tanto graui queta dottriaa, conucngo ia ea; perche; ficome ia quello, che viene contrico alla coofefione , ó con fole cel- pe della vica pañaca , G Íalua la vericá dell Ego te abfoluo , quantunque quell'affoluzione non perdoni actualmente colpa alcuna , per efec il uo feníot Sacramentums abfolutionis tibi impen= do , come dice la piuma Angelica di S. Tomalo part. 3, qua). 24. art. 3.ad 5. in fine + cosi anche Í faluera il fenío della forma dell'Eltrema Vas zione , quancunque la perfona non abbia peca cato nel lenfo 92. Dalla qual ragione inferiíco, che in que= Ro caío porrá dirfi la forma dell'Eltrema Va. zione alsolutamente , e non condizlonata , CO. me dice Valeacia , apud Diavam part. 10.T ral. 16. Mifcel. 6. refol. 81. 5. Sed bic 3 perche la medema forma di queíto sacramento pare, che foni come condiziopara: .Quidquid peccaffi , idef , fi foreé peccafli; e perche il fuo fenío € come quello dell'aísoluzione,daza proporcione: Sacramentum rem fiuum reliquiarum peccatorum tibiimpendo » 93. P.Waccuílo Padre, che ad vw'infermo amminiftrai due volte il Sacramento dell'Eltre» ma Voziont . C. Era durante lo fefso pericolo , Ó articos lo di morts ? P. Si Padre. C. Fi molto !ungo il tempo , nel quale du- ró in quefto pericolo di morte 4 P. Padre, piú di quaccro meñ vi duró C. Quando Pinfermo , doppo d'auer rices vura 'Eftrema Vozione migliora, e rifana, (e dopporicade in pericolo di morte, gli f puó amminiftrare vo'alcra volca queño Sacramea= to ¿come dice il Concilio di Trento Se//. 14- cap. 3.Con quefte paroles Quod fs infirmi pojk fufceptam banc unétionem conualuerint , ¡terums buius Sacramenti fublidio ¡uuari poterunt , cum in aliud fimile vita difcrimen inciderine + perché , Co= me quefto Sacramento non imprima caratcere, non vé ragione , che impedilca il poteríi ripeta cere ,e/sendo celsaco il primo pericolo di mot- te, ericornato il fecondo + Et auuerce Baíseo, e bene , Verb, Eftrema Vnctio 3» mum. 3.0000 el. (ere neceísario, che l'iafermo ricuperi la fanica, machebaña , che ía miglioraco , 8 vícico da pericolo , acció doppo qualchs cempo glif poísa dare I'ffirema Vnziones $e aggiunge Leandro del Sacramento part. 1. Trate 4» difp. 4.quef. 16. che il tempo baftante, che ha da paísare da vn pericolo alP'alero , € da vna Va. zione alPalera , fono quindeci , ó venti giorni, ó al piú va mefe . 94. Se perícuera molto tempo la medema infermicd mortale, (come vo” hydropifas ) zuendo il pazience riceuuco (ul priacipio dell' accidente morcalel'Eftrema unziont , dicono fia 23 sá,

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