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Cap. Y. Part. 1. Dell" 4/foluzione in pericolo di morte; 365 uefiro; Armilla , Soto, €e aleri molti, che cica, ehiegue Sanchez fupr. nun. 7. € la ciene per pin probabile , che la contraria Leandro del Sacra- mento Tom.1. Trat. 5.difp. 11. quel, 18. per- che Frío ,e coftume della Chieía fi ,cheil Sa- cerdore femplice non afsolueíse, fe non ia dif. ferro ,e mancanza d'aliro; € il Concilio , di. ce Sanchez , non fece in queño caío legge nuo- na,ma approuó l'+/o antico: Adunque e/s<n- dol'ancico río, e coftume, che ¡il Sacerdote femplice afsolua in diffecco d'alero , ne fiegue, che non potrá farlo , quando we prefente altro eppronato : ma quefto non sintende , quando il Sacerdote femplice avena gid cominciato la confelsione y ananti che giunge/se l'approuato; che in quefto caío puó continuaria , e conchia- derla in curte due lopiniooj, come dice Lean. dro ibid. quafi.19. 8 agginoge , che ; le Pinfer- mo 6 foíse confeísato maíe per auertaciuto gualche peccato graue , O per cauía fimiglian- te, potrebbe il Sacerdote femplice, che auena ydico la confefsione , tornarlo a confeísare , € fuplire á quel diferco , quantunque fofle pre- fente alero Sacerdote approuaco : Er avuerce Sanchez num. 8. che , fe il Sacerdote appronato non puó , O non vuole coofefíare l'infermo, puó farlo fenza difficolca alcuna il Sacerdote fem- plices E conclude dicendo , che non Ái preceda Icrupolofamente in quefto caío , le verrá á com= po, 0 no Sacerdote approuato : acció non accada, che per queño.1'infermo moia fen- za confefione forprelo da qualche acciden- te improuifo , che fono si frequenti in que- ficah. ¡Ne ofta contro queñe doterine la condanna- zilone d'Innocenzo XI. nella 1, propofiz. che parla di feguire il pia ficuro in materia de' Sa- cramenti; perche quetta condannazione non parla in panci di giurisdizione , quali fon quel- lidel noflro caío; e circa della giurifdizione puo feguirfi Popinione probabile, lafciaca la pit (icura ; come dicono gli Elpofitori di detra Propolizione, 8: auuertij nella ma Prat. part, X. Trat.10.num. 19. 72. P, M'accuío Padre che ad vna Donna, che era di parto, diedi l'afioluzione d'wn cafo riferuaro , € cenfura , come fe foíie in pericolo di morte. C: Eralda prima volea, che queñta Douna partoriua $ P. No Padre . C. Soleua parcorire dificilmente , € Con pe- ricolo¿ P. Padresi, C, li ponto del parto, afsolutamente par- lando, non fi reputa per pericolo di morte , fe non quando € il primo , o che la perfona proul ordinariamente gran d:fEcoltá in daralla luce i figli, O quando l'anno fuole efier infantto per j parti: lua Sanchez vbi fupra mum. 1. e 4. Lay- man lib, 5. Trat, 6. cap. 12: nHm. 13. 5. His gtde ¿8 aleri; 8 e la ragione , perche perico. lo di morte e quello , nel quaje we dubbio pros babile della morte ; efuole ordinariamente ac= cadere : Sed fic eft , che we dubbio probabile , € frequentemente fuccede , che le Donne moiono ne primi parti , e quando ordigariamente han- no difficoltá grande ja dar alla lucei figli; e quello non auuiene ordinariamente in cuccif parti 3 Adunque non tuccii parti Gi giudicano pericolo di morte , ma folo quando fono i pri. mi,e fi proua ordinariamente difficolra in dar alla luce ji figli, PARTE UI. Del modo , col quale il Parrocho dene amminis Hirare il Viatico, ON e mio penfiere tratear qui delle ce. N rimonje, che il Parrocho ha da ofler- vare, quando s'amminilra il Viatid Cu ; poiché fuppongo le fappino molto bene, emeglio le pracichino, come Jinfegna il Ri- tuale Romano ¿+ Solo parleró de' cafi di co- fcienza , che appartengono 4 quefta materia; E fupponego altresi , che il Viatico ha da dar in pericolo di morte , O quando il Medico l'or. dina. 73. P, M'acculo Padre , che portando il Viatico ad vo'iofermo., e dicendoli, come (3 coftuma , fe auena alero di che confeísari , mi rifpofe , che si; 3 accoftandomegli , eglis'ace cusó d'vn peccaro , che auena cacinco ¡a con. fellione alcune yolte, 8 io curbato mitros vaj ia qualche dubbio , e mi rifolái d' afsol- ucrlo , fenza vdire ¡otieramente la confeífioa nu. C. L'interrogó , quauto tempo era, che ta. ceva quel peccato ? P. Sj Padre ,e mi rifpofe , che trenc'anoj”. C. Sel'aueíse taciuto poche volce , e li folss poturo in poco tempo vdire la confellione fea. zanota de” prelenti, fi doueya vdire ¿ma el. Ícado tanto il tempo, che l'aucua taciuco , era occefsario longo fpazio per riualidar le con= confeflioni mal facce, $e vdirecompitamente la fua confeffione: e cosi V.S. fece bene aísol. nendolo , vdito alcuno, Ó alconi peccati ,e facendo , che generalmente s'acculalse di cucej gli aleri, e promercelse di confefsarli tutti, quando V,S, ricornalse ; 8 auena ella da riror= nare ad vdire gli aleri peccari depofto il San- tiflimo Sacramento nella Chieía : Cosi l'infe- gaano Zambrano, e Granados apud Dianam, part. 5. Trat. 3. refol. 75. 8 ¿la ragione ; per- che il precerco naturale di conferuare la fama, p:Ía piú ,che il Diuino delliocegritá della coa- feioue : Sed fic et, che ¿fe V.S. G tracrennena ad ydir incieramente la confeffione di quell'ins ra fermo,

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