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Cap. Y. Part. 1. Del! a/)oluzione in pericolo di morte : biamo dá dire , che vifa ral'obbligo , ma che bafterd Pacerizione fopranaturale, acció colla confeísionefi ginfiifichi Panima : benche non meghi che fará falotenole configlio muonere Viofermo , quando fi confefía , ad vo'atto di contrizione , proponendogli con dolcezza la fomma bonta di Dio, le fue eminenti perfe- zioni ,acció d vifa di quelle Gi auova J'ani. ma al perferro dolore d'auer cffeío si amabile DOggetco » 64. P. Padre , conuengo bene ; che fia pro» babile quello , che V.P. mi dice ¿ma mi cauía wna diflicoltá nucua , vna dorcrina di Tomaío Sanchez, che dice, non £ puo feguire in arti. colo di morte l'opinione probabile , che K pote feguire in vita, mua che ha da [cguirá la pia ficura , C. E' vero, che afíeri queño Tomafo San- chez nella Somma , lib. 2. cap. 1.num. 6. ma il contrario afleri Valero Sanchez nelle Selet. difpo 19. num. 8.e con Franceíco di Lugo, Diana P. 8. T rat. 1.refol. 95. 5. 4d fecundum ; perche Yopinioneprobabile tá ficura l'operazione , e libera dal peccaco quello, che opera con ea; Adunque , fe in vira € lecito praticar l'opinio- ne probabile, perche cperando con efa non fi pecca ¿alcresilará Ieciro pracicar la ftefa opi pione probabile in articolo di morte : con che puo ceflare ln V.S. la perpleílica, e fcrupo. lo, € con vna Santa libertá aflifiere agl' in- termi , feoza cbbligarli con moleñia á far acti di concrizione, quando hanno da con- fefñlaríi . 65. P. Mi dica Padre, eflendofi confeña- to coll arerizione l'infermo , noo fará doppo obbligato a far vw'aco di contrizione per il precerto della caricd, che obbliga in articolo di morte ? C, Non niego effer opiaione molto proba- bile ,e la piú ficura, che in articolo di morte vi fia obbligo per il precerro Diuino della Ca- rid di far Patco di contrizione , O amor di Dio ; il che jofegnano Valenza , Suarez , € Co- ninchapud Palaum Tom. 1. Trat. 6, difp. E. punt. 4. num. 9. eche queño e il piú ficuro ; pe- 10 aliresl infegnano ,che in quefto pato non e tal'cbbligo, Sanchez, € Azorio, che fiegue Pa- lao ibid, quando la coícienza non rimorde di colpa mortale: Arqui, effendo gia confefia- tO bene P'infermo coll'arrrizione, reta anima fenza colpa mortale, che la rimorda ( fuppon- go,che non gli occorra dipoi peccaco alcuna icordato ; ne doppo la confeisione né com. mecta alero nuono ): Adunque efeadofi con- fefiato coll'acerizione , non ha bifogno di poi far atco di contrizione . ' Et anco prefcindendo da quefto, 0il peni- tente sá , che v'e obbligo ¡in morte di far l'atto di contrizione , O Pigoora ? Se Vignora incol- pabilmcate, come ordinariamente auviene ia 363 quelli y che non haoao Rudjato la Morales perche il Confelore gli ha da metcer (crupolo, Z aggiungere allaflicco co' paño si dolorofo Vaífizioue nuoua di temere, fe abbia,ó nó vero ato di contrizione? Se Piafermo sá quel” obbligo , procurerá d' adempirlo , vt tradie Diana vbi fupra $, Sed adbue + Quantunque [2 rá bene, che jl Confeísore con fuanicd l'eforti 2 fararri d'amor di Dio, e dicontrizione, di Fede, Speranza , e Caritá, dicendo lo edo Confelore alPinfermo: V.S. crede, fpera E ama Dio fopra tutrele cole, perla fua incom- parabiie bontá, 8:c. Quando linfermo non poteíse cobfeísaríi, allcra tengo per certo, che fia cbbligato faltem: per accidens a £3t vnatto di contrizione perferra, d amor di Dio, come difli melia 1. part. della Prat. Trat. 10: nó» 33.pag.217. e nella 2. pare. delle Confer. Trato Zoo 125. 66. P. M'accuílo Padre, che ad vo'infermo diedi l'aísoluzione d'ea cafo riferuato:, e mori di quella infermica , ed ebbiferupolo ; le, quan- do !'aísoluci, era io articolo di morte , 0 no. C. Cheiofermirá pariva queñta perfona ? P.; Vo'acuco dolor di colta., C. Non folo quando liufermo (tá io artis colo di morte, ma anche quando e in pericolo d'efsa, puo clser aísoluto da' tifervaciz come con Zambrano ,8% elcri , dice Tomafío Sanchez lib.2, in Decalog. cap. 13. Mm. 1.5.8 ¡1 N. Pa Cafpente Tom. 2. Trat. 24, de panit. difp. $ Seél. 3, mum. 25.0 paísa queña diilerenza , di. cono quefti Autori, fra Particolo, epericolo di morte; che Particolo di morte fi chiama quello, nel quale la morte e vicina , e moral. o:cnte é cerca, de inevirabile, quancunque filis camente poísa sfuggirfis pericolo dimorte e, quando v'e dubbio probabile , che debba mo- tire liofermo, e frequentemente fi muore di quella infermicá , come vn dolor di cofta, mal contaggiofo, fuenimenci, tec. Vide Sanciom, « Cafpenfem ciatis locis y e per dar voz regola generalein queíto , tengo, che fempre, ch: il Medico ordina all'infermo , che s'armi del Viá. tico ; (i reputa per pericolo dimorte; perche in quelti tempii Medici non ordioano , che ricena il Viatico , le non quando v'e pericolo morale di morte . 67. Midica il cafo , dal quale V.S. aísolue, aneua anneíso ceníura ? P. SiPadre, aucua anneísa la icomunica, per auer pofto mani violente occultameacte ia vn'Ecclehaftico , C. E non gli diíse, ch'era neceísario fo. disfare all” ingiuria , che fece á queít” Eccle fiaítico 1 P. Padre si. C. E gli dimaudo cauzione di douerlo fare2 Lk-"3 Pp. Pa.

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