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Capitolo 17. Parte VEL. Dello Seiperiio della Mefa . 176. P.-M'acculo Padre ,checfcadomi ta. cs dara vna.Mcísa., do non la celebrai. €, Ne la fece celebrare da aleri ? PP. Padrenó.. -C. Bi lalciato di celebrarla con auuerten- 12,0 per Ícordanza ; P. Padre con auntrienza . C. Gli fú dato per queíta Meísa lo ftipen- dio . P. Padre si. C. Quanto gli fi dato. P. Padre, due reali di plata . C. Adungue, egli pecco ia quefño:contro la giuftizia ¿vero e , che e probabile von foís: peccaro morcale, come dice Sanch:z cizato da Diana part. 10. Tirar. 15.refol. 43. benche quelta cicazione a errata; pojehe os] luogo aísegoato da Diana, uon dice tal cofa San- chez : Si prona la notra rifsoluzione , perche in quefto calo non fi milura la gram:z22 della colpa da! prezzo del frueco del Sacrificio , poi» ché farebbe fimonia molto facrilega , volerlo eltimare, e.celebrare inqueño. modo , per co- ja temporale ; ma s'acecude rifpertiuamente al proffimo , fecondo lo tipendio, che dá: Adun- que non elsendo due reali di placa matrecia.s grane , ma leggicra, comunemente parlando, ponfará peccaro mortale il eralafciare la ce- Icbrazione d'vna Meísa; lará veoiale, €: ia genere ditale , piú graue , che gli alcri, efi de- ut incaricar molto ,che 4 celebri la Mefsa, che li tralalció a Da quié,che fe lo fipeodio, che fl dato per vna Meís2, foíse quaccro reali di placa, farebbe peccaro morrale uon celcbrarla ¿per- ché queíta quantitá ( repura regolarmeate per graue € quando ( dá quanticaá ftimaca per graus, e peccaro mortales woa célebrare la Mel la,e ve graue obbligo di refticuire : Icd cum Dicaftillo Diana vb: fupr. 177. M'acculo Padre, che vn giorno non mi ricordai d'applicare la Melsa nel primo Me- mento, e l'applicai nel flecondo per la perlona, per la quale 'aucuo da dire . C. E non aueva appiicato V.S. anteceden» temenielo fleíso giorno, 0 il giorno avanci, la Mcísa per quello doueva dicta € P. Padre , il giorno auanti l'applical per vn” aler' obbligo , che mi correua , < dif fra me, dimani forfi aucró d'applicarla per qualche- duo'alcro , e dimaicina Papplichero . C. Accioche la M:ísa gioui, € necrísario, che il Sacerdote , che la celebra ,l'applichi: an- corché con Leño dica Diana part. 11. Traf?, 6. refol. 40. $. Sed bic oritur; che, fe 1 Sacer- dote li Ícorda d'applicarla per alerí , riceue egli fheíso il frurto , perche 6 prefume efser queíta Yincenzione implicica del Celebrance. Queña epivione peró a mio fentimento ha pid del pio ¿Che del vero. 341 178. 1l vero e, ¿he ¿>quantunque 1! Sacer- dote non applictri loftedo giorno la Meda le Papplicó il giorno precedeare, dicendo, hó ¡a- tenzione di celebrar dimani per la cal perioas, le non revoca quet jarenzione, valerá dipoi, benché von 4 ricordi d'applicarla di htouos Peró le diceie ; ho propolico d'2pplicard poi la Meda di dimani perla ea! perílona , €-de fa- fo non l'applicafie non giouerebbe come dis ce Bonacina tom. 1. difp. 2. de Sacram. quaft. 3. pund. 2.5 3.fubnum.11 6. Refpondebo. 179. Virai contra quettos quell'incenzione, che s'ebbe il giorno precedente, € abicuale: Atrqui nella prima Propofizione condabaaca da lonocenz»X1. fi dichiara per improbabile il leguire ac*Sacramcaci liacenzlone «abicuale, per efler meno ficura, che laccuale, O virruale:> Aduaque non ( porrá feguire l'opiniont che dice , che baíta applicar il giorno auanti il Se- crificia della M:ía : Rifpondo , che il condaa- naco, € foguire Piarenzione abicuale nel fareÁ Sacramen:i, ad qui non parliamo dell'inren» zione necefiaria percelebrare , ma «dell intene zio0a< d'applicare il frueco del Sacrificio 53€ Cit= ca di quelto non dice coía alcuna la condan- DEZIOE . 180. Ricornando al nofiro calo , dico , che nelia lenceoza comone, quel dice , che Peffenza formale dei Sacrificio della Mea contiíte nella fola Confecrazioue, noa fodisícce V.S. con applicar ía Mefia nel fecondo Memetaco : ma eítado probabile , che non coníifta la formal elenza del Sacrificio nella Coufecrazione , ae fiegue , che batterá applicar la Meda ocl fecona do Memento : Icá Tamburinus, apud Dianam part, 10. Trat, 12. refol. 27.12 prima opinione peró e comune, e vera, e quella , che giudico debba feguirá , e pracicare . CAPITOLO.YV. Efortazione , cbe al fine della Confefirme ba da far(i al Sacerdote . 181. ON fara facile, Signore, cheio N poli ponderare a V.S.la fublime emineoza , che há 11 monte clle uato dera dignica Sacerdocale, ela fomna paritá , che ricerca la Maeitd Dinina nt 'Mini- ítri del fuo Alrare . Non fido la Saprema Boa- tá queft'impiego á gli Angiolí, non 2840. caagioli , non alle Potelta , non a'Cherudial, on a'Serafiai, non ad alcun Ípirico di quelle puriffime Gerarchie , che aiftono alla prefto. za de! Re del Cielo; (fi diede folo d queñtefa- urane Jocelligenze 1' implego di guardare la Real preíenza di Chrifto Sacramencaro e eler- cizio a cui applicado con si profonda rintren- 22. ed acreozione tano riuerente , che diceil Griloftomo, che picni di timore , e Ípaueato, € quaíñ e

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