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Capizolo IV. Parte ITI. Dello Pipendio della Meffa : 339 168. P. Cosianche m'acculo , Padre: che inaleraoccañone fui infermo , e non celebrai, ge ordinai ad alcun' alero le Meíse della Ca- lania. C. E quanti giorni !afció di celebrare ? P. Padre, otto gioroi . C. Se il Fondatore aueíse ordinato , che ( celebraíse Melsa ogni giorno per rifpecro , € vencrazione del Luogo , fecondo s'¿detro nel sum. 49. farebbe V:S. obbligata d far dir le Mefie ad aleri,i giorni, che per infermicá , Ó altro iospedimento legitcimo ella non potefle celebrare:Ma non efíendo per rifpereo del Luo- go , ma della perfona , 8 auendo il Fondacore avuto riguardo á quella, fente Leandro vbi fupra quelt. 19. ciedendo infermo 11 Capella po, non ha obbligo di far direle Mee ad al tri . Barboía, Homobono, E altri, apud Dianam part. 2. Trat. 14. refol. 27. teogono eier quelto vero, quando il Capeliano fá in- fermo perorro, O dieci giorni. Pierro di Na- uzrra, e Naldo , apud euudem Dianam ¡idem affermano ¿che quefto ha Juogo , benche Pin- fermicá fa d'yno ,Ó due meli : Diana Peltende folo á quiodeci giorni. Quefte dortrine fi fon. dano nellinterprerare con luavicá la mente del Fondasore + perché ( dicono ) non ha da pre- fpmerf fofle si poco picrtofo , che lafciando onere di celebrare corri i giorni, so" fenfafie, quando egli qualche giorno fofle infermo . 169. lo peró in quetto calo mi conforme cojla doturina di Cattro Palao Tom. 2. T rat. m3.difp. 1. punt. 6. num. 25.11 quale parla con difiiozione,c dice; che fe la fondazione dif pone , che ji Capellano celebri per fe Ó per al. o, dicendo: Voglio, tr e mia velonta, cheil Capellano celebra rali giorni per fe, d per altro , Ó anerce claclola fimigliante in quefto cafo , nel tempo , che il Capellano Ñá jnfermo, O legis cimamente impedito , ha obbligo di celebrate peralcro + Er e la ragione , perché ponendo gueía claofolail Fondatore. manifefta il fuo avimo+edicendo per fe, vel per alinm , pre: viene il cafo d'efer il Cepellano impedico , € dice , che fupplifca per wo'alero : Adunque fa» rá obbligato a farlo, quando nella fondazio- ne € claoícla di queño tevore: ma le la fouda- glone impone onere perfonale al Capellano di celebrare per fe meden:o, dicendo: Elsggafi Ca pellano , che per fe medema « elebri , 0 vezlin , cbe il Capellano elerto celebra cgli Ar ffo 5 mqueto caío , fe ftefie infermo otro , O quinacci gior- ni, uon fará obbligaco ordinar le Mefle ad +0" altro + perche efendo canto comune , 8e crdi. nario in queíta vica cader io infermicá , Ó altro caío fimigliante, non auendo efpretlo il Fon- datore, che in quelo cafo celebri per altiro Capellano ; 8: zuendolo obbligato a celebraze egli tiego , Gi fuppone, e preíume, che in caío di farotro, O quindeci giorni infermo volie A Ígrauarlo dellPobbiigo di far fupplice ad aleri le Mee, 170. P. M'acculo Padre, che aucndo la. fciaco quella Capellania, n'otreoni vo'alera.s con onere di dire ogoifertimana ere Meño : Se io alcune vrolte Fhó anticipate, e decce nel la prima fetcimana le (ci, e nella feconda.s, niun:. C. Fú mente efprefía del Fondatore , che G dicefero dererminacamente per ogni lertimas na le tre Melie . dicendo : Voglio, er d m:a VO» lontd , che niuna fetrimana fi pal fenza celebrar? le tre meffe? perche , fe quefto fofle, non po. teva V.S. anriciparle, ne crafporcarle , má aucua da dirle in ciafcheduna fercimana : Cosi Pinfegua con Cenedo , € altri, Fagundez fo- pra i precerei della Chiefa in 1. pracept. lib. 3. CAP. 9- Num. 2. P. Padre, non efprefde fimil cofa il Fon- datore . C. Adunque , fe non Peípreffe , ne v'é cir- coftanza parcicolare, per la quale puo preíu= meri , yolee dererminar fifamente , che fi ce- lebralero ogui ferrimana le Mefle , pote V.S. molto bene ¿nticiparle; come con altri, che cita, dice Fagundez ibid. num. 3. econ Rodri= guez, Reginaldo, 8 aleri, Diana p. 2. Trat. 14 refol. 16. perche lenza dubbio € meglio per Favima , che ifofiragij s'ancicipino , che fi di- ferifchino : Adunque Ec. 171. Deue peró avuertitfi , che non e lecito celebrare per ftipendij auventizij: v.g. oggi voglio dir Mefía per il primo, che mi dará la limofina : perche il Sacrificio della Mea non puo ftar fofpelo afpeccando il cempo futuro: Et il dire il contrario e cafo cenfurato da Cle» mente Ostano in vn Decreto della Sacra Con» gregazione, con quelte parol: : Tanquam plu- ribus nominibus periculofam , fidelium fcandalis, Cr offenfiomibus obnoxiam , atque d vetufto Eccle- fia more niminm abborrentem : Vedafi Torecilla nelle Confult. Trat. 3- Confult. 4. num. 1. € HUM. 8. QueÑño potrá auer luogo, quaudo dalla Ta- vola fi si che il Sagriftano , ó Collettore , Ó Maggiordomo del Capitolio há da ripartire ta- Ji Mee, O tante, le quali potrá dire anticipa- tamente quello , che vi ha diritso , per edere di quelli , a' quali deuoní dare , e queño auaoti che gli fijo ordinate : Come dice con Aragon, Vega, de aleri , Faguadez , vb: fupr. num. 8. 172. P. M'acculo Padre, che per effcríi peto fe alcune rendite di quelle , che lafció il Fonda- cor della mia Capejiania , uon celebro piú le we Mefe, ch'egli difpofe per ogai fercimana, ma due folameare , C, Fi queíto V.S. con autoritá del Supe» riore? P. No Padre; perche, efizado ricorío dal Velcouo , acció riducefe le Mello á quel ranco, | Vy 2 ch"

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