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Levitic.cap: 11... 18. eutor, e, 14. V. 16, Cayet, Car, Simil ; Marth. cap. 12, V.j4. Mish. c. 6. v.12, Eccichiaf. €. 13. v, ja. T4 Lamento contra 'Ommi/fione, gliare., come fect il Pañor Diuino colla fmarrita pecorella , fulle propric fpatle il pefo dell'anime ; aiuti coll'interrogazioni il penitente , acció meglio efprima ifuoi diferti; gli applichi il leoitiuo dolce d'vn'amorofa eforrazione ; confoli la fua anima coll'acco- glierlo graziofemente: quantunque lo veda aggrauato da molcitudine que jonume» rabile d'enormiffime iniquitá , vé fi fpaventi, ne lo fpauenti; eli promerta vna ficura fperanza nel teforo immenfo dell'infinita pietá del noftro mifericordiofifiimo Signore: alcuna vol:a ara necefiario riprenderlo ; ma há da eflere con fomma difcrezione, auen- do di gid vromitato il penitente turco il fuo veleno; non há da farlo con parole afpre, má con motiui poteoti d'efficaci difinganni : finalmente, fe gli defidera Peterna gloria, íi perívada , che há da confeguirla co'l farfi compagno, e partecipe del fuo rrauaglio . 8 Anche íi trovano, e vedono altri ingaoni , e frodine'penitenti : viderune tibs falfas che dicono colla:bocca d'auer dolore d'auer offefo Dio , 8: ¡l loro cuore e fenza il do- uuto pentimento : fono come il Cigno abtominato da Dio nell'anrica fua legge , pet» che in Ivi non corrifponde l'interno all'efterno candore dice il Cardinal Caietano. Pro- bibetur 1fraels Cygnus inter alia animalia , quia cum albus fis foris intus nigerrima carne c00= peritur : E” il canto di queíto vccello molto fonoro , vefte nelle piume il candore della neue, 8l há la carne fuori di modo nera: pajono a8aicandide le parole di molti peni- centi,auendo per altro vn'interao molto diuerfo da quello , che il lor eterno dimo. fira ¿ S'abbelliíce con piume molto bianche anima veramente contrica ; ma non é ve- ramebte pora nelPincerno Panima , fempre che nell'efterno fi moftra pentica ; perche molte volce (i Ícuopre vn'euidente ripognanza cra il cuore, e la bocca : fi conofce que. fto nella tepidezza , colla quale molti fi confefíano : nella poca vmilcd , e fummiflione, colla quale vengono : nella diligenza , colla quale difendono i loro peccari, e croppo fculano i loro difetti: conofciuto quefto dal Confefore , deue manifeltarg!li le fue pia- ghe, per non incorrere ¡a quello nec apericbant iniqustatem tuam : pelare al peccatore la brutca macchia della colpa; l'abbominazione dereflabite dell'offeía di Dio; i danni, che ne fieguono all'anima ; fpingendolo con caricativi vfficij di Chriftiani fgannamen» ti ad va vero dolore di cuore» Se queñto non fi fi come f [anerd Vinfermitá? Sicraf cura molte volce di manifeliare al penitente il peftilente uo morbo ,e peró non e da maravigliará, che fi pianga , e poda piangeríi per facurabile il luo faro : .Quis meden bitur tui? 9 None di minor peío vn'alero lagrimenole inganno, Che fi vede ia molce anime: viderunt tibi falfa, che danno parola al Confedore di migliorare la vica, e non hanno propofito vero d'emendarla ; il che potrá benifimo il Confefiore conofcere dal mo. do, co'! quale il penicente li confeña fenza dolore, fenza verecondia , fenza roflore, ari. do, freddo ,languido , e con mile alcri difecti, por troppo volgari ; fra” qualiil prin. cipale € , che £i vede fempre venire con vn medemo faício di peccati, e fempre ricadue to nelle medeme colpe ,fenza che (e ne veda in molciflime confeffioni, che hauerá fate to , emenda alcuna : non deue il Giudice fpiricuale goucraará fecondo la fola verba- le informazione del penitente, ne bata , ch'egli dica colla bocca , che propone di non offendere Dio ; dene arrendere alle fue opere , che fono imegliori teftimonij del cuore; se quando l'opere fono contraric alle parole, non há da preítarí fede a queñte . Soglio- no aucre gli orologi vna cerca lancerca al di fuori , che fegna P'ora, 8: e come vna lia- gua , che ce la dice , emanifefta , e le diamo credito ; perivadendo(fi , che fia Pora, che fegna la moftra 3 ma queño crediamo, quando l'orologio fuole andare ben concerra- to 5 poiche andando male , e Íconcertato. non diamo fede a quello , che l'indice mo- ftra di fuori . La lingua € vna moftra mifterioía del cuore, al dire venerabile di Chris fto noftro Dio : ex abundantia cord:s os loquitur : daraffi credito a quello, che dice. quan do caminerá bene l'orologio de'coftumi; ma fe queño e Íconcercaco , e difordinato, non meritano fede le voci della lingua ; pseché incorre nella nora infam: di fraudolen- ta , Che le dá il Profeta Michea : Lingua corum fraudolenta in ore eorum : E' vero, che non potiamo vedere il cuore del penicente; e come dile difcrerifi mamente lo Spirico Santo, e difficile (cuoprire quello , che € nel cuore : Veftiginmn cordis boni dificild inuevies . 7 cum labore 5 má fe ben íi riíflerce, non dice, che quelto fia cola impoffibile , má difficile , € che s'arrina Con qualche crauaglio , Y cum labore : Applichi il Confeflore al trávaglio d'interrogare il peoitente , fe il fuo peccaco e di reiocidenza, d'occafione prof na . di frequenza , di quanto tempo , e trouerá qual e il cuore del penicente : 8 almzno douc- rá formare giudizio , che i fuoi propofici noa fono veri; fe auendo promeffo vaa , duc, emolce volte Pemenda , uon há fodisfarto alla fua parola . 1o Buona proua di queña verica, 8: importance dottrina per i Confeñori ( trone. ra,

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