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«Capitolo IV. Parte XT 1. Dello Pipenidio della Mefaz 335 153,Midica, fi ritronata V.S. in queña oc- 2añone opprefío da qualche molto graue ne- celica del fuo Rato , O perívnz ? perche ritra» uandofi il Sacerdor: in fimigliante necefíica, cheña efrema 0 quab eltrema., potrá ricene. re perfoccorrerla, per vna Mefa pia fipen- dij, fe nov há altro refugio, per rícice dalta (ua anguftía : Irá Lumbier nella Somma d' Arana, ». 324. f0l.( mibi) 327. P. Padre, quantunque non abbicoía , che mi auvanziz non mi trouauo pero ja quefta ne- celfitá , che V. P. midice, C. Diedero á V.S. ii neceffario , per dir Mef- fa, come fono, lumi, Olia, vino , e vcfi, quando celcbró quelo Sacrificio ? perche € opinione di Leandro del Sacramento Tom. 2, Traft. 8. difp. 4. queft. 13. che, fe il Sacerdote fi vede obblígato á comprare ornamtnti, can. dele, vino , per dire la Mefa, puo fupplires collo flipendio quello, che ia queito Ípendes liche fiegue alcresi Torrecilla nel luogo citato num. 2.Ma lo non mi conformertid quelta doc- mina ¿perche ,ó che li vía nel Pacíe , nel qua le fidice la Mcfa , di dar il necefiario per dirla, 0.1025e li vía darlo, fuppongo , che no'] ne- gheranno ; e cafoche lo negafero , allorá po- trebbe aner quaiche luogo quefta opinione : Se neo vé queft'»fo di fomminiftrare ilneceario: Aunque lo ftipendio giufto, fará i due real, "Qilrtale, óla quancitá, che fi dá, obbligan dof il Sacerdote a prouederái del necefatio per dir Mola; Prouo la confeguenza + percha (i- prodio gíafto e quello, che regolarmesnte ela didare + Adungue , le ela der lolo vngeale, era chcól Gacerdore í proveda di candele, oo, Ciria tec. Bard lo Mipendio gátdio dl eta le col oners dí proneéderh dl Dacerdore del 14. ectrrio per cocida, Pp, vadre, doie lo dico Meda, di rurto $ mecctario per ocabrare la Cnieóa s le a W.Po cor le Mee, che ho celebraro la queño modo, lomo fareaole , acrade de Mt di vers, le applicandea wa lc la Mesa, 157. Mide, VS, E obiligaca relide. ee teo qui de rico dl pú dem Mie perdio. Pr Pador, gdl do PO o CIRO €. Micenas WS. quals Ape de bre fede +t Pao, mel al abi Carpe, pre Me pea. «co ei di Gr alg td pes lo iiperdia, € uu arado duetos, poc ciceaere de dee perone queña gp. md w €, Comba W.L. aaa de es cis la pura delos Mipemós , ler pierna de quad BP. Padres. lo econ fons fps » Moo ls coli e Mosaic: ANNA it Maa call, ds rs ce Iipaatriccils: ANA tl naro , che doneíse impiegare nel vicco ordi- nario4 P. Padre nó , perché . o lo dauo in limok. na,0 lo fpendeuo con amici, 0 me!lgiud. CAnO a C. DSacerdore,che con mala fede prefe plú fiipendio del giufo , e obbligaro.reftituirlo , O 1a refliruendo lo fipeodio , O celebrando , O facendo celebrare le Mefse compertaci 2 Se lo prele inbuona fede , e con quella lo confumó, dee reftíiruire cio ,¿n quo faltas ell ditior 5 cio€, quelo , che auanzo, per aucrgli farco de fpele ció , che riceué la fipeadio:; e Le ajenas avanzo , niente e obbligaco reltituire + Sie Lumbietr loco citaro nun, 127. Torrecilla vbi fupra num. 13. perche € regola flsa ia mareria di refticozione , che quello , che in buona fede confun;o la coía alcrui. folo dene reíticuir quel» lo , im quo factus eft ditior a 154. P, Diamo cafo, Padre ,che ¡o aucíi da reflirnire; come donerei farlo ? Perche , le io applicaila Mefsa per i dueche mi diedero lo ftipendio; le reftívuilco ad voo quello , che m'aneva daco, farci ingiufizia all'aleco, poi- ché ebbero turci due vgualmente parce mel S2- críficio + Se lo refticuiífi a cucci due ,ad chi auerci da dare turco lo ftipendio, O parce ; Íe tucto , larebbe mio danao , poiche mé here- Rerei fcuza emolumenco alcuno per la Meúa applicara ; le parce á cisfcheduno , farebbe ia- famarmi, e pubblicare il mio p:ccato , €.CO- sinon $0, come doucíB, portarmi ja queño ce. €. Queño, che d VS, par tanco difficile , e molto faciles non larchbe necefíario , che dele nd ef medemi rutco ok parte dello Mipendio; wa porrebbe cdebrare vu'alera Melía, d pió fecondo Vintenzione dí cuecá due y € le con po- peña, d non volelfe celcbrarle, pocrebbe ordi. save ad alcti, dando loro lo Mipendio, € dí cedo aglí he che celcbrallero le Mede com. perenri fecondo Pinteozione di V.5, € VS, ap- plicacie per tuccí quelli, d quali aucua fatto lngjatizia + perché € doctrina dí Donacion. Yom, Y. dIP. q. de Sacram.' Entb. quel, vi, panél. 7. $. 39 numa 14 che ál Sacerdore, chue rl: euge da quacro Perfone Mipendij per quaiico elas, non d obbligato 4 dire per cialcheduna leparacimeite ena Mesa, ma che puo ap plis crtcopulacinamente le quattro per le quaccro prone : Adunque potrá V.5, applicar «aa Melisa per i due Soggeri, che la diedero il pele per Mipendio ; le auendo auanci ap» glicara wo! alera, refiera fodisfacio quea'ob» DO » 1595. P. Maccolo Padre, che alcunt volte w"hanno dato per Aípendio della Melsa cre gati , 8cio bó farca dire da vo'alero Saccrdo» ús , dandogli lolo due reali di lipendio . €. Queito d il calo formalifli mo condanna. Lu
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