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334 C. Puoó Rare, figlio, che vno fia ia Ícomu nica maggiore, e non fa in peccato mortale; perché , quancunque per jocorrerla fia neceña ria colpa grave; doppo pero d'ederí incoría, fe ( fá va'atro di contrizione perfetra , fi per- dona la colpa, fi rimecte ja grazia di Dio l'ani- ma , eció aon oftance, non ceña la Ícomuvica maggiore : 8: anche, fe la Ícomunica € riferua- ca,e Pinfta necefficá di confeflarG , che non pro evicaríi fenza Ícandalo ; puó eficr aioluto da'peccarize non aucndof facile il ricorío al Su- periore , a) quale Criferuato la cenfura , non s'alsolue da efsa dirercamentes Adungoe € pofíibile ftarrrao in fcomunica maggiore,e non eísere in peccato mortale . "147. P. Padre, io uon fapeno queño, e cosi celzbrai con mala cofcienza . C. Bra YV.S. [comunicato rolerato , O vi. tando ? P. Padre tolerato ; C, Era pubblico , che V.S, era legato con quetta ceofura ? P. Nó Padre, ma occuito. C. Poteua V.S. lafciar di celebrare fenza nota, e Ícandalo ? P. Padre 00, perché mi fi ordinata las Meísa folenne , e le l'auefíi lafciata di dire, aue- rei cauíaco molto Ícandalo . C. Elscudo V.S. fcomunicato tolerato , e la fua ceníura occulta , pote celebrare fenza pec» care, € poré riconciliarfi, manifeltando la fua colpa , e Ícomunica al Confeísore , acció laf- folueíse directamente da'peccati, 8 indirerra- mente dalla cenfura: Baíseo verb. Milla 3. mut. $e 148. E qual parte del Sacrificio applicó 1v.S. a chi gli diede lo ftipendio? P. La parte , che prouiene ex virtute Cbrifi, C. Tre forci d'effetei , O fructi fi trouano nel Sacrofanto Sacrificio della Meísa : 'vno e quel» lo, che procede da'Morri di Chrifo Sommo Sacerdote Eterno, nel cui nome s' offoriícez Y'alcro , € quello, che s'applica in períona della Chicía per le fue pubbliche neceflitá ; € il cer. zo , € quello , che corrifponde al medemo Sa- cerdote, che celebra , e s'efercita in que” opera buona , fanta, e meritoria. Quello, che ce- lebra in peccato mortale confeguiíce i due frtci, quello de' merici di Chrifto, e quello, che s' offeriíce in períona della Chieía , quan- runque goda il frucco ex opere operantis , che doueua corrifpondere á lui medemo s J:d Ds Thomas. 3. part. qua. 82. art. 6. imcorpore . 149. ll Sacerdoce (comunicato , che celebra con icomunica maggiore, de in peccato mor- tale, le e virando, guadagoa folo il fruto , che corriíponde a'merici di Chrifto, e non il pro- prio , per efserne iocapace per la colpa graue; ne meno quello y che s'otieriíce in nome della Chicía¿ perché, come queña há proibica la Trattato XII. Dello Stato de* Sacerdoti . comu:¡cazione in dininis al Sacerdote vitando; non vuole, che ori in nome della medema, Chicía : Se € fcomunicato rolerato confegajs [ce i! frutto de'merici di Chrifto , € quello , che s'offecilce ja perfona della Chiefa: e le volon. tariamente s'introduce a celebrare , come che pecca grauemente , perde il fruero proprio, che ad cito corrifpondcua : Se lo fá coftretto dalla neceílicá, ne puó fcufarí da celebrare feoza Icandalo , giuftificandofi prima colla confefa fione, non pecca celebrando, e guadagnaj tre frurti del Sacrificio, benché rimanghila [comunica maggiore , finche s'aísolua dal Su. periore, al quale € riferuara: Vide Baíseum vbi fupra num. 2. 150. Da qui s'inferiíce , che il Sacerdote puo riceuere ftipendio , quantunque celebri ia ptccato mortale , ed anche ña Ícomunicato vi. tando , O tolerato; perche in niuno di queñi cali laícia il Sacrificio d'autr Pefferco corrifa poudente a' Merici di Chrifto ; Arqui, lo Ri. pendio fi ricene , applicando la parte del Sacri. ficio , che corrifponde a' meriti di Chrifios Adunque il Sacerdote , che celebra in peccaro morctale , O Icomunicato virando , Ó tolera to , puó riceuere lo (tipendio per quella Mea, 151. P. Padre m'acculo, che in vna occa. fione riceuei da due perfone ftipendio , e folo: difi vna Meña per tutte due . C. Che fondamento ebbe di far queño ? P, Padre, mi parue poco , etenue lo ftipen dio , che cialcheduna d'effe mi diede . C. Quanto le diedero per cleícheduna ? P. Padre , vo reale di placa . C. E quanto fuole darfi per fipendio regod larmente ? P. U Sinodo afñíegoa due reali di plara . C. E regolarmeare s'vía dare due reali dl plata ? P. Padre , d'ordioario folo vn reale fidá + C. Lo ftipendio per la Mefa fi repuca gius fto , quaado Cin quella quancitá , che ording ilSinodale, 0 Prfo; e fe l'rfo há gia prenallo contro le Conltituzioni Sinodali, quello fi rt. puterá legiccimo fiipendio , che regolarmente coftuma darfi: 8 anche dato cafo , che lo fi» pendio ordiaario , che coftuma darí, fofle due reali di plata , non pote V.S, riceuere que' due ftipendij d' vn reale da ciafcheduna períonas perche , lebbene auanti lo concedefíero per le» cico Rodriguez, Suarez, € altri, apud Dia- DAM part. 2. Trat. 12. refol. 7. oggi pero non ponno riceuerñ molti Ripendij, quantunque fijao tenni , per rua. Mefía , doppo del Decreto citato d'Aleífaadro VII. come dice il M. R- P. Er. Martino di Torrecilla vbi fupra, fopra delta Propofiz. n. 6. Da qui s'inferifce, che V.S. 10 niun modo pote , per parerle reane ciafcheda- no de” Ripendij, ricenere li due per vna Meña, Ñ foríi non fofle Ícuíata per quello, che ora re, 152 1

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