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Capitolo 117. Parte TY. Dello Sripendio della Mo/fa regricd ; € compimento delia Sacra Menía . Ef. fiado fragmenti laíciari da alero Sacerdote, che cold celebró ; cone non [pereano al com- imento di quefo Sacrificio , non ponno con- fumar doppo la purificazione ; ma deuono conferuarí, finché alero Sacerdote digiuno li confumi , come con Suarez, e Reginaldo, dice Bovacina ibid num. 14. (€ non »,15. vcia- penies apud Dianam part. 6.T rat. 6. refol. 23. ) Coninch , Filucio, $ alcri , che cica Diana ¡bido fe forí non foísero ifragmenti tanto miauti, che non li pottísero conferuare con decenza; o non vi folse Sacrario , 0 alcro luogo decen. te, per conferuarli; ma fi crede efser minor irriuerenza il confumarli fenza e/ser digiono, che il lafciarli Kn ad alero Sacrificio: Sic Bo.» nacina ibid. Ma , per effer difficile il faperí , le fijoo reli. quie del Sacrificio prefente, O del precedence; per quefta ragione , non elendo grofli , aé che” poífino conferuaríi con decenza fico adalcra Mea, potrá il Sacerdote coníumarli , quan. tunque fij doppo la purificazione , Vedafi Baí- fco nel lnogo poco fa citato 5. His tamen non ob- fiantibus > PARTE IL Dello Stipendio della Mefa . 344» Er procedere con chiarezza in que. fta maccria , e feparare ¡il cerco dal dubbioío , há da fupporá, che nel la materia dello flipendio della Mefía, há la Santicd di Papa Alefandro VII. condanna- re lopra queño calo tre Propolizioni, ciod 8. 9.10. del fuo Decrero , e lfono come hie- guono. Prop. 8.cond. Puo il Sacerdote lecicamente riccuere dupplicato ftipendio per vna Meda, applicando áchi la dimanda la parce priaci- pale del fruto, che tocca á quello, che ce- lebra ; e queño anche doppo ¡il Decreco d'Vr- bano VILI. : Prop. 9. cond. Doppo ¡il Decrero d'Vrbano VIII puo il Sacerdote, al qual: fi daano Medle, da celebrare , lodisfare per wn'alcro , dandogli minor limofina della ricenura , crarrenendo per fe Valera parce dello fipendio , Prop. 10. cond. Non e contro la giuftizia ri- ceuere limofina per molri Sacrificij , de offerir- ne folamente vno ¿ né meno e contro la fedelrá, beucheé prometta, affermando!lo anche con gin- ramento , á quello, che dá la limohiaa, che non lofferirá per alcun'altro , Lo ípiego di queñte, e delle alere Propob- ziovi condanuace da queto Sommo Pontefice, fi crouerd nel fine di queño libro ; Trattaco XViL 345. M'acculo Padie, d'auer alcuna volca 333 celebrato la Meda fecoudo l'intenzione di due períone . C, Riceueva due Ripendij? che € il cafo con. danaato nella Prop. 8, € 10. P. No Padre , riceuei va fol fipendio. C. Come l'applico peri'alera? P. Padre, vn mio amico mirichiede , che celebraffi fecondo la fua intenzione , C. E quef' amico riceué fipendio per la Meca , che V.S. applicó fecondo la [ua iacen- zione ¿ Perche non era lecico á V.S. riceuer ale tro Ripendio, € applicarla aleresi fecondo l'ias cenzione d'en'alcro , perche quelto era riceue- re due ttipendij per vna Meña ; e poco impore ta, che lo ftipendio fi riceua da yn Íolo , O che lo riceuano due; poiche queño e contro ogai ragione,c la legge naturale. [tá Moya nelle fue Sel. Tom, 2. ad Traé. 2, difp. 2. qual. qe $. 2.n4m. 17. P. Padre, non riceue l'amico fipeodio per la Mela, ma folo aucua da celcebrarla peril Fondatore d'vn'O pera pia , che poll:deua , C. Auenua obbligo di giuftizia di celebrare * quefta Mefía Pamico per il Fondacore, per auer- gli laíciato qualch'onere di Medle? P, Padre, non aucua obbligo di giuftizia, ma folo ptr gracicudine gli dicena qualches Mela , C. £ qua! parte del Sacrificio applicó V.S. fecondo l'intenzione di quefttamico ? P, Padre, quella, che há il Sacrificio ex opere operato , O corrifponde a' meriri di Chrio fto ,applicai per quello , che mi diede lo fti. pendio;e quella, che Ípeccaua a me ex opere operantis , applicai fecondo l' intenzione dell' alero . C, Ben'opro V,S. poté. ye doueua applicare la parte , che hai il Sacrificio ex meritis Chris, aquello, che gli diede lo ftipendios e l'alcra parte al'amico, che non aucua obbligo di giu. ftizia di celebrare per ¡l Fondaror: : [rá Moya vbi fupra nun. 18. perche. asl Decrero d'Aleís fandro VII. quello , che fi coadanaa, € riceue. re due fipendij; ma non il celebrare lecondo lViorenzione di due, vno di giuktizia, ePal. ero di gracitudiae : cosi lenre con Lumbier, Torrecilla pelle Confuls. Trats 53. Confule. 9. num. 15. 146, P. M'accuílo Padre, che jo alcra oca cañione , auendo ricenuuco lo ftipendio pete vna Mea , la celebrai , efeodo Ícomuai» caro, C. Erala fua fcomunica maggiore ,d mi. nore¿ p. Era comunica maggiore , C. Era V.S. ja peccaco mortale , quando celebró? P, Se ero fcomunicato con [comunica maz. giore , come poteuo non eñere da peccato Mor» sale ? $ C. Pud
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