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323 le, 0 fuori d' eflo? P. Padre , nel Corporale Reíso, in cui ffaua vOfiz. C. Vipofe V.S. particole da confacrare? P. Pacre, non ve ne poli alcuna, C. E che ha fatco di queña particola 2 P. Doppo d' auer confumato il Santi. mo Saogue , la prefi prima delia purificas 2io0€ . C. E quando confacró, che modo d'intta- zione ebbe ? P. Padre, quella ,che hó [empre , di conía- crare rucra la maceria , che hó prelence. C. Quan:ttínque il Sacerdote abbía intenzio- ne di confacrare tucca la maceria , che ha pre- fence ; le ha qualche particola prefente , ch'egli non fappia, non refta confacrata ; come dice Coninch de Sacrament, Encb. in p. 3. quel. 74, art. 2. dub. 3. num. 39. 8 alcri : perche Piocea- zione della volontá non puó determinará á ció , che 'intellerro non conofce , fecondo quel pronerbio filofofico ; Nibil volitum , quin pre- cognitum 5 V.S. poo conobbe , ne feppe , che la tal particola taua ld preíeace : Adunque non pote zuer ¡eccuzione di confacrarla , benché aucile la generale di confacrare la maceria pre- fence ; poiché quella particola era prefente fo. lo wacerialorente , e non formalmente, ne men- calmente, Opro V.S. bene ia pigliar quella par. ticola avanci della prima purificazione, edo. po d'auer confumato il Santiflimo Sangue; Per. ché poteua per auuentura efsere hara cou(a. crata da vwaltro Sacerdote, ed efser rimalta nel Corporaie ; 8; la cafo di dubbio, íe iz con. facrata ,0 nó, ha da confumarífi in derto tem. po;perche , fe a caílo fofs: coníacrara , € íi pi gliaíse dopo la purificazione, fi riccuerebbes fenza elser digiuno di digiuno naturale ; (e non la foíse, e ( pigliafse avanti del Santifimo Sangue , (1 rompirebbe con e(sa il digiuno na. eurale ,e non fi potrebbe dopo prender digin- no ll Sangue., 126. P. Padre m'accufo , che vn giorno mi poíero per confacrare alcune particole fopra l'Alcare, % io non mi ricerdai di collocarle (u'l Corporales , ne auuertij á queño , fe non dopo la confacrazione. C. Ebbe V.S, intenzione di confacrare quelle particole ? P. Padre , in Sagreftia formai Pacto d'inten. zione di coníacrarle . C, E al tempo di confacrare 'Ofia fi ricor- do di tali particole ? P. Padre no. C. Non reftarono confacrate quelle partico. le , come dice Gananto in Rubr. Miff. Tom. 1. Part. 3.112. 7. num. 4. perche l'incenzione del sacerdo:e ha da crederí císer ragionenole : Sed bic elt ; Che non larebbe ragioneuoje confac:ar le parcicole fuori del Corporale, € Ara: Adua- Trattato X11. Dello Stato de Sacerdoti que ha da crederís . che non ebb+ intenzione di confacrarle .E le aleuno diceíse , cheia vir: dell” incenzion'atcuale , ch'ebbe in Sagreñia, perícuerava la vircuale nella Me(sa, e che con elsa (i confacrauano decrce particolt; Riípon+ deró , ch'eísa incenzione yirtuale celsó , coll ommifione di porre le particole fopra il Cora porale, e che per queíto non poterono elser” confacrate detre parcicole : E perche Tanoero apud Diasnam part, 3. Tra!. 6. refol. 103.6 di fentimento , che decre particole, nel cafo pre. fente , reftano confacrate : per queíta ragione, ptr procedere con ficurezza, s'aueranno de confumare da! Sacerdote, dopo d'auer prelo il Sanciffimo Sanga+, e auanti della prima pu- rificazione . 127. P. M'acculo Padre , che celebrando ia vna occalione , mi disdero vn vaío di particole per confacrarle, e comunicaron ele alcune períone 3 e ¡o ebbi ioccoz coníagrare rante parcicole, quante ptríone aucuano da Co. municarí . sé C. Sapena V.S. quante erand'le perfone, che aucuano da comunicar ? P. Padre, no'! fapsuo d inaramente. C. Sicché né meuo aucy A cozione di cone lacrare decerminazo numéro di parcicole 4 P, Padrenó, C. Né meno determinó V.S. quali di quellé particole aueuva de confacrare ? P. Padre 00, ma la mia intenzione fil, dí cutres queils, che erano nel valo, conficrát ne tante, quaare perfone erauo per comual- carí. C. Adunque V.S. non folo peccó facrilegW e grauemcace, flplicando male la forma d queíla materia ; ma anche reftarouo Tenza chtr confacrate cutce lic parcicole . La ragioné e chiara ; perch enzione del Sacerdore hi da efere lopra ja decermiaaca ; Diarens zione di V.S, fl ¡materia iodererminatá Adungqoe V.S. n nMacró: Di modo ché; fe, auendo auz ati particole, dicedés Voglio confacrarne Méci, fenza dererminare, € fegaare fra le venci GUAR fijoo le dieci, nlUna relta coofacrata ; e fe Yi fegnano le dieci , dis cendordi queíte venti voglio confacrar quefte dieci determinate , in quelto calo farebbero confaeraWbi< dicci affegoate ¿ perche in quelo gid vi larebbe decerminaca materia ; e nel pri- mo, 10; Sic Coaiach de Sacram. Encharif. quel 74: arts 2. dub. 3.1. 33." ponendo molce pat= ticole., quamungue non fappia il Sacerdote quaote fono, (e na intenzione di confacrar ences quelle , cis ha prefenti nel vafo, O Corpo* rale , in quetto caío tucte roftano conlacráles perche la mateziz € gia docerminata » 123. Mi dica, comunico V,S. con quélle particole le períone, che ftauano per comi nicarí $ NOR *

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