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Cap. 1V. Parts 11. Della Decenza, q9* intenzione percelebrare. 327 Pp. Padre, dué, cre, € alcune volte per ivaunertenza QUALIro » €. Saranoo queíte cre, O quattro goccie diacqua, Portava, O decima parte del vino, che vi mecte 4 - P. Nó Padre, appena fará di dodeci parti vna. C. Cofía cerriflima e, che lará peccato mor- tale il lafciar di mefcolar nella Mefía lPacqua co'! vino nel Calice , come determino il Conci. lío Fiorentino nel Decreto d' Eugenio , $. Ter- tium autem Sacramentum : perche ;quantunque la guanticd dell'acqua ha in fe cola Ieggiera ¿€ pero molco graue riípereo al fine, Ggpificaco, emifterio, che há: Ma none necellario eder mroppo ferupololo Íulla quaniicd (e hanno ad «fer due, ó ere goccie: benche ha l'orcaua, Ó decima parce riípecrive al vivo , che vi (G merte, von we occalione d'auerne Ícrapoloz come dice Layman Tom. 2. Lib, 5. Tral. q. caps 3, num. 9. $. v4ddo denique Et anche dice Lugo difp. 4. num. 38. che non s'abbia fcrupolo, quaoruoque Ga la Ícfa, O quinta parce ; má; le il vino fofle rroppo fiacco , ¡io configlicrei, che le per ionaubiercenza cadelle la quinca , O ícfia parce d'acqUa vi s'aggiuogelle di poi vo” alcro poco di vino . 121. P, Padre, io gid aueuo notizia di que- ficopinioni ; 11 mio Ícrupolo € nato da lapere, che dopo il Decrero d'lanocenzo Xi. nel ¡as Prop. 4. Cond. há da feguirá il piú curo nella materia de' Sacramenti; e come il vino e ma. reria del Sacramento dell'Eucariftia , per que: fio aucuo Ícrupolo di mefcolar piú, O meno acqua. C. Non oftante il Decreco d' Invocenzo, puo V.S. deporre i fuoi Ícrupoli, e feguire Popi- pioni riferice ; perche il melcolare 'acqua co'l vino nel Calice, non € dinecellicá del Sacra- mento , come dice il Dottor Angelico part. 3. qual. 74. art. 7. in corpore 3, E (icome il la(ciare di melcolar Pacqua , quágilinque farebbe pec- caro graue , non oftercobBAl valore del Sacra» mento, ne meno gli oftertbbe il melcolar quat. tro, 0 cinque goccie, O Potraua , O decima parre, quaado non fi defrugga per ela la fo- taoza del vioo ,che ela maceria necefaria + E couicil Decreto d'Innocenzo Xá folo parla di guelle cole , dalle quali pende il valore del Sa- cráamento ¿ e non pende dal mefcolar vna, due, O quactro goccic, quando refta la [oftanza del vino 3 da quie, che non oftante queito Decre. to, puo V.S, quierará, e procedere ia queíto calo lenza voler croppo fcrupoleggiare . 122. Qui crateano i Dottori, le il melcolar Yacqua col vino, fia di Legge Diuina , O Ec- cleliaítica ; fele goccie dell'acqua paíano im- mediatamente ad eer Sangue di Cfirifo , Ó prima (i conuercano ia vino, che nel [uo pre- ziolo Sangue : ma per eflere queRi dubbij piu per la fpeculazione Ícolaítica, che per la dot» triaa morale , di cui fcriuo , per queto li la- (cio , 8e il curiofo porra vederli in Laymaa vb; fupram.7.e 8. in Villalobos nella Somma part. 1. Trat.7. dific.7. num. 3.05. in Diana part. 3. Trat. q. refol. 49. in Leandro del Sacramen. co Tom. 2. T raii.7.difp.S. quel. 41. € QU. $2. 8c io alcri molti Sommitii . 123. P,M'accuío Padre, che auendo fac» to P'Ofertorio, mi fú daca voa parcicola de confacrare , per communicare vna psrlona, € la confacrai . C. Era qual cermine della Ma le fi da. ta ? P, Padre, nel finire il Prefazio auaati di di. re Sanátus » C. Fece V.S. mentalmente 1' oblazione di queña parcicola ? P. Padre si. C. Aucua neceffica di comuvicacá alla ua Meña quella Perfona 1 P. Padre, dile, che aueua frecrca , e che le tardaua molco , farebbe flaca Ígridaca da fuo Marito. C. Enon poteua differire la comunione p:r i¿ giorno leguente 4 Pp, Padre, eta il giorno della Porciuncula, e debideraua guadagaare si grande, e logolar Giubileo » C. Auendo cauía giufta , qual era quelía di queña perfona , e lecico il pigliar le particole doppo dell'obbiazione dell''Otia, € ofterirle mentalmente : cosi Piofegna coo Gananto, € Pofícuino , Machado nella Somnsa Tom. 2. lib, 4. part. 1. Trat. 11. doc, 13. num. La É quan. tunque Diana part, 2. Trata 14=refol. 71. Ícota, che quefto noo (fi puó fare, le giá s'e comia- ciaco il Prefazio ; pero Leandro del Sacramen- to Tom. 2. Trad, 8. difp. 1. quel. 23. tiene per probabile, che fi polsa, anche fiaico il Prefazio » 124. Aggiungono alcri , che mancando le parcicole e lecico al Sacerdote, per fodisfare alla dinozione di qualche períloua , rompere ra fragmento dell'Oltia , e comunicarla con quel» lo : Irá Sá Verb. Enchariflia 15. Giouaoni San- chez nelle fue Seles. difp. 22. num. 24, Alcri pero lo negano , e con ragione; per elsere contro lo ¡tile, e prarica comune della Chiefa , e folo ha da concederú ía cafo, che quello Ga necelsa- rio, per ammioi:trar il Viatico ad vo'¡afermo, mancando alere parcicole; ch'é il calo, nel quale lo permerce la comuas opinione, rele Machado fupra. numo 2. ¡ 125. P. Maccuío , Padre, che vn giorno dicendo Misa ,alrempo di confumar rOttia viddi fopra l'Alcare ena particola,che mi cau- só eran foípentione, e fcrupolo; € mi croual psrpleíso di ció doucÉl fare. E C. Dous ricronó la particola , full spero €

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