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324 C. E quál Mela difie V S. ? Quella dí Noftra Signora , o quella del Sabbaro Santo ? FP. Padre , quella del Sabbato Sauro . C. E con qual Tatroito 3 Perche queña Mel fa non l'há nel Mefale, per incotniociará la folenne dopo i Kyric . P. Diffli, Padre, PIntroito della Mefía di Paíqua di Refurezzione . C. Quantunque alcuni abbino detto , efier peceato mortale celebrar Meña privata il Sab- bato Santo , il che fegue come conne Villa- lobas Tom. 1. Trat.8. diffic. 20. num. 4. € peró probabile . che 1 pofía: Irá cum Suarez , Fa. gundez,€ ali, il Padre Cafpeníe Tom. a, Trat. 23 difp. 3. Sec. 2. num. 52. Ledeíma nel. la Somma part. 1. Cap. 19. de Sacram. Eucharif, fub concluf. 5.5. Tutrama - Leandro del Sacra- mento vbi fupra, quaft. 26.11 quale cita male per quefto fentimento Caltro Palao part 4, Trat. 23. punt. 7. num.4. e 5.lo cita male nel Trat. 23.8 ha da dire Trat. 22. Quelto € error comune della Stampa, peró non le il cicare per il fuo fencimento Palao, poicheé; quan. tonque quetio Dortore lo giudichi per proba. bile ¿ tiene peró come pid probabile il contra. rio : Aduaque aferendo Leandro per piú pro- babile , che fi pofía celebrare in Sabbaro Santo ( facendolfí con caurela , e feoza fcandalo) fá male á ciar per la fua opinione Palzo, che afíeriíce per piú probabile il contra- rio. Giacchée V.S, dife Mefa in quefto giorno, ha fatco beue a dire l'incroico della mactioa di Refurrezzione ; e poteuna anche dire la Meña dell'Aonuntiazione , che correna in quel gior. no : Ledeíma nel luogo citato » E benche queít* Autore, con altri, e Palao rd, dicano , che non (i puo celebrare quel giorno Mefa , auanci che fi dica la foleone , peró per pid probabile tiene il contrario Leandro fupr. quajt. 28. A tute queÑe opinjoni ha pofto fine Ale(- faudro VIH, quale con fuo Decreio fpedito Panvo 1690.4 21. Marzo ha proibico a cueti il celebrere si auanti , come doppo la Mea fo. Jeone del Sabbaco Santo. 114. P. Padre m'accufo, che va giorno difla la Meña molto per tempo , E ananti gierno - €. Quantro tempo auaori la leuata del Sole cominció V.S. la Meña 2 P. Padre due ore auvanti, C. Celebro, V.S. per doucr confacrare a fine di dar il viatico a qualche iefermo? P. Nó Padre , ma perché doucno far viaga gio , e ptr andar p:w al freico la mactina , C. Le Rubriche del Mifiale ordinaco , che la Melia 004 ficomiuci prima dell'Avrora : E come quetia non tia lo indivifibili; ditlero al- cuoi, che fi pocua cominciare la Mea vo quarío d'ora prima del Aios ; alcri, Che quafi Trartato X 11. Dello Stato de” Conf: /Jori » vo'ora prima di 1,1: til Sole; aleri Che vor e vn quarto, prima che fi Ícoprife ¡il Sole;8 alcri, che vo "ora, e mez2z4 prima del naícer del Sole; 8 aleri finalmerite, che due ore auanti, che fi leui al Sole. Vedanñ quette opiaioni la Diana part. 2. tiat. 14. refol. 33. lo feato, che puó cominciaríí la Melia vo” ora adanti, che fponti il Sole , € von auanti: perche la Rubris cadice, che alP Aurora: 'Aurora , (ó P'Alba, come fi chiama volgarmente ) comiacia a tra. mandar la fua luce regolarmente, 8 4 fco- prire i fuoi crepufcolí, va ora anaoci, ch'e(ca il Sole + Adunque vo'ora avantji che il Sol elca, e non prima , puo cominciarís la Mefla ; Noa párlo co' Regolari, che per privilegio ponno cominciare la MeGa fubico doppo Maccatino, O alle due della Notre, come dice Diana ¡bi: Qe anche, quando (ia necefario, per dar ¡l via. tico ad vo' infermo , fi puo dire d mezz2 notré la Mefía ; ma non per viaggíare con pid com. moditá, € lecico al Sacerdote priuato dire la Meña piú di buon'ora di quello s'é derco. Lay. man. tom. 2 lb. $. trat. 5. cap. 4: num. 3. 112. P. Padre avacculo che va'aicro gióre no hó detro molto rardi la Mella , C. A' che ora la comnció 2 P. Vw'ora doppo mezzo gioruo , €, Con qual mociuo $ F. Vi íú in quel giorao proceflione, e Ser? mont , e quando fivila Mefía lolenne, era yn ora doppo mezzo giorao . C. Ha V.S, qualche Mefa fondata, che Pob. bliga cciecbrare doppo la Mela grande ? P. No Padre ¿ ma ho diuozione di celebrar fermpre doppo la Mella Maggiore; acciothe alcunifonnolenti, e pigri nos reítino feazas Meña : 8e io efferco molti non l'auverebbero (en- tica in quel giorno, fe jo non la diceno a quell' Ola. C, Tora vitima del giorno, bella qualeé lecito celebrare , fecondo le rubriche , e il mez- 20 giorno ;ilquale , non computandolo con rigor marematico , fentono alcúni , che non fta, in quanto a quefto, in ponto indinilibile; eche vo quarto, anche qualche poco di pil doppo puo cominciar la M:ña: Vean Diá- a fupra refol. 34. Autndo ginfia cauía, qual e quella , che V.S. ebbe, pure cominciare,€ dire la Mea a quell' ora ¿ come dice La y man nel lnogo citato, num.4. Ec aggiunge con Earl quez , Miranda ,e Kodriquez , Che 11 Sacerdote occupato per occañione di qualche viaggio peo cominciare la Ma va ora doppo il Mita. zo giorno. Í Kcligion haano priuiiegio di €6= lebrar Melia fico a cre hore doppo mezz0 giote no 5 come cos Giouanai delia croce dice Did» na; ibid. fine . 113. Y. Maccufo Padre, che io vna occd- fone celebrai in vu' Oracorio, nel quale 004 wera licenza di dir Mcíía . C .

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