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Capitoló 17. De” Giorni ; Ore e Digitno per celebrare - tareía queña maccria dell Víficio , che potrá vedere il curiofo in Leandro del Sacramento, Tom. 6. Trat. 8. difp. 4. per totam: io mi con- rento d'auer Ícricro le piu praciche, e neccl Íaric . CAPITOLO 1V. Del Sacrificio della Mefa » Per procedere con chiarezza, dinidero quefo Capitolo ¿n tre partio PARTE L De Giorni , Ore e Diginno neceffario per dire la Mefa . , Maccuío Padre, che fono flato norabilmente trafcurato in alcuui tempi nel celebrare il Santo Sacrif- cio delia Meña . C. Non celebrana V.S, in alcuni gioroi dell anuo? P. Va'anno iaciero paíso , fenza che cele: brafíi alcuo giorno: e gli aleri anni ho celebra- ro Íolo pochi giorni, C. Laíciava V.S, di celebrare p r difprezzo de) Sacrificio ? P. No Padre , ! C, Seguiva Ícandalo nel popolo , per ves derfi , che V.S. non celebraua » P. Cerro, che caulevo nota , edayo 0c- cañone di giudicare , che viucíli male. C. Aflolutamente parlando, € peccato Mor. rale non celebrare in alcun giorno dell'anno, come dice l' Angelico Dortor S. Tomafo parte 3» qualt, 82. art. 10.) non art. 19. vt male, cita. tum videbis ia Bonacina Tom. 1. difp. 4. de Sacra Euch, queft. ul; punit.7.M 1.) Ricardo, Paludano , Soto , Suarez , €e alcri, che cita , e licgue Layman Tom. 2. lib. 5. Trata $. Cap. 3» m. 1. Azorío , Nauarro , Coniach , 3 aleri, che Cita, € fiegue Bonacioa :bid. ( quale cica male per Vopinione coneraria Leandro del Sacra» mento Tom. 2. Tra:. 8. difpe 5. quelt. 1. come conítcrá a chi vedrá | ¡teo Bonacina). Si prova la nofira conclufione : perche non cele- brarein tnmo lanno e nafcoodere il taleoro deila poreftá nella cerra; Acqui, Chriíto coa- danno eternamente quello, che naicole il ca- lento nella terra: ¿nutilem ferunin eycite ms ¿enebras exteriores : Matibai capit. 25. Adua- que é peccato morcale non celebrare in turto Paono. E quhantunque alcuni Dotrori diceffero , che non peccava gravemente quelo , che in tutto Y'anno von celebrana ¿ afferma pero Bonacina vbi fupra , che 11 Pon:ifice Pio V. comando, che ( leualle queña dorcrina dalie Opere di 107. 323 Caierano ocll'impre.bone Romana : mó quel. li,che aferirono queífta opiuione, lo fecero con limicazione , che non vi fole diflprezzo , 0 ícandalo ze le noa we il difprezzo almeno r2- re, O niuna voica celía lo [candalo ; poiché vedendo , che «n Sacerdore curco l'aano Íenza csuía mon ceicbra, fi giudica fenza cemerici, che non vive, come dene + Sicche V.S. in ogai opinione peccó granemente l'avoo , che non celebró , poiche fu di Ícandalo nei popolo , € pota il vedere , che nou celebrana , 108. Mi dica adeño : Quanee furono le vola te, che celebró gl'alrrrannil P, Saranno ktare tre , O quacero voices Pango , C. L'Angeio delle Scuole S. Tomaío vbi fs pra , lente, che il Sacerdote € obbligarojá cele. brare nelle Fsfte priocipali. 8 in parcicolare ja quei giorni, ne" quali hanno vío di comuni. caríi i Fedeli + Sed falte viderur , quod cele bra- re tenctur in pracipuis Feflis, G maxrme in ¡llis diebus. ia quibrs fideles communicare confuene- runt. Bonacina , nel luogo citaro , allega Sua- rez ,Euriquez , % altri, per l'opinione, che dice , che il Sacerdote , che ere , O quacero vol- ve celebra l'aono, non pseca gravemente «il che fima con Soto, 8 alerí per probibiles Leandro del Sacramento fupr. quejls 2. Lo peró confefño , che queRi giorai fono pochi y eche non cellerá lo Ícandalo , perchd ji Sacerdoce celebra tre, O quarrro volte l'a:no: ll derrame di $. Tomaílo € il vero, e ficuro,£ quello, che giudico debba feguiríl, 109. P,M'acculo Padre, cli in cera oc. cafione difii Mea yn Giouedi Sanro . C, Vi fo alcun fcandalo , per peníare la gente, che V,S. Celebraya, cralgredcudo le leg» gi Ecciclialtiche3 P, Non vi fú fcandalo aleuno, perche la ces lebrai in vn Oratorio Íecrero C, Difle V.S. Mefía ia quel giorao prima che fi collocafle nell'Vrna del Monumento il Sacramento ? P. Padre si, perche la diffi molto per tem. po» C. Cefando lo fcaudalo € leciro a qualí» voglía Sacerdore celcbrare nel Giouedi Santo; come colla comune dice Layman vb; fupra, cap. 4.9. há pero da. ellere auanci, chefi fiviíca la Mea foleane, e li depofiri nell' Vena del Monumento il Diuia Sacramento, come di. ce Leandro del Sacramento Tom. 2. T rat. 8. difp. $. queft. 20» 110. P. Anche m' acculo Padre, che voz volta dá MeBla io Sibbaco Santo , C. Eche motino ebbe di celebrare in quel giornot P. Padre, perche in quel giorno correua quell'anno la E<fta dell'Avuuntiazione di Maria sanrífima Nofira Sigoora , 55 2 C.

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