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Capitolo THE. DellY ficio Divino? * Frg mecicaiia Y Víficio Divino: Díaua fente, che nd: part. 6. Trat.7. refol. 36.€ con Nauarro añerma Sanchez ne' Configli, Tom. a. lib, 7. dub.9.num. 3. che on commerte peccato di. fiioto chi recita cón propofico di peecare: 11 contratio alferifce Siluio in Refolutionib. varijs, Verb, Oratio,Moya nelle Seler. Tom. 1, Traót. 2. difput. 2. quefl. 3. num. 7. 2' quali mi confor mo,e tengo la Joro dottrina per vera, elo prouo: La diftinzione fpecifica de” peccatiGi piglia dalla dinería conflonanza alla rágione, come dico nelle Conferenze vbi fupra Seét.6. Conf. 1.5.1.1. 6. 7 Jeqg. Sed fic e , che ha diuería confonanza alla ragione il peccate, quando attualmente (i recita, da quaiido non fi recita: Adunque fará peccaro con circo fianza diuería in Ípecie il peccare, quando Á recita . Si conferma:i peccati, che li oppon- gono a dinerfíe vired, Ñ diñinguono in fpecie, come dico nel logo citato num, 7. Sed cet, che quello, che recitando acconícnce á penfic. re laíciuo , offende diueríe virta ; v.g. la cañi- ti, e la Religione: Adunque commette due peccaci in (pecie diftiari . 88. Mi dica, crede V.S, di fodisfare all'ob: bligo dell Víficio , recitando in quefto modo? P, Padre, quantunque conoíccuo di com. metrere colpa tanto grave, pure mi parena di lodisfare all obbligo dell' Víficio Disino . C. Con wo'atco, che fia peccaro grate, pno Sodisfaríi al prececro , e legge della Chicfa; co. me dico con Palao, 8: il Cafpenfe, nelle Con- fer. Trat. 3. Confer. 3. 5.1. Num. 3. v.g. quel- lo, che con fine libidinoío vá a fencir Meña, per vedere la Donna, che brutralmente ama; benche pecchi mortalmente , fodisfa all'obbli- go, e precerto della Mefía; Limirano peró queña fentenza nel recicare 'Ore Cánoniche, Palao tom. 2. trat. 3. difp. 1. punt. 184 fub num. 2.5.Dixi.E Sanchez nella Somm. lib. 1. cap, 14- n. 1, E Bonacioa de legib. tom. 2. difp. 1. quello 1. Traít.g.num. 2., quali, quantunque afíe- rifcano , che con wn'arto peccaminolo puó fodisfaríi all'obbligazione della legge, come nel cafo detco della Melia ¿ lo negano pero nel caío dell Ore Canoniche: ma giudico , che,» quefti Docrori pongano queña limitazione , perché rengono la dorcrina , che infegoa , che Vintenzione joterjore e d'efienza dell'Orazione; di modo che, quello , che reciza con diftrazzio- ne volontaria , pecca morralmeñte , e non fo- disfa all'obbligo dell'Vficio Diuino: SicSanch. in Confilyjsiom. 2. Lib, 7. dub, 28. num. 2.c.9.€ dub. 30. num. 2+Sic etjiam Palavs tom.2. trat. 7. difp. 1. punt. 7.hum, 2. € difp. 2. Punt. 3-1. 4.€ purt.7.num<7. Sic demum Bonacina de Horis Canonicis TOM, 3, dfP. le G.3=M+ 2 $: 2-0.4. Aficrendo poi queñii Botrori , che colla diftra- zione Yolontaria non f fodisfa all'Víficio, € necefiario dicano , che quello , che rolontaria. mente fi diftras colla dilettazloné morofa on fodista al'obbligo di recicare "Vicio beach tesgaño, che á quello della MeÑa G fodisfa con vo'arco , che alias ña peccato morcale. 89. Non hó poruto trotiáre chi jo proprij cermini afferiíca Vopinione contraria; diró Y mio feotimento Circa il cáfo derto¿ Dico prix mieramence , Che; le quello, che tecica coñ. fencendo al peccato , Á diuertifce efteriormenté in mirare, parlare, toccare, d farquálches azione [compolta, Cólloggetro che hi nel penkere , 00n fod:sferebbe 411 Víficio , fecondo quello , che hó derro di fopta mim. 81. perché mecterebbe obice eReriore incompatibile co!l' ateenzione : Dico in GEcondo luogo , chez1t párte I:ggiera del Víficio durade la dilerraziós ne moroía e confenío lalciuo , ton mántht. rebbe graucmente áll'obbligo de? Vicio ; pers ché il recitarlo tando ¡á peccato morrale , nod cimpecdimento a fodisfare al precerco, cos: dice Sácichtz nel luogo citató de Configli dub. 9. num. 3. Aduoque ; benche fofle precedato quel confenfo , cd" quale (i pofe Panima ia paccato mortale,fe di poj ava fi contionó la dilerta. zione ¿0 confeñilo per parte notabile dell Vf. cio, non (li mancó gravemente alla lua fodis- fazione, 90. Dico per terzo , che nell'opinione, che riferij di fopra num. 81, di quelli. che dicono, che ti fodisía all Vicio cólla diltrazione late. riore volon:aria ; pud cor qualche probabili. tá dirfi, che fodisfa allobbligo dell Vicio, leoza elfer tenucoa ripererlo , Gúello , che rea cita con animo interioraiente peccaminofo , confentendo nel peccato » Si proua ; Per qué- fto dicouo i Doctori , che li fodisfa al precetco della Meña , benche ña con anio peccámido. fo, perche Varrenzione jacériore non € d'el> fenza dell'ydire la Mela , e perche puó fodif farficonefa diftrazione interiore volontarias Adunque nell'opinione di quelli , che tengono, che l'arrenzione inceriore non e d'elfenza all Víficio, s'inferifce, che (í puó fodisfare a, queft'obbligo , benche fia cou animo pecca- minofo . . 91. P. Miaccuílo Padre, che dicendof nel mio Veícouaro, e Luogo il cerzo giorno di F:bráto , 'Víficio della F:ria, io dif il gior- vo ananci fu'l tardi il Marcutino di $. Biagio per il giorno feguente , laíciando quello dellz Feria , C, Eche motivo ebbe V,S. di farlo? P, Padie, va'amico mio Sacerdote m'ane- va inuicato ad andate il giorno di S. Biagio al- la ua Terra , douc li diceua 'Víficio del Santo, come di Padrone., C, Difle v.S. il Mercutiao con queño Sa cerdore amico , che veone ad ¡auicarlo per la Felta? P. Si Padre , lo dimmo inficme . A $

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