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318 dicono, quando il Sacerdote fi lana, veRe, Ípoglia per celebrare la Melia, il che non fareb- be , le queñte azioni foflero -incomparibili col! acrenzione douuca , 83. P. Padre m'accuío, che alcune volte ho recicato ¡a luego , done flanano difcorrene do alcune períone, C. Era molto il rumore , che facenano con. ueríando + P. Padre, alzauano alquanto la voce , ben. che non con troppo-eccelo , C. L'aueranno fempre fturbato dall'atcen: zjone ? -P. Cosié, Padre, C. Sintroducena V,S. nella conneríazione, arlando co” circonftani, P. Qualche parola foleno pur dire anch'io fopra ció , di che fi diícorrena . C. Quello , che recita, doue e moito ru. more , € firepito , non fodisfa al precetco del) Víficio Dinino , come dice Villalobos nella, Somina parts 1. Trat. 24. diffic, 15.num. 7. PCr- ché non 4 fodisía , quando firecica in modo, con cui non e comparibile Parrenzione , ó quando v'e coa efterna , che Pimpedifce ; Sed iceft chelo ftrepico grande € incompatibile coll' artenzione , € l'impediíce efteriormente : Adunque , quello , che recica , done e molto ftrepico non fodisía al precetto; feilrumore fofle poco, € non oftaííe all'arcenzione, non farcbbe peccato mortaie , quantuaque quello, che recita , dicefle nella conucrfazione qualche parola:Se parlaua molto, quando reci tata, cola chiara e, che era peccaro mortale, e non lodisfacena al precetto, poiche queíta inter. locuzione € incompatibile coll'artenzione do. nuca. 84. P. M'acenío Padre, che vna volea reci. tai co'l peníiero tanto diltrarco > Che diff fra me fteflo , che non yolevo valefe PVíBcio reci. taco , «e ebbi incenziooc di cornario a recitares epoi piú no'l dif, C. Mutoó Y.S. l'intenzione dentro del mede. mo giorao ¿ P. Padre si, C. Giudicó , che le gionana la prima recia tazione P. Non laíció di farmi qualche ícrupolo , C, SuppuRo quello, che hó detto vel mom, 80. che lodista all Víicio Diuino quello , che recita diítracco mentaimente y Don aueua V.S, obbiigo ditornarlo a dire: e poté molto bene mutare Linteozione , e perínaderá d'aner ío. disfarto al ino obbligo ; e mutando la prisa inteazione, laíciar dí recicare la feconda vol. ta Come dico nel mio Tom. 1. dele Conferenz. Moral. 7 ral. 3-Gonf. 3. $. 3, cafo 3. num. 22, fol. 403. 85» P. Cosi anche maccuío Padre , ches empre al cuore Trattáto X TI. Dello Stato de” C omfelJori - molte volte 1'hó recitato fenza intenzione di fodisfare al precerro della Chieía , che ci Obblin gaarecicarlo . , C. Aucua V.S, elprefía intenzione contraria di non fodisfare al precetco della Chiefa quel glorvo? P. Non aueno Padre, tal intenzione con: traria. C. Non aucua intenzione efprefa di reci. tario t , P. Ne meno, Padre, C. E fe quando fi metreva a recitarlo le foffe ftato addimandato , che cofa intendena di fas re , che anerebbe rifpokto ? , P. Padre che voleuo recitare "Y Mficio Dis uino , C. Per fodisfare a! precetto di recicare, 009 fi ricerca intenzione di fodisfare a ta] prececto, baña che non s'abbia ivtenzione coucraria , dj non volere fodisfare jo quel giorno al prececro; benche fia neceflario autr intenzione di recita. re, quále non e necellaria , che fa elprefa, ma bata l'implicica,che (tá imbenuta nel pren. dere il Breniario, e porli a recitare , Come di= CO nel logo citato delle Conferen. 6. 1. Conf. O S.num. 12.0 13. done tratco piú di propo- fito queda materia, e nonla repplico qui: co. lá potrá vederla chi vorrá; Vedañ anche Vil. lalobos vbi fupr. n. 8, 86. P, Maccuío Padre, che in vna occas fione recitando "Víficio Divino, mi fuggeri il Demonio al pcolere vn” Oggtrio olceao, € brutro; € noa folo vacconfentijcompiacena domene , € dilerrandomene , ma anche propoli di peccare elteriormente, finito "Y ficio . C. Fú pienamente auuertico il penficre,a cui V.S, acconfenti ? P. Si Padre. C, Accioché vi fia peccaro mortrale , fono neceliario cre cofe 5 mareria graue, piena au. USTtcaza , e pieno confeaío ; come queño fa, cia chef difticguano la piena e femipiena auucrcenza , lo tengo Ípiegato nel Tomo delle Confer, Trat.2,SeÉ. 4. C OMfEreAs La G, 2. 14m 90 fez. effendo , come era, cola grauc Pog- gero della dilerrazione di V.S. 8: aucndoui ace couftarito pienamente , e con piena auncrtzos za, € fenza dubbio, che peccó mortalmente, et ia quelía fpecie di peccaco , di cuicra l'og- gero , co'l quale ebbe animo di peccare - 87. Midica, ftimó, che per quer accons fenticoa quetto peccato nel tempo , che re- citaua * Vicio Diuioo , ancfe dinería defore enicá d P. Beniílimo conoíceno , Padre, che era la colpa piú grauc. C. Che fia coía pid grane, non vhó dif. coltá : li dubbio e, fe fará circofianza , che muci fpecie , e che debba clprimerá nella com- fcílicas, pez ederá cometa nel tempo, che r6C]-

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