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Capitolo 111. Dell Y "fico Divino + hada diríi ; quando applica a lc £eflo,, eilendo nero , quello , che ad aleri doucua dare. 69. P. La Cala, che abico , há neceflaria. mente bifogno d'efler riparara ; potró fpenders inqueño la porzione, che doucuo refiruire a' poueri? C. Quefta caía e parce anneía alla Capel. Jania ? Pp. Si Padre, entra a parte della rendica, che jnftitui ii Fondacore , C. Lafció obbligo al Padrone, ó a' fuoi ere- di,0adaltro Terzo, di conferuare ia efsere derca caía? P. Nó Padre, quefñto e cbbligo del Capel. lano . C. Adunque bea puó V.S. riparare quelta caía a Ípefe di quello, che douzua dare a* po: verisicd cenec Leander a Sacram. fupra quejl. 27. cum Suarez , Bonacioa , de alijs Torrecilla loco citato num. 44. 70. Lo fieíso , che lafcio derto in tutto que. fio cafo circa dell'obbligo , e modo di refticui. re, che hanno i Beneficiaci , e Capellani, che pon recitano 1'Vfficio Diuino, ba da intenderíi de' Chierici penfionarij, cioe, che godono pta. fione ¿ fe non recitano 1'VÍficio piccolo di No- fira Sigoora, al quale li obbligó aclla fua Con. ficuzione Pio V. come dice Caftro Palao vbi fupra num. 16.8 il P. Macrco di Moya nelle fue Seler. Tom. 1. Tral, 3. difpo 2. Quel. 4.$» Lo pum. 16. 71. P.M'accuío, che in due mefi non reci. tai, perche mi diíse vn Confeísore , che, quan. tunque peccaíi grauemente in noo recitare, noo aucuo pero obbligo alcuno direfticnite per císer Capellano . C. EV.S. refió con la colcienza ferena,e quicca fulla dorcrina di quefto Confefsore $ P. Noa mi reftó fcrupolo alcuno del cafo, C. Confumo V.S, i frutci della Íua Capella- nia, che corrifpondeuano a iduemcí, fenza * ferupolo , e con buona fede $ P. Padre si. C. E per auere V.S. confumato ¡ frueti di quelti due mefi, auanzo alcuna cofa di quello foleua Ípendere in fua cala $ P, No Padre , perche me li ho giuocati , C. Erroneo fi il configlio di quelto Con. fefñiore ; ma giiá che V,S, in buona fede coníu- mo la porzioas , che corrifpondeua ad cli due mel, e von avanzó coía alcuva in (ua ca. ía, tetta libero dall'obbligo di relticuire 2 Sic Thomas Sanchez ¡a confilijs lib. 3. cap. 2. dub. 86. mum. 3. perche il poflefore di buona fede, che coníumo la!crui, non deuereÑicuire, le non quelio, in quo factus efi ditior: VS. co'l con- figlio del fuo Confeffore fi conítitui pofledore di buona fede ¿ con efña confumó quel, quantitá , O innibilo fabtus efi ditior + Adunque pon € obbiigara a resticuire per quello , che la- a 3 Ñ O A 315 fció di recicare ne” due mefi * 72. P. Anche m'acculo Padre, che moltifa fimi giorai viaggiando , hó laíciaco di recicare Vicio. C. É per qual caufa lafciaua di recicare ? P. Padre, vaz volca fi , per aca laper 20- cora da me folo recizarlo, e non trouar com. pagao ze l'alere per non ritrouar Breuiario. C. Non poceua portar feco dalla fua caía il Breviario 1 P. Padre si; ma per Ícordanza , e fenza malizia lo laícial. C. Non fapeua a memoria le Ore Minori, Velpro, 9 Compieta? P, Nience lapeno allora. perche erail pris mo anno , che cero obbligaro a recirare . C, la quefte congionture , incolpabilinente laíció V.S. di recitare 3 e fuppolto quefto, on e obbligaca a refticuire cola alcuna + Sic cam Nauarro , Sanchez ibidem num. 4. La ragion* e5perche Pio Quiaco impofe Vobbligo di re» ftituire io pena della colpa , che (i commette, Jaíciaudo di recicare: Adunque , quando fi la. (cia lenza colpa, non vi lara obbligo di refti- cuire : fuppofto quello V.S. midice, non vi fú colpa in quelte occafioni, chelafció 'Víficio: Adunque nos há obbligo di reíticuire : L'aus uerto peró ,che fe aucíie faputo qualche- Org a aemoria , quaotunque folle folo la Campie-= ta , auerebbe peccaco. mortalmente ía lafciarla di recitare, come dico nella part, 1. della Pra. tica Trat. 10. Prepofit. 54. condan, num, 210. E confeguentemente farebbe obbligaca a refticuio re la porzione corrifpondente all'Ora , che col» pabilmence eralalciara auch . 73. P. M'acculo Padre , che ho lafciaro al- cuni giorni di recicare wn? Ora del Diuino y (ficio . C. La lafció colpabiimente , O per naturale [cordanza ? P. Padre non fi per Ícordanza , ma per pi- grizia, C. Era il Maccutiao, e Laudi, ÓalirrOra Minore ? P, Due volte ho laíciato Matentino , e Lan. di ,e venci volcs Compieta . C, Se V,S. auefíe cralaíciato per naturale fcordanza di recicare , non aucrebbe né pecca- to, ne obbligo di refticuire , come s'e derco mel nurgero precedente, wma lafciandolo per pigrizia, peccó grauemente, fempre, che lafció alcuna di derte Ore , 8 e obbligaca a refticuice quello, che gli corrifpoade a p. E quanto e quello , che hó obbligo di refticuire ? C. Quello, che lafcia Macrutino colle Laudi há da reítícuice la merá di quella porzione, che corrifponde al giorno , che tralafcíó di recita- re. Selafcia di recitare le alere f£i Ore , há da rellicuire Palira med ; fe lafcia folo vn'Ora Rr 3 delle
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