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Capitolo IT. del Titolo ger gl'Ordini.. 309 43: Quando il Beneficio femplice non há annello POrdine Sacro. fentono Soto , Tole- do € Nauarro citari da Caftro Palao , Tom. 3, Trat. 13-difp. 4. pRnt. 7. num. 15.che e pec- esto morcale il pigliarlo, [enz'animo di perfe. nerare in eo ; ma beosi di laíciarlo ,ed am- mogliarí + lo fteflo fente coa Azorio, Filiucio, eSiluio, Balico, Verb. Beneficium 3.num.13. Queña opinione e molto probabile , e molro conforme alla ragione; poiché e coía inde- cente, che goda i feueri della Chieía quello, che si poco amore le porta, che há animo d'ab- bandonarla e non volendo fpofará con ela, voler prendere il (uo, e godere i di lei beni, Tomalo Sanchez nel luogo poco fi citato num. 19. fente che lolo é peccaco veniale. Caltro Pa- lao ibi fupr. num. 16. afferma , che né meno € peccaro veníale : E parlaodo della penñone il R. P, Torrecilla nelle fue Confulte Moral. Trat. 9.conf. 3. num. 6. lo fente per probabile ; per- ché, done non e legge , non v'é peccato : Non vé legge, né prececco , che comandi al Bencfi. ciato , che fi ordini, quando il Beneficio non há aunedo 'Ordine Sacro: Adunque 8zc. Si conferma : é lecico al Beneficiaco lafciare il Bs- neficio femplice, Se ammogliarfi: Adunque alcresi gli fará lecico auer animo di [pofari, laíciando il Beneficio,che non há annelo 1'Or- dine Sacro . 43. P. Padre m'acculo, che fono taco mola to affezzionaro al giuoco . C. Vi ha V.S. perío gran quancica delle fue facolcá? P, Padre si. C. ll giaocare con graue perdiea, e difpen. dio , e peccato mortale, quando ció , che íi confuma male , cede ín detrimento de Áigli ,Ó moglic (ne' Secolari accalati) ó ¡a qualíuo- glis , fe lafcia di pagare i fuoi debici per quefta cauía , Diana p.7. Trat. 9 refol. 37. Mi dica , di quai beni loleua V,S. gluocare? P. Padre, de' beni miei proprij . C. Non dimando queíto; ma bensi, fe gi- uocana del fuo pacrimonio , Ó delle rendice Ec- cleñaltiche ? P. Padre ,edell'vno , e dell'alero . C. Cola cerca e, che l'Ecclefiaftico há Do- mibio vero fopra i beni parri:moniali , che gli dicdero ifuoi Genitori, ó che acquiftó colla fua induftria , O crauaglio +e che puo difporne liberamence ja vica , € ceitarne in norte , come dice Azor. p. 2. lib. 7. cap. 9. 97 1. 8 € comu- ne. Ne' beni, O rendice Eccleñaftiche fa la dif- ficoicá . Mi dica, quefti frueci EccleñaRici, ches V.S. difipó , erano orteouci per qnalche Ca- pellania legaca , 0 di ditribuzioni riceuute per medo di ¡tipeadio? d erano frucri del Bene- ficio ? P. lo di tutto giuocauo jadifferentomente. e ad r C. I frueci, che fi danno al Chierico per mo- do di diftribuzione per l'afiftenza a' Diviai Vfñcij, puó darli, e difpeníarli libera mence, come vero padrone d'efi; come con Monta, Lugo, 8 alcri dice Moya Tom. 2. ad Traf. 6, difp.6.q. 2. $. 5. num. 21. E lo telo lenres queño Autore , e bene, delle Capellanie legate, enon collariue ¿e dello fipendio , che Add al Sacerdote per la celebrazione della MefÑa quan. tunque fia pingue , fente lo Ñefio Leffio de ¡u- (tit.lib. 2, cap. 4, dub. 6. num. 37. Lo ftefío [en= ce delle Capelle collatine con Soto, Sanchez ne' Configli lib, 2. cap. 2. dub. 45-2.61. Perché quantunque le Capellanie cola: tae fi reputiao per Beneticij Eccl:ñaftici, peró fi fondano per modo di ftipeadio per la celebrazione delle Melle: Adunque , fi come il Sacerdoce puó li. beramence difporre dello Ripendio delle Ms Me [ciolce ; potrá anche di quello, che riceue dalla Capellaoia collatiua . 44. Relta da ([ciogliere 1 dubbio de* frueti cauari da' Beneficij Eccleñaftici: 8 in queña difficolcá featono comunaemente i Canonitti, e moiti Teologi, relte Valencia difp. 10.qn2f. 3» punth. 7. Lellio, 8 aleri molri , che cita» Leaadro del Sacramento Tom. 6. Trat. 5. difp. 3.4. 75. che PEccleialtico noa ha Domiaio fopra ibeni, che riceue dalla rendica del (uo B:atficio , e confeguercenente, le li conluma ia víi profani, oO ginochi, pscca mortalmente, 8 ¿obbligare a reflicuirli a* poucri, 2” quali deue dare turco quello, che. de decci feurci gli € fuperfivo al fuo decente foflencamento: 1l contrario tengono Soro , Palto , Leflio, 3% a1- tri , che cira,e fiegue Dianap.5. Trat 8. re- fol.31. Leandro oel luogo citaco ; € afferma elter gia oggidi la piú comuac,.e vera, Moya vbi fupr.n. 1. perche, le gli Eccleñadici aca aucllero dominio fopra queti beni, noo po- criano alienarli, ne ceftarne per ví non Sacri: Sed fic eft , che contta dall'efperienza il contra. rio : Aduaque aueremo da dire, che gli Eccle- faftici hanao dominio vero fopra decci beni, e che fe li donano , alienano, O confumano,tral- feriícono ralidamentce il lor dominio . 45. Ecosi validameate puó confumare ia ví profani, e giunochi, larendita Eccletaltica il Beneficiaco,peccherá peró mortalmente,come dice Diana nel luogo poco fa citaco, e Leo lib. 3. de :mff.cap. 4. dub. 6. 1, 43.5. Tomalo, Caierano, Tabiena , Ledelma, E alcri mola tifimi, che cita, e Giegue Sanchez ne' configli, lib, 7. cap. 2. dub. 38. num. 1.8 aff:rma San- chez , com: cola cerca, che peccano morcal- meate i Beacficiaci , che coafumano in v6 pro- fani i frucci del Beneficio , che foprauanzano alla loro congrua foftentazione : del medemo featimeoto e Leandro del S.S. Tom. 6. TraH. 5.difp. 3. queft. 76. Villalobos nella Somma Tom. 2. Trat. 10. E cosi € in ftaco di danna. zione

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