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272 Balico in Florib. Teologs Verb. Panitentia 1. pum. 8. La penitenza pubblica € quella, che impone il Giudice nel foro Ecclebaftico : v.g. ordivando ad alcuno , che ftia fulla porta della Chicía Ícalzo con vna candela in mano . Que- «fe penicenze pubbliche fuole imporre il Sacro ¡Tribunale deJl'Inquifizione d quelii, che ol. traggiano la Fede con Ercía formale , O con colpe , che fapiunt berefim: e fogliono altresi immporle alcune volte i Veícovi. La penitenza Sacramentale e quella, che il Confeñore impo- ne in confeflione al Penitence , della quale ab- biamo parlato nel Dialogo a! fine del Trat. nono. Per pzccato fcandalofo s'intende qui, non» precifamente l'effer cauía di ruina al profiimo con follicirazioni, mal'efempio , O parole, del che s'é parlaro nel Dialogo T rat, 5. Capo 7. 1108» 51. ma il peccato Ícandalolo fi chíama qui quello , che e pubblico , e notorio, e canía pota nel Popolo : v.g. quello , che vine pubblis camente in nimicizia, in concubinato , O € pubblico AÑñaflino. Quefti peccari pubblica- mente Ícandalofi fono quelli,che(1 riferuano jo queflo cafo , e non gli occulci z poiche per i pubblici fuole impor penicenza pubblica , € non per glioccultí . 3» La Beflemmia pubblica . Nota 34. Della beltemmia s'e tratrato nel Dialogo cap. 2. 8 E di due forci z vna € erctio cale;l'alcra non ercricale: L'ereticale € quel. la , che contiene nelle (ue parole qualche crefiaz v.g. il dire; non e pofibile, che Dio fia pietofo, oiché mi tranaglia . Di quefta befemmia ere- ticale giudica il Tribunale dell Inquiizione, Beltemmia non eretieale e quella, che ia fe non contiene erelia : v.g. a difpetto di Dio voglio far quefto , 0 quell'altro. Di quefte, efiendo pub. bliche , fperea il giudizio a' Veíconi. Icá cum alijs Barboía de potes?. Epifcop.part. 3 .alleg. 15, num. 95. La befermmia pubblica € quella , che in quetto calo fi riferua . Et € pubb!ica, quan. do fi dice auanti dí fei perfone , non de' figli, d ¿cui , ma bensi efiranci. Icá Diana part. 10. Trat. 14. refol.62. 49. L'omicidio voelontario e la recifione reale di qualche membro . Nota 35. Quello , che tocca all'omicidio vo- loncario se derro di fopra nel Nota 39. la quanto á tagliar qualche membro, dico , che cosi quello, che lo taglia ad vo'altro , come quello , che lo taglia a fe medemo , iocorre nella riferuazione ; poiche il cafo non parla, ne diftingue di recilione propria , o aliena : Ec vbi lex non diflinguit , nec nos diftinynere debemus. Quello peró , che feriíce vn'alero con baftone, ípada , O qualfiuoglia alero ftromento , le non taglia qualche membro , O 'ammazz2,n0n Ca» dejo cafo rifernato. Quando per la mutila- zione, O recifione di quaiche membro s'incor- ra la irregolaritá , vedafi Diana P, 3. Tras. Trattato XI. Apcndice . 15. refol. 20. €£p. 4. Trato 2. vefol. 26. € P.D, Trat.7. refol. 21. € Part. 10. Trat. 13 refol, 11.0 23. 5. Quello , che falfifica fcritture , 0 teftifica il falfo » 0 quello, che tace la verita in prefenza del proprio Giudice , Nota 3 6. Del peccato di falfificare de [crierus re fi parió nel Nota 17. In quanto al tacere la veritá auanti del Giudice, dico, che fe non interroga legirtimamente , non v'e obbligo di dire il vero. Vedafi quello s'e decto nel Dialos go, Trat. 2.c4P. 1. E del modo, co"! quale in queño cafo fi puó ríare 'amfibologia , Vedafi il Trat. 10. ncllo [piego delle Propofizioni 26. e27.Dico di piú, che, fe il tacere la vericd non e fopra la fottanza della cauía , non s'ias corre la riferuazione di quefto cafo: Tcá Bara bola de porel. Epifcop. 3. allego 51.num. 34 E ne' numeri precedenci, e faffeguenti cracca dif fufamente in guali cafi Gia Ículaco dalla ri. fernazione quello, che tace la vericá io giudi. zio . Videtbi» 6. 1! peccato del ratto di Donna, che e ver» gine. Nota 37. lo queño caío rifernato non in- corre quello , che rapifce qualche Donna ma. ritata , vedova, O folura , che 000 € vergine; ma folo quello , che rapiíce la vergine ; cd 40. cioché fa ratto, e cafo riferuato , e necellas rio , che fía con violenza ¿ perche , fe la doona confente nel ratero, ne e peecato dl ratro, nd s'incorre la rifernazione . Vedafi quello ho desta nel Dialogo Trat. Ó. CAP. 4. "+ 23- 7. Quello , chc procura aborto , feguito Vef- fetto . Nota 33. Circa dell'aborto , veda il Nota 21. Saunerca peró, che per incorrere in calo rifernato nel Veíconato di Pampalona ,baíta, che s'adoprino le diligenze, per cauíare l'abot» ro, quancunque non ficgua Peffecco , comes'é detro nel Nora 21. Ma nel Vefcouato di Tara- gon3 noa baña adoprar le diligenze , ma € necefario, cheio efferco (iegua V'aborco , per incotrere nella rifernazione , Come 2utilas Vifteflo cafo . 8. L'inceflo in fecondo , d primo grado Nota 39. Nel Veícouaco di Pampalona fi riferua Pincelto , fio'al quarto grado. Vedali il Nota 23. ma nel Velcouaco di Tarago- na ,l'incelto jo terzo, O quarto grado, 000 é riferuaro, e folo e riferuato in primo, € fecondo . 9. Luelli, cbe ferifcono notabilmente ¿ lora Genitort. Vedail Nota 18. Nota 40. Es'aunerta , che colá é riferuata qualíivoglia force di percuflione farea a' Geni- tori, che arriva a peccaro morcale : ma nel Veícotaco di Taragona non baíta la perculs fione , quantunque fia peccaco mortale , E p ¿8% : non
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