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mm. 256 Trattato X. Spiego delle Prop. Condannate da Imnocenzo XT me , delle quali parlano le feguenti Propofi» zioni, Propofizione LXI, Condannata . Alcuna volta pud efJer affoluto quello, che fa nell' occafione preffima di peccare, quale_s pudo, e non vuole lafciare; anzi che direta tamente la cerca, e di propofito fi metia, in effa. Propofizione LXII. Condannaca . Non fi deue fuggire P'occafione proffima di peccare, quando v'e qnalche caufa vtile , o oncjfla, per non fuggirla, 281. Vppongo , che l'occafione di pecca- re, voa Ga proflima, remota Valera, Remota fi dice quella, dalla quale non fiegue moralmente certo jlpeccato : v.g. il vinere in quefto mondo precifamente , dice occafione remora di peccare, per efferui ranti pericoli, e rifchi, che inciteno al peccato. Quefla occafione remota niano e cbbligato fuggire, ne di efa parlano le propofizioni con- dannate ¿ma Íclo dell'occafione proffíma , che e quella , dalla quale atrente le circoltanze dela la perfona , tempo, luogo, Oi/pericoza pro. pria,odi altre perfone di fimigliante condi. zione , certo moralmente fiegue il peccato. Per circoflanza della Perfona, €, quando la tal períona € molto inclirata, Ó per propria na. tura, ó per il mal abito al peccato : v.g. al! auarizia , lofíuria, 8:c. Circoftanza del Luogo, e, quando l'huomo ha nella propria caía, qualche amica ,ó quantunque la conga fuori, há libertá di parlare con lei fempre , che vuole, O quando per tenerla in caía, O vificarla fuori, fi mormora nel Popolo , penfando , che viva male , benché alias non fa cósi. 282. Perla circoflanza dell'ifperienza , fará occafione proflima quella, nella qualel'huo. mo ilpiú delle volte, che vif trova ,pecca, O quaniunque noo abbia auuto queña ifpe- rnienza , per non eferfi ricrouato io fimiglian:i pericoli > Sa tutranolca , che alcri della fua na- tura , O condizione fogliono cadere in tali oc- occafioni . Per circoftanza di tempo (fará, guando l'huomo ja poco tempo cade molte volte , come le in vn mefe, eñendo tentato venti volte, venti volte cadde, ó il piú delle volte : peró, fe in vn'anno peccherá folo venti volte , alloza la circoftanza del tempo non fa- rá occafione proflima, ritrovandofi tutto 'an- no in detra occafione . 287. Suppongo in lecondo luogo, che l'oc. cañone proílima puó ritrouarfi in ogni forte di peccari , e non folo in quelli d'opra , ma an- che di parole, e penfieri ; v.g. fe dall'accompa- gnarí colla tal períova ne [eguille fémpre; 4 il pin delle voice il rubare, mormorare ¿non wdire Mefía, giurare 8ec. in quelto caío la coma pagoia di quefta períona farebbe occafiones proílima . Sedal vificare vna Donna feguife il piú delle volce il defiderarla con prano defa derio , quefte vifice farebbero occafione prof; ma. Sedal ginocare feguife il piú delle volte il giurare , beltemmiare, O maledire, il giuoco farcbbe occalione proflima de” giuramenti, be. fiemmie, e maledizioni. 284. Soppongo per terzo , che l'occafone íi diftingue dallabíto , perche queño procede ab intrinfeco , e lo porta fempre (eco 'huomo; v.g Pabito di giurare , beftemmiare , pollusas digcc. ma Poccalione procede ab extrinfecos v.g. per traccare con cal períona , efercicarell cal Víficio , e frequeacar la cal coa, 285. Suppongo per quarco , che l'occafo. ne profíima, vaa e volontaria , inuolontaría Valera . inuolontaria e quella , che l'huomo non puó cuitare fenza notabile detrimento (uo; v.g. il Aiglio di famiglia , che ha amicizia colla ferua dicaía, che non puo vícirae , ne fuggire fenza notabile danno: occalione volontariad quella , che 'huomo puó euicare fenza NOCH. mento notabile: v.g. il Padrone , che viueja concubinaro colla fua ferua, quale puo caccla. re dicaía, fenrza danno notabile fuo , o della ftelía Ícrua . His pranotatis . Prima Conclufsone . 286. Ico primieramente, che non folo D non puó efíer afoluto quello , che di propofito , e directamente cerca l'occafone di peccare , ma né anco quello ¿che non vuole lafciare l'occafione volontaria ; € il contrario € il condannaco nella propofizione 61. E la rá» gione e , perche quelto tale non viene coa vero dolore , ne propoíito , poiche noa vuole ado. ptrare i mezaineceñarij , e pofíibili per emens daríi.. Seconda Conclufone . 278. Ico per fecondo , che, quantunque D non fa condannata l'opinions dí Medina , e Cordoua , Tabiena, Suarez , dl al- tri, che cica ,e Giegue Giouanni Sanchez nelle Selet. difp. 10. num, 14. che dicono , che puó efier afoluto tre , O quattro volte quello , che viuendo in occafione proflima, dá parola al Confeñore d'euicarla , e no"! fá ; Ferche la pro+ pofizione condaanata parla di quello, che non vuollafciare l'occafione, O di quello , che dí di propofito vuol metreruifi , € farui ze quefta paria con quello , che propone d'vígire dall'ocs cañone , beuché alias non n'efca . 288, Pero il prudente Confefíore q. volte 4 cue

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