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250 Peíso afícrma nel fuo corío Trinitario Tom. E. Trat. 2. difp. 8. q» 1. 1, 1079. doue dice : Vira rus autem , á vicium contraria dici debent in genere moris, quía fumme in eo genere diftant; non tamen in genere philico ivxta haoc defi. nitionem ; quia in eo non maxime difant , Ne io difíi , che Pabito vizioío, el'arco della vireú oppofta aucíse la coutraricrá rigoroGM- sa , ma folo , che fi difirugge l'vno per l'alcro, il che puó verificarli , fenza che la cootrariecd ha rigorofiffima , come dice uel (uo corfo Tri- nitario ¡bidem num. 1080. Adunque íi puó ve- rificare il mio aíserto, fenza che conuenga agli abici, 8 agli acci la contrariccá , che cáge la definizione de' contraria 251. L'altro , perche come dice ji Filofofo 2. Etbic. cap. 3. Gli abidi fi difirmggono per quelle coíe , per le quali fi producono: Habi- sus ab ijfdem , a quibus fimnt, augeri , € corruma pi» Sed fic elft ¿che li abiti sS'inrroduccno per gliatri: Adunque gli abiti fi difiruggono per gli atri: Aduoque von fi faiía la mia clauíula, che diceva , che gli abici de vizij A diliruggo- Lo per gliarri delle virti oppotte . 252. Di piú; Parco e cauía, che genera Yabito : Sed fic elft , che Pabico diftrugge im- mediatamenre Pabito, come confelsa il P. Er. Emaouele ; Aduoque l'acco difiruggerá l'abito, fe non immediatamente per fe, almeno me- diante Pabito , che genera. Er anche imme- diatamente difirugge cfferrivamente Parco della vir:ú Pabito del vizio , come dice il P. Grego- rio di Valenza Tom. 2. in 1.2.difp. 4. qusfl. 5. punt. 2. 5. Sed omninó , con quefte parole: Sed omnino fentiendum efi , babitum per allu mu, quoque immediate, dr effebtine corrumpi. Lo Ítelso lente Suarez nella lua Merafilica Tom. 2. difp. 44.5cÉt, 12.num. 31. doue dice: /n genere er- go eficientis dicendum eft attum immediate expelle- 1c contrarism babitum . Si riflerca alla parola, immediaté ,c alía parola , contrarium , e (í ve- drá, come Suarez parló ne termiai formali, ne* quali parlo io, chiamando l'atro contrario all'abito. 253. Et il Padre Azor. in Moral inf. part.1, lib. 3. cap. 23. queft. 2, difende apertamente la nofira alserzione, poiché dice le parole feguen. $13 Sed dicendum efi abjoluté cum Maiore 3. dit. 23.queft. 7.8 Alaaio Trato 1. Moral.1.18. babitum acquifitum vi abtus contrarij perire : Nam uns aléus giguet ex parte babitum > Y ex parte solli habitum contrarium . E uou foio efeótuue, ma anche formalier, diftrugge lVatto Pábito contrario la lencire di Gregorio in 1. dyft. 17. q+ 3 4rt. 2.44 10, dove aícima: Vuum babi- tum non pamur per oppofitum babitum ,tauquam per formam oppofitam indubdam ab agente, fed per acíum contrarin . Del medemo icutimenco dono alcuni moderni, che cita Valquez Tom, d.dú 1,2, di/p. 81, cop. Lojuum. 4. 5. Dimum, Trattato X. Spiegodelle Prop. Condannate da Innocenzo XT. e Sa dllegantur . 11 che qualifica per probabile l' ifteño Vaíquez ; poiche il contrario, che egli fiegue, chiama folo pid probabile ¡bid, cap. 2. 254. Siconferma collPautoritd del Dottor Angelico S. Tomalo 1. 3. quel. $3. art. 3..in corpore . Doue dice, che gliabiri , ficue ex eq. dem caufa augentur , ex qua geuerantur , ¡td ex ea» dem caufa diminuuntur , ex qua COrrumpuntur » Secondo S. Tomaío gli abici (i difiruggono per le cauíe , per le quali fi dimiouifcono : Atqui gli abíci 6 diminuiícono per gli arci: Adunque gliabici fi difiruggono per gliarci. La minore íi proua : Ha vu loggecco vn'abito d'intempe- ranza; fá vn acto di temperanza , co'l quale diminviíce vn poco quel mal'abito ; ripece va" aliro,á vo'aliro arco di cemperanza , e con ciaílchedun arto vá a poco a poco diminuendo il primo abicoz Adunqu: gli abiti fi dimionil- cono, e confeguentemente fi difiruggono per glia:ci contratij, 255. Siconferma ancor piú colla dotrrina del P. Fr. Emanucie nel fuo corfo Trivit, Tom» 2. Tra. 1. difp. 1. 9. 13. mn. 2519. doue ¡olt- gua, che 'inceofione (1 fa per addizione di gra» do a grado. Evella 9. 14.num, 253 1.2 cc am4) che i gradi dell'iorcofione fono omogenci, e d'vna pecie; e dice anche nel num. 2542. cb8 ponno darfi ad vn tempo llego ia vn loggrito gradi di concrarie qualica in incenfione medio» cre; Nunc fic : Supponiamo vn foggerto , che aucua «v'abico d'intemperanza io iucenfione dl otto gradi,e che con quactro atci di cempes ranza , che há forro, abbia difirurco quarcró gradi di quell'abito d'iacemperanza ; dimando in quefocalo, O ha quetto foggerto abiti dí temperanza, ed lncemperauza ¿6 no? Se li has Aduuque (i venifichera, che ia vn foggerco ponno darltil vizio acquifico, ela virco acqui- fica Congiuoti jafieme , Prouo la confeguzas za: perció , vizio , € P'abico viziofo , e virtua,e Vabito vircuofo : Adunque fe fi poteflero dare allieme in vo toggerco el'abizo viziolo acquis lico ,e V'abico virvuolo acquiíito , fi darcbbero alieme in en foggerto il vizio acquitito , ela virel acquiíica; il che non puo ellere, core dice S. Tomafo 1. 2. q- 81. art.4. ad 2. dous afterina : Quod vitium direóké contrariatar vir- bull... GT idio vilium excludit virtutem . Ec ia termini piu terminanti lo dice il Sig. Tapia Jua Cat, Tom. 1. 116.3. q. Laart. 2. num. 6. COM quelie parolez Virtus, C7 virium, que direóté oppontentur , non. pojunt efe fimul in codem fu- bicdlo . 256. Se dice, che in quel foggerro, che con quattro atci di cemperanza ha delftcuto quacrro grad: dell' abico d'1oremperaoza , non v'e abi» to di temperzaza , ne d'intemperanza? Dis mando + Chi ha diftrucco l'habito dell'intempes racza 3 non |' abico delia cemperanza perché fin'ora

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