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142 fano proflimamente al peccato: Adunque> xXc. 199. Dico perfecondo , che ne meno € le- cito alífermo peril fopraderro timore , prepas sare la camera , feruire alla menía , portar re- galli alla concubina, condurla a caía del pa- drone, porcarle nigliccri profani , O amba- fciare amorofe c. $e il conrrario fi compren- de anche in quefta condannazione; poiche non Solo fi condanna il porrare la Ícala, o aprire la porra, alla concubina , ma anche P'opera- zioni fimigliancia queÑe ; Atqui il feruirla alía meuía , portarle prefenci, 0 vigliecci, $ Ca € cooperazione limile al peccato , come aprite la porta di caía: Adunque, cosil'vno , come Paicro refta efprelamente condannaco . Quid quid diuerfimode de his operationibus fentiar Tor» recilla bic fol. 88.1, 31. 200. Riíponde á queña ragione il Y.R.P, Fr. Martino di Torrecilla nella 2. impref. delle Confulte Moral. fol. Bo. fub n..3 1. concedzndo, che e vero; che non folo fi condanna efler Je- cito al Íerno porrare la Ícala, aprire la porta alía concubina , ma anche le cofe Gili 3 que- fte; encgando,, che il feruize alla cota las concubina ,portare i regalli del Padrone, am- bafciate amorole , e Gaiglianti, tia Ámile al portare Ja Ícala, ajurarlo amontar le fnefire, aprire la porta $c. Perché , digo, drizzare la ícala , ajurare a falire il Padrone, aprire la porra alla concubina, fono azioni, chs b:c, gr nunc mirano all'efecuzione poiche [ono con- dizioni, fenza le quali il padrone non pocrebbe confeguire il fuo intento » 201. Sed contra ; Benche il Padrone potefle arrivare al Íbo pravo. intento. , entrando per la porta della caía dell'amica, 0 in alero mo- do non laíciercbbe d'efMere oggi condannaco jl dire , che porefe il ferno, metcer Íotco Je Ípal. le, poriarela Ícala , accio il padrone eocrafle per le finceltred sfogar il fuo peruerío delfide- rio; e ció noo oftante hon farcbocro allora quelt” azioni del ferno condizione, fenza la quals il padrone non porefis efeguire il fuo di- fegno : Adunque, quelte azioni d'aintar colle jpalle, portar Ícala, e aprir parta, non Íi con- danbano , ne dichiarano cooperazioni morali di peccato , per eflere coodizione, Íenza las quale il padrone non puó arrivare al fbo io» tento: Adunque adhuc dato, chg il porcare allPamica regalli, viglierci, fervirla alla menía, prepararlo la camera , 8e adopnaria , von fijno condizioni , fenza le quali il padrone non puó coofeguize il íno prano defiderio, non per que. llo laícicraono di cadere locco il caío delia con- dannazione quede aziovi mili a quelle di por- rar la ícala , aprire la porra. : 202. L'aliro, perche nella propofizione di fopra condapna la cooperazione, che e fimile aliaprircia porta alPamica: aperiendo 10016400, Traitato X.S piego delle Prop» Condannate da Inmocerzo X 1. aut quid fimile operando > Sed fic eli , che V'aprira la porta all amica, cácudo. 32j9n4 remota al peccaro, í condanna + Adunque abenche il portar vigliecti, 8; ambaíciate, e regalli , e fera vire alla menía , turco che fijao azioni remore al peccato, non per quelo lalcieranno d'cilere fimili á quella d'aprire la portaj e refteranno alcresi con quee condaonace ; 203» Dirai dá queíto , cou Torrecilla , che € vero , Che J'aprire la porta fecundum fe € coo» perazions remota 2! peccaro , DOD pero, quan» do fi tá in ajuto , c fcienser ad fuprandam vire ginemz Countrá; Anchcil portar regalli, am, baíciate , rigliccri, feruis alla menía , preparas re la camera , dicó io, e dico, che fecandur fa é cooperazigas remora al peccaro; e che, [es laprire la porta all amica , € proffima , quan» do fifa fsienter ad luprandam virginem ; laran. no ancora iregalli, l'ambalciace 8£c. coopera» zions profima, quando 6 fanno fcienter ad An- prand3m virginem . E lolo ia quefto fenío $ riprouano l'azioai indiff:reaci, che cooperana al peccaco¿perché oiyao dubica, che fecundum fe non fono male; ng dice , che peccherebbe il ferno in porcare la Ícala , ne ia lorcomecrere le ípalle, le ignorafís la praua locenzion: del Padrone: Quello, che s'aleriíce, €, che le l'apria rela porta all'amica , faptado la coaerlazio. ne brucca , che e frá ea, 8 il Padrone , e cons dannato per peccaro; lo fard aliresiil prepas rarleJa camera, fervirla alla meola , 2doraarla, porrarle prelenti, $4 ambafciare, fapeado la cacciva praccica; A ¡llegica corrifpondeaza, che ha quella, ed il Padroas, 304. Dico per terzo » che pon Á condannas nano altre opsrazioni pid remoce al peccato; v.g. che ilcocchisro porci nella fua carozza da roluogo al'aliro la coacudioa; ne che il marinaro le dia imbarco nella ípa barcasad che l'Ofte conceda la locanda , 0. caía alla merecia ce, o víuraro; perche quelte , e Gmigliaou ope- raziooi, come mirano pid da loacano il pag» caco, pon li dicono cauíe morali d'elo » Propofizions LH, Condannaca , Ii precetto d'offernare le Felle , mon obbliga falta peccato-moriale , come non vi fa Jcandalo, d difprezzo « Ico , che il precereo di guardaré le Fefte, cosi co” fentir Mela, E. come co'1non lauorare, obblis ga4 peccaro morcale, benche 16 vi ña Ícanda- lo ,née difprezzo del precerto ¿ de il dire ¡l con- crario e tormalifimamente condannato. $ prova; perche ogaí prececto Ecclefiafico , ia materia graue obbiiga á peccato mortale ; Át- qui 'vdir Meda, enoa lauorare ín giorno di Feíta, e prececto Ecclefiaftico , 8e in macería grauc 205.
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