BCCPAM0001162-4-1600000000000
Propofizioni XLIII. XLIP. Condannate, fol. 385.1m. 8.E la ragione es perche il con- dannatoe efigere vlira fortem qualche cola pretio afimabilem : Aduoque gueto non € il cotidanuato, quando ¡l mucuare dí prefeate non e prerio aftimabile . Prouo la minore ; ptr= ché per il mutuo ninna cofa puó addimandazú mitra forter : Adunque il mucuo non 4 pretio aftimabile » 11 dare peró il mucuo con parto, che in tempo futuro remutui jl mucuacario, fará vfura; poiche glimpone wn'ogcre: proto efimabile: rg. che per ¡l cal cempo renga pron- to Pimpreftico da fare. YVedaíi Diana part. Es T rat, 8. refol. 59. e 60. Propofizione XLULE, Condannata » Che farebbe , fe non fo/Je fe non peccato weniale, P ofendere coll” impofizione di falfo delisto P' autoritá grande di quello , che detrar ya fe molto nociwa! Propofizione XLIV. Condamata » E prebabile , che non pecca mortalmente chi impo- ne ad vn'altro un falfo delto,per difendere la fua ginfiizia , 7 onorez e fe queño non ¿ probabile appena vi fara opinione probabile nella Teología » Ico primieramente , che quello, che diceuano gli Aucori di que» fte opinioni (delle quali la pri- ma fa di Bannez, ela feconda di Gionaani della Croce , Ledeíma , de aleri apud Dianam p.3. trat 5.refol. 4. ció, che in efe fi con» danaa, era , che le Pietro huomo d'aucorita mormoraíle di Giovanni , o gli dicefie qualche contumelia , poteebbe Giouanni addoflars qualche peccato fallo a Pietro , per ricoperare in queño modo la fua fama, 9 onors, e che queño non farebbe, fe non peccato venia!e; la qual dotcrina fuori d'eflerc pericoloifima, non ha fondamento, € íi conuiace facilmente; perche la bugia ia coía graus e intriníeca» mence mala, e precaco morrale, $e ja niva caío cooneÑtabile : Arqui limporre al pro» mo «n falío deliceo , €o'1 quale s'arcerci la 1ua autoricá, € bugia in materia gran; Adunque fará peccato mortale . 167. Dico per fecondo , che non fi condan- nano le dorcrias , che ho riferico at! Dialogo trat. 8, cap. 4», Che pervia di compe nfázione pofío addoflare al proflimo, che normord di me , qualche delitco vero, con queto , che 6j mezzo vnico, per ricoperare il mio anote ; Ve- dafi il luogo cicato . La ragionce »perche la condánnazione parla d'imporre delicro falío, e la noftra doctrina, € di manifitare delirto yerO + 168. Dico percerzo » che non fi condanna 366. 237 né meno J'opinione di Leffio, Valenza , Sale tri, che dicono .efere lecito all' Auocato ,0 reo innalidare il eeftimonio, € readerlo ñagco manifeftando qualche deliceo.occul:o , má ve. ro del tal reftimonio . La ragion: € ; perche l'opinioni condanaace parlano del delicro fala fo, e queíta del vero » 169: Ma hanao da concorrerui quatro condizioni, accio queko fia lecito : La prima, che il teftimonio non fia violentato, ma rolon= carios La feconda , che folo 6 fcoprino que” difetti , che cooducono ad infamare l'auta= ritá del reftimonio : v.g. che € bugiardo, 0 che altre yolrc € ftaro Íperginro , dec: La rerza, che nos abbi alero mezzo per difeaderá il ceo :. La quarra, che jl danao , che ha da [eguire al co» ítimonio , per diícuoprirk il fuo ditervo ¿As proporzionato con quello del reo, e per dirlo in vna parola , há da effere queta difoía: cana moderamive inculpatz tutela .. Irá Fiigucira fo» pra quefta propolizione fol. 192. $, Nubilomis mus, eS. Qusres Y ex ido Torrecilla bie fol. 449. concl. 4. Mi l3=, Y fequentibus . VedaS ció , che fopsa quetio dico aclla 2. parc della Pratic, tral. 35» Capo 7. Me Pje Propofizione XLY, Condannata . Dare il Temporale per lo Spirituale , non. ¿ fimos nia , quando ¡il Temporale nonfi da come. prezzo , ma folo come motivo di conferere, Ó fare lo Spirituale; 9 anche quando il Tem- porale fía folo gratuita compenfazione. per lo Spirituale , 9 al contrario . Propofizione XLVI, Condannaca » E quefto ba anche luogo y benche il temporale 153 principale motino di dare lo Spirituale3 anz: bench: (32 il fine della feffa cofa Spirivuale; di modo che quello fi fiwmi piú , che. la cofa Spiritnale. 170. Receda allo Ípiego di quee Propoú- He: che coccano ¿a materia deila fimonia , la docerina di Caramuele nclia Teologia morale » lib. 2, 1864. $ i $crip- Lor ferupulofus fic£dice) nella:erit circanbantia ab hoc contagio hibera; (i autem asdentior > ip/tas fimonia conceptus eritidea Platom:ca y DE dicitur, que non reperitor in rebus; Seia crarcare queÑa materia fi procede fcrmpolofamence, non Yi fará caío, che nov contraíti colla fimoola 3 < fe lo Scritore fará animolo .aslie fas -opinioni» ridarrá le moni á mere chiorerc, Gamelizoci all' idec di Placou: che aon Gritrouano 56 per reficiogere la coclulione ¿ nigna inci2mpera ae) peccaco di fimonja 5; Voglia Dio, chcdo mitc- ria tanto mecañica per la Ípscnlaciua, € E20to pericoloí per la pracica, fappiamo fare nel MiZZ.0,
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy NDA3MTIz