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234 foo colpa leggiera, e la ricenzionee peccato moriale . Si conferma queña doterina colla matcria fica de' furri piccoli, nella quale l'vl- timo furco , che arriuó a conftituire maceria grave , non e peccato mortale , quando il las dro commife quefi'vicimo piccol furto, fenza ricordaríi de' precedenti, Jid comuniter T £0= logi apud Moyam Trall. 4. difp- 4-5. 1. "UM. E. E ció non oflante , qu llo, che há commefo queñi furti picroli, al ricordaríene € obbligan £o fotro peccato mortale alla refticuziones3 Mdunque e comparibile , che fia peccato mor- tale la ricenzione, e no'l fa la prima vívipa- zione , 147. Sappofto quefto , dico primieramen. re ,Che la propofizione tondannara non parla del peccato , che fi commerte nel rubare cffe parvitá ; e cosilafciando colja fua probabilicá Fopivioni varie, che circa di queño ditende. vanoiDD. e quelle, che ¡o riferij fopra.il 7. Comandamento cap, 2, vedaníi lá Solo parla guefta condannazione della colpa di non reflia tuire quello, che per efíe paruicá s'e rubato; ica Torrecilla cirando me nella feconda impre/ffio= ne fol. 25. num. 18. Confta dal Tefo medemo della propofizione condannata, che dicenar Non auere obbligo grane di refliruire quello se ru. bate per futti piccoli, quantunque la quantuta fía notabile , fenza dire coía alcuna della colpa dell víurpazione primiera: Adunque clízodo Ja condannazione di firerca interprecazione, DÓ fará ragione renderla a quello, ch'efa non dice, 148. Dico per fecondo, che il caío della condannazione s'intende , non folo, quando efe paruicd fi robano ad vn padrooe folo , ma anche guando fi pigliano á molti , come lafcio derto nel Iuogo di fopra . 159. Dico per cerzo, che non refta com- preía io quefta condaanazione lopinione di Sanchez nella Somma bib. 7. cap. 21. di Diana 3, part, Trat. 6. refol. 34. 6. Notandum , che cica Aragon, Nauarro, él aleri ze di Vaíquez, Fagundez, 8: altri, che cita, e fiegue Moya vbi fupr. 6.3. num. 13. che dicono y che quelli, che per piccoli furci hanno víurpaco quantita notabile , le reftirniícono quella quantita , che conflicui la materia grave, noo reftano coll obbligo di reftituire fub peccato morrali il refto, ma folo fub venial;: v.g. Pietro per fuorci piccolí há rubatoá Giouanni orto reali, quali fup- pongo, che fiano maceria graue + fe dopo re- fticuiíce due reali, yefime dall'obbligo di retti- ruire fub mortal: , e folo forro peccaro veniale refta obbligaco á refliruire gli alcri Íci. La ra- gione € 5 perché feji reali prefi per furci piccoli ad yn huomo commodo non fono materias graue: Adunque aon vi lará obbligo graue di icñticpirli, E che non fia condaonaca queíta opiniones li prona; perche la condanvazione Trattato X. Spiego delle Prop. Condapnate da Immoceszo XI. diceua non eficrui cbbligo grau di refiicuire vna fomma confiderabilez e quetta folo para la della guaocicá leggiera ¿che rimane: Adune gue Ec. 150. Dico per quarto, che né meno ref condannara Vopinione di Diana voi fupra, che diceua, chez acció ¡ furti piecoli contticuifcas no materia grave, í ricerca dupplicata quan. titd di queila , che bafterebbe, le 11 rubaíle cue- ca affieme; eche, fe firuba á molci, hi ricerca maggior quantitá , che rubando ad vno, Ne Popinione , che afleriíce lo fedo Diana vbi fun pra ¿ che,quando in e£b furti piccoli non € Come tinnazione morale, non conftiruiícono maceria grane . Icá Torrecilla cicando me, vb, fupra fol. 326.1.25.e 26. Ne Popivione , che con Sanchez difende Diana , vb: fupra refol. 35. € Moya vbi fupra n. 14. 8 alcri, che i furci de” ferui, e figli di famiglia di cole comeftibili, non fi continuano , né confticuilcono materia gra- ue, quantungue s'auefie animo di replicarli, 6 continuare decti piccoli furti, quando quelle cofarelle fi prendono folo per mangiare , Tot. recilla citando me vb: fupr. n. 30. Altra coía larebbe , fe rubaficro quelle cole, per venderle, 9 darle ¿ che all'ora s'vnirebbero moralmente , e farcbbero materia graue, La ragione di tucto €, perché Popinione condan- naca dicena, che adhuc fupolta maceria grauc, non v' era obbligo di refticuire , e non Á miíy. raua nel dire, quando , ó come li verificarcb. be elfere quefta materia graue, 0 90. E quelto folo, e non il primo e quello, di cyi parlano 1' opinioni riferice . Tutro il relto fperante a' furti piccoli hó fpiegato di lopra trat. 7. c4P. 2. 14m. 1%. P feg9. € per queito no'! ripeto qui , Propofiziont XXXIX. Condannata, Quella , che muoue , d induce vn'altro 4 far graus danno ad vn rerzo , non e obbligato alla refli. tuzuone del danno camfato « 151. Ico in primo luogo : quello , che diceva queíta propofizione , € quello, cheinefa f condanna, era, che non era obbligaco á refticuire , quello, che co'l configlio , 0 in altro modo , moucug yn' alero á fare qualche grane danno al prof» mo. H che e faliífimo; perche non folo la cauía, che filicamence dannifica, ma anche quella , che moralmente concorre al furro, come cauía efficace , relta obbligata d refticu- ire ¿ e per quetto i Teologi pofero, per fpiegart le caule morali , quelli verG, Jufio, confslium, confenfiss Fc. che ponno vederíi fopra nel De. calog. trat. 8. cap. 4. ; 152. Dico per fecondo, che non folo ¡a materia de'beni di forcuna , ma anche di Pa
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