BCCPAM0001162-4-1600000000000
218 Propofizione IX, Coudannaca . L'ufo del Matrimonio praticato per.il folo dilerto € efente affarto da colpa anche veniale , 36, Ico in primo lucgo, chela con- dannazione di quetta Propofizio- ne non dice, che a peccaco mor. tale víare il marrimonio per falo dilecro ; ma peccaro veniale ;Coníta dalla Aca. 37. Dico per fecondo, che le co'l Áne del diletro we infiene alero fine oneíto, come la procreazione de' figli, il fedare la coocupi- Ícenza, la falute, O moltrare al Conforte,ó yiconciliare con edo va nuoro amore, ee vnio- me degli animi, non e peccato veniale, Sic Torrecilia bic, Perchée Popivione condannaca parla , quando folo per diletro s'ría il macri- monio: Adungue , quando non s'»Ía per folo dilecto , ma per queñi, € alcri fini oneñi, non lará peccato veniale, Come, e quando fia illecito 'vío del macrimonio , e quando Ñ debba rendere il debito , 1'ho fpicgato di fopra nel Dialogo . Trai. 6. capo 8. par. 11; nun» 324. P4%. 127, Propofizione X. Condannara., Non fiamo obbligati amare il _Proffimo con atto ¡no terno , e formale.. Propofizione XI. Condannara , Potiamo fodisfare al precetto d'amare il Profima cogli att: foli efterni mo sS'includino due precerci diftinci; 2 bo poíitivo,di defiderargli il fuo be» pe, £ amarlo 3 Valero negarino di oon abbo- pirlo , defiderargli male, 0 auer diíguto del Ívo bene : quefñto cbbliga femper, dy po fempers quello a'rempi decermioati. 39. Suppongo in fecondo Inogo, che il pre- £eto politiuo d'amare il proflimo includa due cole : "vna € Parto ipreriore d'amore, co'] qua- le de gli delidera ¡l benez Palera € lacco cie. Hope » Col quale (1 foccorre nelle fue necel- His. ¿ 40. Dico primicrameare, che quello , che ln queite dus Propoíiziooi fi condama ,e il dire Che folo con foccorrere eteriormente la neceflica del proflimo, o cracrare , € CONUEF- fare con lui, besche mai 6 facefe vo'atco in. terjore di de. derargli bene, E fodisfa al pre- certo di amare il proflimo. Confta dal Te. fto medemo delle Propofizioni condannace. 41. Dico per fecondo, che qui non f de. termina, quaodo obblighi quefto amore: e cosi non á condanna qui il dire, che folo yna 38. S Vppongo, che nell'amore del proífi. EXA TrattatoX, Spiégo delle Prop. Condannate da I anocenzio XI. volta in vica, O vna volta ogni cinque anni obbliga Pamor del proflimo; perche quelo folo fi condanna parlando dell'amor di Dio, Ció non oltante ha da diríi, che perilmeno ogni due anni, d al pit ere anni obbliga il pre- cerco polirino d'2mare il proflimo. 1:áP, To- recilla bic concl. 3,0. 6. 42. Dico per cerzo , che non Gamo obbli- gaci ad amare polirinamente ciafchedun prof- fimo «da per fe ; ma bafta per fodisfare a quelto precetro , amarli cucci in generale, e deliderap loro ogni bene. Itácx Villalobos docer Tor- recilla ¿bid, n.7. 43. Dico per quarto , che l'amore del profs fimo obbliga per accidens lempre , che qualchg occalione, Ó centazione mecte 'huomo in pt. ricolo d'odiarlo, e nou ha altro mezzo ,chg di fare vo'arto d'amore verío del proffimo, pes evicare l'odio ; perché gli acci di cuece le virco obbligano per accidens , fempre , che fono mez- zo neceario per caitar il peccato a quelle op. potto + Adunque lo fteffo há da dic dell'amop del Proffimó . Ma notifi, che con nomts di profíiino , s' intende ogai huomo, cos] Infedele , come Catcolico, amico , come nt. mico . Propofizione X!l, condannata , Quaf non trouerai ne” fecolari , nd anche ne* Re cofa fuperflua al loro flato. E cosi appeng alcuno € obbligato a dar limofina , powbé Solamente e 'obbligaro del: fmperfluo al fue fiato. 44. Ico ia primo luogo , che ja queÑa Propofizione vna coía 4 fuppone, Ba XK alcra fí condanña . Coodan- naíi il uire , che appena ue' Secolari (i ricroug coía fuperfua al loro tato; il che e faliísimo, poiché molcifsime perfone hanno-molce malla. rizic , Íupellecili, addobbi faperflvi , e molta danero di foprananzo: 8 alcre lo [pendoaa malamente , ín giuochi, banchecti , vanes oftentazioni, € falto; il che, come fuperfluo, doucua darfi a"poueri. E da qui-reíta con” daonata Popioione di Diana part. 1. Trate 16, refol. 28. e part.5. Trat. 8. refol. 20. di Caie- tano , Nauarro , £ alcri , che cita , € 100 110- gue Moya Tom. E. Tra. 6. difp. 6-quet. 4. $. 4.2.7. quali dicono ,che non íi dice lupa fina allo ftato quello , di che s'ha bifogno . 0 tratciene per accreícere lo ffaco, O arriuar? a flaco, esfera fuperiore ¿ quella , che Dio ha dato a cialcheduno : dalla qual opinione s'1d+ feriíce evidentemente”, che niano ha cofa fu» psiflua al fuo faco (che € il condannaco) pol- che chi voglia porrebbe dire, che ha bifo- gao di quel, che ha, per aggrandire, € 114 pit inalzare ilfuo flaco . Si
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy NDA3MTIz