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188 de” fune aoche non raccolóí, Circa del come done, € di qualí cof han. nod pagarí le decime, depeñ Hare al! elo de Luoghi leginimamente iorrodotto, comein. fegbvano comunemenrcl Dotrori, 213. LofteBo, che sé deco delle decime, há da dirá proporzjovatamente delle Primi. ale, lo quanto aN'Offerte , che fogliono fare j Criftiani vella Meda , non we precero parti- colare della Chiefa, che obblighi d queñe,co- me.coo $, Tomalo dice Layman vb: fupr. cap, 7.1. 5. be non vi folle Pyío legicrimamente io- trodotto con abimo d'obbligarú con eño a eccato morcale, che ia queño caño l'vfo aue- rebbe forza di Jegge, Silueliro Perbs Decima qua Beraltri, DU certo e, che ex jure naturali, dr Diuino fono obbligati i Pedelr d fofentare i Minifri della Chieía ¿€ fealias pon aueñero ¡l bañieno» le per foftencarí, farebbero obbligari i Fedeli aintarli col'offertes Lua qui Altari fruit , de Altari vinera deber » CAPITOLO Mu De Debiti, 214, + Padte w'aceufo, che hó alconi debici, 8 obblighi, eno fvifco dipagarli., C. Ha poflbilica di fodisfare a quefii ob. bligbi2 P. Padre, per eurti non 'hó, ma fe mi sforzafli , powrci pagarne alcnni, C. Patiíce qualche danno, 6 cefa quaiche guadagno al creditore per pon pagarlo? Que- fia dimanda há da farf fempre, che il Peni- sente $ accuía d'aper commela qualche in- givfiizia, 0 auer debici, 2 obblighi da fodis- tare, E obbligarlo á reflicuire, non falo il corpo del debiro,ma anche i danoi, che par Pommifione di pagare leno venuti a) credico- re3 male il debitore non efi in mora culpabiii, Per non poter pagare , pon € cbbligato á cn átirvirg decti danni, P, Padre, poco, 0 niua dapao pud patire il credicore dalla dilaziome del mio paga- HNENIO , 215. C. Fagundez. fopra il. 7. precet. lib. 7 FAPa 24-16, Soto lib. 4. de 1mflie. quel. 7. art, 4-8 alcri difindono, che, quaotangue non fiegua al crecicore alero danne, che l'efere precilamente priuo del fbo danaro, pecca gra- uemente il debitore , che fenza canía differiíce pagarlo; perche ciafcheduno cerca quello, ch £ lo» Er aggiunge, che il ral Penitente nop dene alíbluerá, de amuiíaco vna, O due rolce dal Confefíore non cerca pagare, potendolo fare + efe non puó turca la quantitá del debito, almenos radi fodisfacendo quello, che puo ; € Trattato V IL del V I1..Comandamento , molo meno dene efñer añoluto H Penicente; che potendo pagare ¡jo vica, afperca farlo all ora della morce, ordinando nel ceftamento,che fi. paghino idebiti, S, Tomalo 2.2.4. 63. art, v/t. Toledo nella Somma lib. $. cap, 24. 8: aleri molti. 216. Maper maggior follieno de Confef- fori noteró qui la doterina di Silueítro Verb, Refiit. 5. qualt. 5, di Pierro Nauarsa lib..4. cap, 3+dub. 14, nm 55. + fe3. e di altri, cheiofe- guano, che quando al creditore noo fiegue daono aleuno dalla rardanzad:! pagamento, € le Gegne E molto kggiero, € al debicoree dj mojco vrile cal dilazione; e fe il Confefo- re seme , che jl Penitente non fodisferá ii den bico tutto aflieme, ma poco, a poco, puó afioluerlo , E per confeguenza hanno da dire, che non pecca gravemence il Penicente jo que- flo cafo ia andar differendo ¡il pagarento; pere che, fe in qnefto peccalle gravemente , farcb. be iocspace d'aMoluzione, non anendo propo- hito di compire jorieramenge quello , ch: dene, 8 é obbligato , lo, con qualche limitazione , approuerel queíta doctrina , « € ,¡jo cafo, che il debicare folle parente; O amico, ó. períona rale, che dal deibicore (. porefle prudeotemente prefa. mere , che noo fofe inuico in fimile dilazione ¿del pagamento j allora non farebbe peccaro il differiro; perche dl forro ,.0 la rerenziones dell! aleruj, o ranco € colpabile, jo quan» to € contro la roloorá ragioncuole del pan - dront » li cerco € ,che importa molto , che il Con. fellore carichila mano con molte períone , che fianno gli anni fenza curar di pagare ¡los ro icbiti, edi Tefamentí, Meñe, Br alcriob. bligbj 3 e nop. mancando loro danaro per 120» tenere il falio, pompa , conuici; giuochi, 8: alcre cole (nperflue ; folo per fodistare a' debi. ti. noo haono modo; lafcino quefti tanto sfoggio ,£ rante fodisfazioni inpcili: (i refrin- ganonel loro vivere, e tratcino di pagare, ale erimenti fi rimandino fenza aflolnzione . CAPITOLO XiiL Efortazione a quelli , che rubano, e non fodisfanno , 017. »Sebbene € vero, che da niuns» precato ricene vrile quello , chg lo commerce , ma grandifiimo daono 3 tucta volca il rubare e quello , che af- farro € feoza profiteto; perche porra con le 'cbbligo di retticuires Se efiendo neceflaria la refliemgione , pon € vaa Rolidifiima pazzia il rubare? E'anche queíñto vizio , vizio vile ,£ molto Jonzano da vna períona d'onore, fo- Jo proprio di genss fecinoroía . Jl principle pt10,
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