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186 204. Qui aunerta il Confefiore, che vi fono frolii Padrovi, che ammazzano colla fame ¡ ferui: 8: aleri, che vogliono , che i ferui vadino ben vefliti, e non li pagano la loro feruici ; Et alcri molti, che trarrengono le giornace a'po- ueri giornalieri, fenza rifiercere , che finili per- fone fono molto bifoguofe, e che ad efle e di maggior (¿no vn reale,che otro a' padro.if0. pra di che dene caricare molto bene la mano, de auvilare i ferui,che quantorg;prédino jo ca. fa il necefario per mangiare , O ¡a ricompeuía del falario,che i Padroninon vogliono pagare ad efi, pon peccano: dz a queñto calo non s'efiende la propolizione 37. condannata da Innocenzo XL. , come ( dira nello fpicgo d'ef- fa Propofizione . -Aluri ferui al contrario, dando loro ¡pa- droui vn yitro comperente, e ttipendio giuto, vegliono trionfare, e porcarla p.ú alca, di quello vuole il loro Ñato; e vediamo molte mogli de fernicori, che guadagnando appena vn tevuifl mo laJario , vanno cariche di ícta e di galle, come tante Principelie ¿ 8:io non sd da doue le canino . CAPITOLO Xx Delle Decime , Primizie , Y Offorte, L proprio luogo di trattare delle de- cime , e primizie , era il quioto pre- cetro della Chieía , che comanda 6 yaghino ¿ ma per toccarle nel Decalogo , uré paso bene parlarne nel fercimo comandamea to, che parla de' furti, e della reflituzione poj- eche quello , che non paga le decime, 6 de pri nulzie y pecca úl turto coa obblizo di tekivire, E iuppongo, che le deciine, fecondo le defi. nifcono comunemente í Dotrori, 1 11mo Pars decima frutuam Minifiri Eclefia, ob [p11tu le montiermmn ipforum , debita ex omarbrs bons fru gferis:e vel'opinjone pix comune, quaa un. que per legge narucale £j10 iF:delic bhbligaci á tonentare 1 Miortej della Chiclg; pero la talla, O quantica dele decime, civé, che d ogai dieci lara vno , e per legge Eccleliaftica ; co. me puo vederfi in Machauo 70m, 1, Lib. 2.part, 4 T rat. JO.d0c. 1. 1n. Lo 206. P, Padre w'acculo , che quefñ' anno non ho pagato la decima . C. E di qua! cola na V.S, tralalciato di pa» arcla úecina ? P. Del irumento,e dell'tarmento , €. Tre forti di frurei difinguono i DD. al. cuni prediali, alcri períonali, € alcri mifti: Predialilono queili, che rende la terra; v.E. grato, vioo dc. Períonali, fono quelli, che acquilia 'huomo colla fua farica : Mili, fono quel, che producono nacuralmente gli anj. n.áli ajutari call indufiria vmana: v.B.agoclli, 205. Trattato V II. del VII. Comandamento ; lana, caño, 8c. E per li cofftume ja contras rio ( douc € legirtimo ) non +'é obbligo di pas gar decime de' frueci perfonali, ma folo de prediali, e miti ¿e cali erano quelli , de' guali Y.S, non há pagaro la decima : $e in queña ommiflione há peccato grauemente concro la giuftizia e rejigione + contro la giukizia, Pit. ché fia i Mioiftri della Chiefa, e Parrocchiani w'€ yn qual contratro , col quale s'obbligano i Miniltri á feruire nelle cofe (piriruali, 821 Paro rocchiani a lominiítrare loro ie :Eporali peril loftentamento . Controla virii della Religione peccó an» che , perche il pagarele decime G fa io riconos Ícimento , che Dio € Aucore de beni cerrenis e cosi il pagarle appartiene alla vircd di Relio gione , 8c il laíciare di farlo , € facrilegio , L<f- ño lib. 2. de iufit.cap. 39. dub. 1.01. 8. Caítro Palao Tom, 2. Tral. 10. difp. vnica punt. 2.1, 10. benché no"! paia d Bonacina ; poiche non pagando le decime s'víurpa folo yna cols merd remporale , eche non € forco la cutodia della Chicía . Sic ille Tom. 2. de praceptis Ecclefis, difp. vlt. quel. 5. p,3 m. 18 € io qualche mo» do pare dell'iftedo feniimento L y nan /b. 4. T rat. 6.cap. 2, M. 3, dove dice : ¿uodammodo facrilegus ef erga Deum, qui decumas fraudat, non dice chee rigorolamente facrilegio , ma quodamimodo , in qualche mo-lo, 207. Padre, il non pagare la decima del grano on tú per mia colpa , ma perche mi fi rubiro nel campo, C, Df: V.S.afai d pagare la decima di queño gravo ¿ b. No Padre, perche fubico, che finij di barrerlo , la nocte fteila mi fú rubaro.. C. Se fofic ftara colpabilmence carda in pue g+re la decima , che chiamaoo i Teologi Je in mora culpabil: foluende , farebbe oboligara fo. distare alla Chicía, fe peruon auer pagaio 2 fuo tempo gli fode taco rabaro. Sic alijs ci- caris Leanderd Sacramo p. 3. Trat. 6. difp. 2, q. 147. perche la lua ommnillone fy cauía «£A. cace del danno , che fuecido alla Lhucfa; e quello , che € canía efíicace di qualchs danao, € obbligaco a reiticuire, 208. V.S. vsó diligenza io guardare cal grano? PP. Ldreñarono i ferni, e fenza dubbio al. cuno gli ha forpreú il fonno, $ in quetto tempo € faco rubaco, C. Lafciara l'opinione, che vencilano j¡ Teo- logi,cioé , fe la Chicía abbia domivio fopra la decima , auanti che lia feparaca dalla malla, che puo vederá ia Palao puné?. 2. per totum, vbi fupr. ll cerco e, che la Chisía ha ss ; re, p+r quella quaacica di decima , che dejia maña letocca. Leño vwbi fupra dub. 5.1, 15.€ per confegneñza, le per ommillione colpabile in guardarí, perdono i fcucti, e obbiigato il

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