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184 il bilognevole ; Y io glie lo prendo occulta- mente. C. Puó V.S, farlo , perche in quefto ¡il ma- rito € irrationabiliter inwitus . Pierro di Nauar- ra vbi fupr.n, 89. E eosi anche puó farlo , per auere quelle onefte ricreazioni, e far que” do- nativi moderari, che fogliono fare le alere del. la fua qualicá. Leflio lib. 2. de infl. cap. 12. dub. 14.0. 85. 8 anco dare le limofine ordina- rie , lecondo il fuo ftato , benche efpredamente le contradica il marito . Molina di/p. 274. per» ché in tutto quelio il marico € irrationabiliter INutus . CAPITOL:.O .1X. De' Furti de Serti e «Padre m'accuío , che hó rubato alcune cole in caía di mio Pa. drone. C. Sono cofe comeñibili ? P. Padre si, 8 anco alere, che no'l fono . £C. E queíle cofe comeftibili le preodena per maugiarícle , O per darle ad altri? P. Fadre alle volce per mangiarmele , 8% al. tre perdar!le d miciamici, €. Il preudere i ferui a Padroni cofe , che non fono comefibili, $e anco le comefibili pe darle al aliri, O farne limofina , € furto , 8 incuce obbligo di refiituire Villalobos p. 2. Y rat. 13. dif. 10.81. 1.€ 2. Se non fi prelumefe probabilmente , che i Padroni acconfentifiero a' (erui il prendere queíte cofe; che in quelo caío per la volonrá prefunta , lafciercbbero d'efiere furto . Ma il prendere cofuccie come. Mtibili , per mangiaríele , non e furto, 8 i furri piccoli di quefie cole, per quanco fi conciani- no ¿Non Confiituiícono maicria grave ; perche 10 bwiglianti cofei Padroni, folo iv quanto al modo di prenderle geculiamente, fogliono ef. fcreinuciontarj. 396. P. Pacre m'accufo, che vedendo , che f iibava al mio padrone vn veflito , € poren- do impedirlo , non l'ho farto . €. kia lvo carico di gvardare la roba di cala £ Perche le aucua quef'rflicio, era cb- biigato di givtizia a guardarla eno”! facen. do, peccana conuo la giuftizia, 8 era cbbli- gato drebícuire. Layman bib. 3. Seét. 5. Trad. 2. C4p. j= 1. 7. Navarro cap. 14.1.7. 8 aitri, che infegnano , che il ferno , al quale e racco- mandaca da! padrone la cuftodia di alcuna co. la: v.g. al maggiordomo le cofe toccanti al suo víficio : le per colpa fua fi perdono ,ó tu- bano, € obbligato á reflicuirie : Adunque fe il padrones gliaucua ordinato, che guardafíe la roba ,doucrebbe reítituire il veftico , per non aucoc impedico il furto . P. Padre , io na zutuo jncombenza par:i- 195- 'Tratrato V II. Del VII. Comandamento : colare di guardare la roba. 197. Queli, che rubarono quefta roba, eraro ferui della fea caía 2 Perci.e effendoli, benche abbi peccato contro la caritá noo ima pedendo il furro , non há peró peccato contro la gioftizia , ne há obbligo direfticmire , quan: do non aveua per víficio di guardare la roba dicaía . Soro, Leo, € altri , che cita Dia. na part.4 Trat. 5. refol. $4. P. Padre, erano gente foraftiera i ladri, che rubarono il veftico , C. In queño cafo iofegna Soto lib. 4. de ino fit. quaft. 7. art. 3. Navarro lib. 3. cap. 1. 11M, 224. 4 alirimolti, che lei há peccaco contro la giuftizia, £ € obbligata á relticuire 3 perche il íeruo , in ragione di feruo, e obbligaco di giuítizia dá guardarne la caía, ele cole d'ella: chi contraujene all'obbiigo di giuftizia , che há per fuo vfficio, e obbligaro á reftituice: Adunque Ec. Sebbene Machado Tom. 6. l:b.6 part.2.T rat, 11. dom. 2.e con Salon, 8 altri Tiulienc im Dicalogz. Tom, 2. hb, 7. cap. 13. dub. 3.1u1. So jnfegnano, che, feal feruo non é flaca ráccon mandare la guardia d'alcuna cofa, beuché pecchi contro la caritd , non fraltoruando quello , che rubavaz non pecca peró contro la giultizia ¿e per confeguenza non € obbliga- to drelticnjre, Ga illadro O dicafa , O di fuoris Ete la ragione ; perche ha da eficrui differen» za fra quello , che há cura fpeciale di qualche cofa parcicolare , da quello , che l'ha in comu- ne, come jl feruos quello, che ne ha cura particolare, e obbligaro ex oficio a guardare la coía á lui raccomandata : Adunque quello, che V'ha lolo ia comune, come il Íeruo , non ecbbligato a guardarla: non etieado obbli- gato ex oficio, non pecca contro la giuftizia, benche von impedilca , che (i rubi: Adun- que Ec. de 198. P. Padre m'accuío, che fono vícito di caía del mio padrone feoza fivirviVPanno . C. E'vícito folo , perche aucrebbe trovaco in alera parce chi gli defic piu falario * Perche quefto nan e cauía baítante per laíciar di Como pire il tempo accordato nella condiizione. Ple» tro di Navarra vb; fupr. n. 205.6 € petcato mortale contro la giuftizia; e deuono refti wir al Padrone idanni, fe ne ha riceuuca, per non aver compito il tempo. Perche ogni con- tracto oneroío valido obbliga di giultizia al fuo compimento: fra il feruo , 4 il padrone we valido contratto oneroío ; da parte del fet» vodi compiril tempo accordaco ;e da parte del padrone di pagargli il falario: Adunque cbbliga di ginttizia á compire . P. Padre ,.a< fono vícico lolo, per efíere tanto ¿fpro di condiziooe , che aon poteno ii ffiirlo C. Adunque queña era cauía E per ds
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