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186 Cap. q. num, 26. Cr fequent. Auendo gid tractaro nelle parti di queñto capitolo quinto precedente la materia de' con. eracti 5 refta per compimento delle “notizie , € dortrine fperranti al ferrimo Comandamento, parlare de' furti, che fogliono commettere al. cune perfone particolari ; 1 che tratreró ne” fe- guenti capitoli; rifernando peril Trarrato 15, e 16. della 2. parte della Pratica, Vingiuhizie, che alcuni fogliono commetrere ne' loro vfa ficij, CAPITOLO Vr De' Beni de* Figli di famiglia , e de loro furti » 174, » Padre m'accufo , che quando ero p fotto la poteá di mio Padre, fo. leuo prendergli alcune volce qual. che reale , C. Sarebbe per avuentura grolía quantica il rubaro ? P. Padre gli hó rubato molte volte, es monterá la quanticá a cento ducati, C, Queño , che prendena , lo prendena per ricrearfi decentemente fecondo il fuo faro ? P. Padre, quello, che prendeuo era molte vole per queÑño fine, e dí poi lo fpendeno in cofe illecite , e profane; 8 anco conoíco, ch'ec- cedej in prender piú di quello, che la decenza del mio llato permetrevami. C. Noné furto , ¡il prendere vn figlio di fa. miglia ad fuo Padre, quello, che gli é neceda- rio perwna onefta ricreazione fecondo la fua qualitá, e fecendo quello , che altri di fimi- gliante grado ragionevolmente fpendono: per» che il furto ha da effere contro la volonta ra. gioneuole del Padrone; il Padre ragionenol. mente nen e inuoloorario , che il figlio preoda quello gli e necelario per vna deccote ticrea. zi0ne: Adutque 104 € furto il preuderlo . Lef- ho lib. 2. de imflit, (ap. 12, dub. 13. v10%, 26, Sali, 375. NC meno pecco V.S. contro la giuli. zia in Ípendere in vfi profani, « illecici quella quantitd,, che ragionenolmente gli concedena di Padre per vficacRi. Fagundez in 7» Decalog, dib, 7. cap. 31m. 4. perché non fpendeva quefto danáro coniro la volontá del Padre, quoad fub. Jfiantiam , ma folo ja quanto al modo : Quando il Padrone € ragionguolmente volontario nella foftanza, abenche no! ña quanto al modo,non € peccato contro la ginftizia; Aduoque non pecco V.S, centro la giuftizia in Ípendere in +6 illecuni quelo danaro. Há ptro peccato con peccato dí prodigalitá, oppofta alla virco della moderanza, la qual vircú inclina á Ípendere il dinaro ia víi ragioneuoli, e non Ipenderlo fi. perfluo, e malamente, Tratrato VII. Del VII. Comandamento; lo prendere Y. S, piú di quello, che rapioné: nolmente gli doueva concedere il Padre per yfi oneftj, pecco contro la giuftizia, con obbligo di reflitnire . 176. Ecosimi dica, quanto ará Ñato quel. lo , che eccedena la quancitá, della quale accua di bifogno per le (ue onefte ricreazioni ? P, Padre, fará cinquanta ducati. C, E queltil'ha rubati tute aíñieme , ó pure poco alla volra ? P, Padre, oggiquattro, dimanidae, $ 4 quefñto modo gli ho prefx queña quantica. C, Comunemente fi ricerca piú quaorird, ace cio il furto de'figli di famiglia fa materia pra. ue, che ne'farti de'ltranicri.1o gindico necefan rio , che 3 dupplicara + V.G, fe rubare qua. tro ad vn' ftraniero molto comodo non Íard materia graue ; il rubare otto al Padre, efendo d'rguali facoled , ne meno potrá eferlo : Vinfe. rifco dalla doctrina di Bafleo , verb. Furtum 3, m. 1, € del Cafpenfe , trat. 18. difp, 5. fet. 1.m 57. che con Leflio infegna , che rubar otto ad vn Padre mediocremente comodo , non e peca cato morcale, né materia graue; Arqui conuena gono comunemente i DD., che rubar quatcro ad yn ftraniero mediocremente comodo e neceflario per effer marcria grave; Adunque s'inferifce , ch'é necearia dupplicaca quantica, accioche il furco, chéi figli fanno a'Padri di famiglia , fia peccato mortale , riguardo A quelia , che bafta riípeteo a'Pranieri, 177. Fuor di gueto ; quando la quanricá Ñi ruba , non tucra affieme , ma per furci piccoli, anche (1 ricerca dupplicara quancica acció ña materia grauc, enco rifpereo de Aranieri, come dice Diana 1. part. trat. 6. refol. 347. dal che sinferifce, cheil figlio, che ruba a luo Padre per furti piccioli, ricerca, per confti mire mare. ría grave, quadrupplicara quantitá; V.G, fe ra- baread vo (iraniero in vna fol volta quattro reali e peccato mortale ; acció lo fia tubando al Padre d'vgual facoltá , hanno ad'eñere otto reali; ma fe li ruba per piccoli furci deue atriuas re a fedeci. E perche V,S, ha ecceduco queña quantitá , per queño ha coalticuico materia, grane . 178. Mi dica ; quefta quancicd , che V.S. há pigliato in caía di fuo Padre, era debeni cas ítrenfi, O qual caftreníi foi proprij . P. To nonso, Padre, che beni fijao queñi, C. Beni caítrení fono queYi, cheil fglio guadagaa jo guerra , ó quelli, che glidanno i Parenti, amici, O alere perfone , per canía , ed' occalione principalmente della milizia, Beni quafi Caftreníi, fono quelli, che il figlio acquia fia, Ó guadagna per qualche vfficio pubblico, V.G. di Medico , 9 Auocato , ó Maeítro in vva delle fetre arti liberali; ma no"! fono quelli, che acquiíla per víficij particolari, di farto, calz0» lajo, € alcrifimgnianti. Né
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