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Capitoto V. Parte XX. De” Contratti. gis ad excipiendum admittendus , cap. qui ad agend. de regul. ir. in 6. Atqui , nel ginoco proibico (1 da azione per ripecere il pagacos Adunque íi dará anche per non pagare il perduto . 168. Limitano i citati DD.qutíta opinione, dicendo , che quando v'interniene ginramento di pagare quello íi perde in giuoco proibiro , (1 deue pagare; porche il giuramento de re non mala , obbliga al fuo adempimento : il ginra. mento di pagare quello ( psrde á giuoco proi- bico , € de re non mala: Adunque obbliga al luo adempimento il detro giuraméro.Ma come che quefto giuramenro non conferma il contratro de) ginoco proibito, s'adempilce colla momen- wanca loluzione,e pagamento ; e dopo d'auer pagaro ¡cad V.S, azione, per riperere ¡o gindizio quello, che ha pagato: Confa dal cap. quamu:s , de paétis; elo tiene Balleo Verb. Ludus , nel fuplement. ne 32- $. Sed quid , Ó pure come dice Diana part. 7. Trat. 9. refol. 26. Sa- las T ral. ds ludo dub. 26.1m.8. puo auanti di pa- gare, dimandare d' efícr liberato dal giura- mento dal Vefcovo, e con quetto celfa l'ob- biigo di pagare il perduro , a fidarí , in ginoco pruibito , 169. C.Soleua V.S. ordinarizmence perde. re nel ginoco ? P, Padresi, C. Queño gid € molto comune á giuocato- ri, e per queíta ragione quelli, che frequenta- ro il giuoco, arrifchiandoui gran quanica di danaro ,peccano d'ordinario morcalmitoce , € jonoin mal flaco, E incapaci d'añoluzione, fe pon procurano di leuaríi quelto vizio - Vil- lalobos part, 2. Trat. 28. diffic. 5.m. 18. Perche , quantunque lo ftefio Villalobos nel luogo citato dific. 1.1. 6. Filiucio Tor. 1. Trat. 27. 1. 6. Bonacina, € Hurtado [culano dal peccato mortale quelli , che fanno loggia delle lor caíe, fomminittrando d giuocz:ori carco, lumi 8¿£. 1 opiotone pero ficura, € comune Con. canaasgieri cali di peccato mortalc : Adun» que Cómo [ca ragione deuono eliere condan.» nati ques, che giuocaao luogamente , e di molto. Prouo la confeguenza ; perche l'clibi 1c, e concedere la caía fua a'giuocatori, € fcummiviftraie vna coía di lua natura ind ft:- rence ¿quello , che giuoca , fapendo per elpe. ri za , che perde, cfercita vn'azione piccami- pofa , e mala ; Adunque le peccano quelli, che concedono la cala, quanto piú peccheranno quelli, che le 0 abulavo . 170. P. Padre, m'accuío, Che molte volte Ló guuocato con figli di famiglia , e dopo m'€ veguco Icrupolo, fe il danaro , che mercenano in ginoco, folle uo, O pur Paucflero rubaco á' loro Fadti. C. Non v'e dubbio, che il giuocare con figli di famiglia , quando il danaro € de” loro Padrí, le í ginoca con animo di cracicoció 179 guello a loro fi guadagne ¿e peecato morrale; perché , Ai come il figlio von puo crasferire ¡l dominio d' edo danaro , né meno puó alcano acquiítarlo , 8 hi obbligo di resticuire á loro Padri fmigliante danaro . Vifoao alcuai beni, ne'quali haano domiaio ¡glidi famiglía ; e quefti, quantunque li perdano , non fanno ag- grauio a'loro Padri, e quelli, che li guada. enano, ponno ritenerfeli Nel capicolo (eguen- ce tracreró de' beni, che i figli di famiglia pon. no Ípendere validamenre . 171. Per fine diqueíta materia de' contrata ti, e di queíta Parte 10.che paria del giuoco, che e vn contrarco, qual dipende dalla forcuna, m'é parío beans toccare breuemeace alcri coa. cratei, che anche dipendono dalla forcuna, che fono l'alicurazione, le forci, elcommed: . Al- Gcur¿zione, Elk contratas , quo aljena rej peri- culum fufcipicar pro preto aliquo : conuicar V'al- ficuiazione in ragione di concrarco coa li aleri contrarris ed accioche quefto contrarto fia le- cito , ha da efiere proporzionato il prezzo, che lalicuratore riceue , al pericolo, chi: la cola, civallicura, patifcese lo conftalle ali'aflicura» tore, che la cola non foffís in pericolo , non potrebbhe riceuere prezzo , per allicurarla ; ne meno puó cacrare in quefto contratro quello, che noa ha facoled baltanci per potot pagare, le (1 peráee la naue, O la cola aílicuraca: € quello , che ricerca d'efíere aífficuraco , non ha daefcr certo, chela cola fia gia pería; ne in luogo della mercanzia afficuraca , puo fofti- tuire vn"alcra difliaca . 172, La Ícommela, Ef contrafius , quo in re dub:a vnus pro vna parte , alins pro alia [fpondeat, wt is lucretur , qui cunentum , vcd rei veritatem al. tigerit . Si dice coutrarto , nel che la (commnela conuiene con li aleri contratri, Si dice , qu0 in re dubia; perche , fe alcuno folle certo della ve- ricá della cofa, non porrebb: guadagnare la [commefa, f: non manifeltalle prima la cero tezza che ne anefie, e che anche non oftance quefto, Valero volefle fcommertere, dicendo, che ancor egli lo sá di cerco 3 allora leci- tamenze puo guadagnare la [commela : €> quantuaque alcuni Aucori condannino per il- lecito quefto contraceo , peró comunemente fi dá perlecito da alcrí molti, come puó vederíi io Machado Tom. 1. lib. 3. part. 5.T rat. 7. doc. 3.1.2. € aggiunge mel n. 3. che é lecico anche, quasdo alcuno d:' competitori mecte piú quanritá dicendo : fcomnerteró due duca- ticonira «no, che quefto lla cosi. 173. Leforci fono wn'alero genero di cone tratio Gmigliante a quello della Ícommefa , de e contratro lecico di Ína natura, efédoni vgua- tá ,evon adoperandof alcuna cola fuperiti- ziofa ,0 arce diabolica, nella quale (ía parco .efpredlo , O implicico col Demonio ; di che fid tracraco biftantemente di lcpra nel Tras. 1. Zz 2 Cape

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