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Capitolo Y. Parte 1X. Dé Contratti. quale diffimuld, fondaro ia queño , che ¿dl do- nativo , che a lui fa il viandante, non é cotál- mente volontario , ma inuolontario mifto; ptr- Joche non puo il Cuftode acquiftarne domi- nio, perche la pabra, che e cauía del dona- tiuo,fá, che non fia toralmente volontario; parla pero, quando il Cuftode con cRorGone, e violenza prende efía quantitd , e non quando gli e data p:r cimore , che non accuíi . 156. Perché, quantunque la paura graue comunemente irricii contracti ; e peró comu. ne fencimento de* DD. che non glirriti, quan- do quello , che li fa per timore, é cauía dello ftefso timore: Atqui nel cafo preícote il vian- dante fú caufa del Ííno timores Adunque il con- cratro di donazione , che egli fece co'l Cuftode, ferá valido non oftante quefto timore . La mincre e cerca, perche, fe il viandance aucíse manifeñaco le fue mercanzie , auerebbe Íchiva» to il pericolo, $e il cimore del fuo danao: Adunque, fe per non auerlo facto, cade in quefto cimore , ne día colpa a fe ftelso , che ne fú cauía . Ecosi fen di lentimento , che il Cu- ode polsa riceoerfi la quanticá del danaro, che il viandance gli ha dato, acció cacia, , quantunque pecchi ia diíkmulare , € 000 ma- nifeftarlo . E fi conferma : perche, quantunque ¡l con» trarto celebraro per timore ingiufto Ga inua- lido , non ptró lo € quello , che íi fa per timor giufto : Atqui , il timore , ch'e cana di queíto contracio di donazione, e giufto ,poiche giu- fiamente ponno, dk anco deuvono i Cultodi accufare quelli , che pafsano fenza manife- itare le mercanzies Adunque quetlo contratto di donazionc e valido, e paña il dominio del dan:e nel darario . 157. Siconferma piú colla dottrina di Bo- naciua de contrad. difput. 3. qu L.Part: 2. a 12» il qual dice, che la promefia, che Caio fa a Tizio per timore della giufta acculazione, che potcua far Tizio á Caio, é valida: Acquil cuttodi ponno giuftamente accuíare queili, che rizrouavo deftaudare la gabellas Adunque la promeña , edon¿zione, che faanoi rali a' Cu- ítodi, non oftante quelto ciaors , iará va- lída. 158. Vitimamente fente quelto feo efprelo fomente Villalobes nella Somma 2. part. Trato 1 1. diffica 9.1. 9. ecco le fue parole. Il Cuíto- «e , o Minsíiro pubblico , che ha riceuuto da. patri, per diliimulare ne” cafi derti, 8 ha diffi- rularo, quantunques abbia peccato, non € obbligaco a refticusrli 8:C. Ál che aggiunge> Machado vbi fupr. n. 5. quelo , che fiegue. li píú probabile peró 6 e, che nel foro inte- rioxe nen fijno obbligaci i Cuftodid reliicuire il guadagno , che hanno fatto nel diffimulare, fuche non fijno nell efteriore condansoat! per fensenza declaratoria del Giudice ; fuorche fe 177 il Cufiode cauafle con eforfñone violence tal guadagno 3 cheallora non porrebbe cenerlo in cofcienza ¿ come dice Balleo fupra . 159. 1 cerco ía que'a marera e, chei Cu. fodi d:ucn» refticuire, O alla Republica, O a quelli,che li pagano ll lalario , quello, che corrilponde á quel giorno, nel qualenon ol- feruano fedelrá . Murcia vbi fupra ». 4. perchd il ferno, O gioraaliero non puó prendere il prezzo del fuo crauaglio , fe 0on tatica perl fuo Padrone sil Cuítode € ,come vo Giorna» lisro : Aduaque il giorno, in cui an traua» glia in beneficio di chi l'accorda, nonpotr piceuere il falario di cal giorno . 160. Alcuni poco verlaci nella morale, haa. no auuco qualche dubbio nella dotcrina riferi. cta, alericredendola croppo firecca , alcri gin. dicandola troppo larga . Hanno prulato, Che folle fuori di modo forupololo chi diceua , Che pecca mortalmea- cc il viandante, dl quale induce il Cuítodea non accufarlo.. Turcanolca che queñto non (12 da porliin dubbio, € certiffimo, e chiarilio mo : p:rche niuno dubica , che il Cuitod: psc. chi morralmente conera il fuo giuramento , la difiimulare al viandance ; com: dic: il R.P. sandro di Murcia Tom. 3. difq. lib. 2. refol» 20. n.4.con quette parole : Peccant mortaliter, quia violant mramentum preftitum de fiteliter cue Jftodiendo . Lo etio dice Villalobos part.2.T rato 11. difñcs Yo. 1. COD quefte parole: I Cufiodi, o Minjter Bubblici, cbe non fanno il loro vficios come deuono lafciando far danni , 0 paffare mer. cantie proibite , d cofe framgliants , pectano mortal» mente. Lo feefio afíerma. il M.R.?.Fr. Martino di Torrecilla nelle fue Confulie Moral: Trate $. conful:. 3.m. 12. fol. ( della feconda imprefJ.) 304» €c in queíto conuengono iD D. Né meao ¿ds dubitare , che fa peccato mortale indurre il prolíiimo á peccare morralmente come dicono cueci i Teologi nel erarrato dello icandalo ; € parlando in terminis de Cuftodi, V'afferma Bos. pacioa de re/tit. difp. La q» 2. PUnit. LL... 120 doue dice : Inducens alium ad peccalum et reus peccati y ad quod inducie: Adunque none cuía dubbia , che pecchi mortalmente quello , che ioduce i Cultodi a diffimulare . PARTE XX. Del Giuoco. 161. Y L Giuoco, ef contractus, quo ludentes inter fe pacifcuntur , vt wiétori cedat, quod vterque depofiit . Si chiama Con- eratro, che e ragione gencrica, nella quale il ginoco conuient Con li altri concracti. U giuos co di fua nasura none malo , ma indiferente, prendendofi per modo di ricreaziont , Quan. zunque fogiia confumaruií malamente jlcem- po, o e im IN te EE e
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