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168 lina , quella di Lellio lib. 2. de imflit. cap. 21. dub, 11. num. 87. di Bovacina difp. 3. de con= tral. quaft. 2. puntt. 6. num. 17. e d'alcri, qua- Ji infegnano , che quello, che ha da vendere frumento ,ó vino, O altra mercanzia , che ecu cede molto in bontá quelle, che ordinariamen. te fi vendono al prezzo della Legge . puo mel. colare co'l vino buono alero mediocre , d acqua , O al frumento Ícelto alero men buono; di maniera che reÑi di vgual bontá á quelle, che ordinariamente fi vendono. Et € la ra- gione , perchée queñto tale non fi aggrauio al comprarore , poiche gli da la coía della ftefía bontá , che anercbbe in altra parte ; né meno fa aggravio alla Legge , poiché vende al prez- z0 talíato , coía di tanta bontá , che equipara, O vguagliad tal prezzo: Atqui, quello, che wende cola di bontá fuperiore a prezzo piú ca- ro, non fa aggravio al compratore , poiche la mercanzia vguaglia nella fua boncá il prez. zo5némeno alla Legge, poiche quelta , per ellere ragionevoie, folo talsó le cofe, che co- muntmente Íí vendono, e non quelle di fupe. rior bontá : Adunque puó vendere la mercana zia, che era di bontá notabilmente maggiore, d prezzo piúalto. 121. Finalmente d mio giudizio , s'hi da feguire la dotrrioa riferica di Lefíio lib. 2. de duftit. cap. 21. dub. 11. num. yo. Navarro, Azo- rio, 8calcri,checita, e fiegue Bafico, Verb. Venditio num. 19. che infegnano eficr lecico vendere alcuna cola con vizio occulto , quan- do il vizio non.€ pregiudiciale, né rende jou- tile la coía á quello, che la compra , dimi- nuendo il prezzo de/la coía , tanto , quanto fi flima meno per il diferto , che há: e caío che quello , che compra , la pigli per riuenderla, auifandolo del difetco, che há, perché noa conmetta frode vendendola piú cara,perigno» rarcil diferto. E la ragione e, perche dimi- nucodo ¡jl prezzo della cola, fecondo quello, che e meno eltimabile per il diferro , che paci. íce,s'vguaglia il prezzo colla buutá della co- fa: Atrqui, quello , che vende la coía di fupe- riore bontá alle comuni, fopra ¡l prezzo taa. cto , vguaglia il valore della mercanzia al prez. 20,Cche vale, e che la vende : Dunque porra Iccicamenxe farlo . PARTE 1V. Del Commodato , e Precario . 122 Y LCommodato Ef contracius , quo res alicui gratis conceditur ad certum ofum; lo che genericamente cóniene il com. modato coglí alcrí contracci. Si dice quo res alicui gratis conceditur , per fignificare, che il commodato € coutrarto lucrativo , Ó gratui- to , in che (1 diftingue dal mutuo ¿a ico, vea. Trattato V 11. del VII. Comandamento . dita, de aleri contratri onerofi ; perché nel coma modato fi concede l'vío della coía graziofa- mente. Aggiuogef , ad certum vfum , perché in quefto contrarto non ti trasferiíce il domi. nio della cofa nel commodatario, ma folo glielene concede l'vío a differenza del mutuo, vendira, 8 alcri contratti, ne' quali fi crasten riíce il dominio della cofa; da doue confia, che ne' contrarci , ne'quali fi trasferiíce il do- minio della coía ,non ha da ricornarí la fteíía cofa in individuo , ma nel commodato si. Quelíta parola , commodato , (í chiama nel! idioma volgare , impreftito; e accommodare e lifteño , che impreftare vna coía: ma come che quefta cioe impreflare € comune , e fignifica anche il mutno , 8 il precario , per queñta ragio- ne, per diftinguere queñto contratto di com. modaro dal mutuo , e precario , no'] chiamia- mo impreflito , ma bensi commodato . 123. Precario, fecondo che 'lo d:finifcono ilurifconfulti : Ef? quod precibus petent: concedia tur ad ufum tandil , quandik is , qui conce/fit , pan titwr , vel non renocauerit; e wn cootracio, nel quale Íi concede graziolamente, e fenza inte» rele lvío di qualche coía, fiacheil Padrone d'efía toroi á ridimandatla: e cosiio quelto contracro noo í trásferiíce il dominio , ma fo- lo P'efo della coía ¿ e queft'elo ( concede gratis, come nel commodato ;€ li diftingue da elfo in queño , che nel commodato íi da la cofaa cerro vfo ,e tempo ; ma nel precario (i conce- de l'«*fo della cola indererminatamente , fiaché il Padrone di quella la ridimanda , O revoca la conceflione farra dell'vfo : e quantunqus , CO. me s'é derro di lopra in quefto Capitolo part. 1. num. 87, ne” contratti, che folo riguardanail profirco, de veile di quello , che riceue la cofa, we obbligo di reftituirla , le (1 perde per colpa lene , Ó leviffima , fecondo l'opivione comune: nel precario pero we obbligo folo di refticuir- la , quando li perde ex dolo , vel culpa lata, beu- che queíto conirateo miri folo all'viile di co- lui, che riceue la cola 5 ch'é fingolaritá di que» flo contratro di precario , per concederí ía efo la coía ad nutum , di quello , che la da ad vío; ex L. Contraítus ff. de regula mris, 7 Lo Quafitum eft 5. Euim quoque ff. de precario . 124. P. Acculomi Padre , che auendo rice. nuto vna coía , che mi fú concefía da vna Per- fona ,acció potcíli feruirmene, la relticuij di poi alquanto deceriorara . C. Gliela concede per tempo, 8 río deter. minato ? Che le glie há concefía indetermina- ramente, finché gliela rimanda(de, larebbe con- tracco di precario , P. Per vío, e tempo derermiaaro me 1 concede . C. Che cola fú quella , che gli accommodo? P. Padre, ya cauallo , per vn viaggio di tre giorni. C.
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