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Capitolo V, Parte 111, De' Contratti . 2. numo 35. 07 fequen. 8e aleri, che cita il Pa- dre Leandro di Murcia in difq. Tom. 2» lib, 14. difp, 11, refol. 6.1.9, e 13- Ji quali infegnaoo, che ne' concracti di compra, € vendica, loca- ziope , e conduzione , e ne fimiglianci , quello, che cauía il danno, comprando a rroppo buon parto , 0 vendendo troppo caro , come Veccef- fo non paña la merá del ginfto prezzo deila cola, ne vinteruengono frodi, o ioganni, ne pecca , ne e obbligaro a relicuire: Y. G. va- le vna coía fcflanta , fi vende per nouanta, ch'é la metá pin di quello , che vale; 0 fi com- pra d crenta, che € la mecá meno, € lecica quella vendita, e compra, non lolo nel foro eficriore, wa anche nel foro della cofcienza, Quefta opinione ¿pporta per probabile Mur- cia nel n. 3 1, della fiefía refol. e nel num. 20. di- ce, che 'approvarono molti Caredratici di Sa. lamanca , £ Alcalá , Er € la ragioos, perche fcienti , Cr confentienti mulla fic imurja: Atqui, cosi quello, che vende , come quello , che com» pra, fanno , che il prezzo della cofa € di pin, o di meno( perche Íopponiamo non v'inter- uenghi ae frode, ne ingauno ) e ció non oltan- re, chi vende volontariamente da per meno ;€ «bicompra da pid prezzo; Adunque á niuno fi £á io fimielianer concracri iogiuítizia ja [en- mento di queiti Aucori, la dotrina de' quali non fieguo , 116. Coincide molto con quefa opinione, guella di Molina Tom. 2. de ¡ftit. Trat, 2, difp. 351,1.4. di Reginaldo , 8 alcri apud Dianam parte 5. Trat. 14. refol. 36. quali infegnano, ch: uclle compre fi prelume, che il vendicore faccia donarioue del prezzo giafto al compra- rore quando , fenza che v'e Pobblighi la 0€» cefbiá , ma di na libera volonrá vende la cola dá troppo buon mercaro, € non interuencodoni ticde , O inganno . Lo ftefio puo diri di quel- lo , che compra troppo caro , che fa donazio» ne dell eccelio del prezzo, che dá, guando compra lpontantamence; d Y.S, há venduco ipontaneamente jl cavallo, £ fuppongo ,che von vi fia frode; Adusque ( ¡prefume , Che il Jadro abbia faira donazione di quello di pid, ¿he valena il cavallo » 117, P, Dipin Padre, lo fo con vno Ícru. polo d'aper veudoro yn vafo di vino q les reali pelo, ellendo rafiaro nel mio Luogo a quare tro il peío , Secomap quelta dorcrina , faro ob- biigacoa reluuire quelo io che hó ecceduto Ja palía $ C, Cosié ¿e per incelligenza della dotrrina deca , ha da inpporh , eche il prezzo delle cof, ypo € incriufeco, e Valero eftrinicco » 11 prezzo incriuleco conbiftc mella bonta della cofa mede- na,ilquaj prezzo ha Jacitudine da infimo4 n.cdjo , € fupremo ; V.G. 16€ i) prezo medio c2 diccs,dl lupremo fará vndeci, Pinfim > ncune; li picazo citrinteco non confiñe rella bongá 167 della cofa, ma folo neila tafía , chela Legge, O il Giudice gli adegna s come quando la Leg. gcordina, che il vino , frumento , 8:c, (i veda da acaoro:e quefto prezzo non bd la laticu. dine di medio ¡ofimo, € fupremo , ma confi- fte in indivifibili 3 ciog in quello , che afegaa la ralla, La dortrina poi, che hó riferico , di quando non í danvifica ne' contratti, Jupra, vel jufra dimidiww pretij ¡imfti , folo sintende nel prezzo intrioleco; e cosj ín vired di queta dorrrina dene V,S, relticuire, Pero per vedere , fe per alcri priocipijpuo V,S. fcularí 118. Midica, ¡il vino, che vende , era pid gagliardo , e meglio di quello , che comu- nemente ( vendena al prezzo tallaco dalla, Legge? P, Padresj, C, Era nocabile P'eccefio della bontá , che auena fopra gli alcrj vini? P, Padre si, era viao efquiiicifimo , C. Adunque fecondo quelto, V.S. non fe- ceua aggravio, ne ingiaitizia in venderlo ¿ prezzo pit ato; poiche , come infegna Mo- lina Tom, 2, de tuftit, difp. 364. num. 11, 8 ale tri Dottori;quaudo voa Perlona veode qual- che mercanzia , che nella fua bontá eccedes molto quelle , che ordinariamente (fi scodono al prezzo della cala, puo venderla á prezzo piñalco , fecondo ch'g migliore la bonta della cal mercanzia , Ecé la ragione, parche le co. fe, che fono nocabilments inferiori in bontá á quelie , che ordinariamente (1 vendono , non £lecico venderle al prezzo, che la caffa ale» goa ; Adunque d contrario, quelle , che fono notabilmente fuperiori in boncá , potranno vender á piú alro prezzo, Ma fe l'ecc:to fofíe poco , non [arebbe lecico eccedere la tale fa; fcome quaotunque ha alquanto inferio. re , non per gucíto £ iillecico veadere al prezzo taljaco, 119. Con quefta opinione di Molina fi for- tifica moito quella di Navarro nel Manuale, cap» 23» num. 83. e di alcri, cheinlegnano, che negli anni molto ferilí, puo venderí il frumento piy caro , di quello , che la rafía co- mune degli alcri anai abbondanti afegnas; V.G, we caia , che il frumenco ( venda fem- pre á cinque realiz viene va'anao molco fteri- le ,allora puo «enderfi d fei, O piú , fecondo guello , che crefciuca la fterilicá, Ec é la ra- gione, perche , accio il prezzo Ga giuito , ha da cil:re ragioncuole ;00n € ragioney.Je , che jl fiyinento ( venda al medemo prezzo nell'an- no ttcrile, che pell'abboodante ¿ Arqui né me. no € ragjonzuole , che la mercanzi2, cheé no. rtabiluwwente migliore , che la comune, fi venda al medemo prezzo , che quetto ; Adunque puó vender pin cara. 120, Cosfronca anco coll'opinione di Ma. lina,

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