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Capitolo 1W.Parte VI. Della Reftituzione delle cofe trouate” P., Padresi, e fapendo chi cra il Padrone, 'ho confumata . C, Et há lafciato eredi quefta Períona mor- ta2 Perché, fe gli ha lafciati, hi da far d quelli la reftituzione , come dice l'Angelico D, S. Tomalo 2.2. 9. 6%. art. 5. ad3.con queñe parole : Si veró fit mortmus ille , cui eft reflitutio facienda y deber reftitui batedi eins , qui computa» tur , quafi una perfona cum ipfo P. Padre ,io só, che non lafció eredi ne. ceffarij . C. Lafció eredi ab inteftato ? P. Padre no' só . C. Quando mori il Padrone della cofa, s'ha da reftituire agli eredi necefarij, d a quelli, che fuccedono ab inceftaro, ó al Fifco, da qualivoglia , che fia fucceduto legicrimamen- ce ne diritti del Defonto . Ma, fe non vi fono ercdi in niuna di quefte maniere, che dico , ha da reflicuiríi a? poueri, d confumare in opere pie. Sic Trulench in Decalog. Tom. 3 lib. 7. cap. 14. dub. 3. n. 14. E. cosi cerchi lapere ¡a che períona fuccederono i beni del defonto , e fapendolo, reflituifca quello, che al defonto douena ; e le farce le debite diligenze , non puo albcurarfichi fuccede alla fua azzenda , puó darlo a poueri, O farne dir Mefe, e cobít. guentemente porrá compork con Bolle fecon- do quello , che laício decto in queño Tracato cap. 2. 64. P. Áncora Padre m'accuío , che in vn laccio trouai vn'animale, e lo pigliai, eme n'approfficai. C. Era queño animale di quelli, che fono per lor nacura domeftici, come galline , Ana. tre , ec. Perché gli aoimali domeftici, e man. fueri di lor natura , ancorche tal volea fugga- no di caía , O cadano in qualche laccio , O re. tc, non fi poffono pigliare, ma hanno d ren- dental fuo Padrone ex Infit. de rerum dimif, $. Gallinarum , 7 leg. Pompon ff. de acquir. rer. Domin. C- Era di quelli,che febbene naturalmente noo fijoo domeftici, fuole addimeñicarli arce? Come colon. bi, cerui , falconi 8c. Perché que- fti animali dopo domefticati, fono in proprie- ta del Padrone , che li tiene, E ancorché fug- gano , O cadano in lacci, s'hanno da reltitui- Je ¿quando , che nou fijoo ricornati al lor 24- tico eliere di Silucítri, 0 liberi ; il che fuccede, quando fuggono, di manieza, che a giudizio prudente, non we [perauza , che ritorneranoo al loro Padrone: come dice Caltro Palao Tom. 7. Trat. 34 ode juftit. in gener. difp. 1. POnt. 12. n. 2. O quando fuegono di modo, che non hanno piu 'río di ritornare , come dice l'In- fricuta de Rerodiuer. $. Pabonum , ve In ys. Ec aggiuage Palao ¡biin fine, che fi gindica , che jcolombi abbino gia abbandonato il loro pri- mo dexpicilio , le due , ó tre volee non fono 1i- 155 tornacial cempo determinato, 8 víato. Et avuerte Nauarco nella Som. cap. 17.num. 127» Che pecca con obbligo di reftituire quello , che con arte merce nel colombaio frumearo ,ó fia menti con fiac fpeciale di addcícare, etirare i colombi d'aleri colombai. Ma non s'inten- de quefto , quando il fine principale, col que. le lo fá, e alimentare i fuoi colombi acció non fugghioo . P. Né meno era l'animale, che trouai nel laccio , del genere di quelli, che fuole addo- meñicace Parte, C. Era di quelli animali; che febbene non fjao manfucti, fogliono tenerá rioferrati ia qualchc lerraglio , come conigli, che fogliono chiuderfi in qualche folaro , ó corrile , ed ¡po= fci, che fono ferrari, O chinf in qualche pel chiera 3 che il pigliarli, quaudo fono cosi fer- rati, ancorche elcano dal lolaro , ó claufura, e furto ¿con oobligo di relticuzione , come di- ce Couarubia , Villalobos Tom. 2. della Som, Trat. 10.diffiic. 15.1. 9. P. Né meno era di quelto genere d'ani. mali, C, Adunque come ando la cola? P. Padre, era vna fiera indomica , che cade ín va laccio, ch'era preparato per cacciare, dove jo la pigliai. C. Etera fuo il laccio nel quale cade ; che, fe nel laccio , qual lei aucffe poto , fofle cadu- ea la fiera indomita ,e chiaro , che poteua pi. gliarla , e valeríene : ¿Quía, que nultins funt 1m bonis , primo oceuparti conceduntur P, Padre, mon cade nel mio laccio , ma d' altra períona, che l'aucua preparata per cacciare . C. Et era la fiera tanto ficura nel laccio,che non pocena fuggirne 2 P. Padre , molto ficura, e molto firerta fas ua , che non poteua fuggire dal laccio . 65. C. Sela fiera, che cade oe! laccio, non é ficura , ma che facilmente puo fuggires e fe ne farebbe andaca, fe altri non fofle arriuaco a pigliarla, allora noo bá da darfid chi pofe il laccio , ma a chi vi coglie la ficra ; pero Íe foffetanto bea ficura, che non porefle lib:rarú, allora e del Padrone , che pofe il laccio, gd quello fi deue refticuire , come dice Caliro Pa. lao , vbi fupra n. 6. Perché ocrll'eflere caduca tanto Gcuramente nel laccio, giá quello , che lo pole , acquifto il dominio della fiera , 0 p:z il meno , dirizto, che niuso l'impediác il pi- gliarlz : Adunque éxc, 66. Da qui fi decide, e rifolae alero dubbro fimile, Sé, che quello, che feri vna fiera, € di poila piglió vw'alrro, fará di quello , che la feri, quando la ferica fú cale , che, moralmen. te parlando , Paucrebbe preía quello , che la feriz quando ptió non refló ralmente ferica, ctreglinon Paucesebbe pigliaca , ma che le ne 2 faretbe
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