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154 Trattato V 11. del VIT. Comandamento Gabelle , che non manifeñano i pañaggieri, che portano mercanzie vierare, O le portano fenza pagare la tafía del Dazio ;peró di que. fio paslero in quello Trat. cap. 5. Parto 4. 60. Dubiterá aleuno , fe ji Confeflore, che ron maviícfia , ne dice al Penitente cbbiigo, che há direflicuire , fará obbligato á reftiruire quello, che non fodísfece il Penicente ? E rif- pordo, che, le il Confefore per malizia , Ó grane ignoranza dife pofitinamente al Pepi- repre, Che non reftienife,, anendo cbbligazio» ne di farlo , O gli comandafle politivamente il reflicuire , pon apendo rale cbbligazione, al- Jora deve cercare cobgipotura d'aromonire il Penitente, e leverlo da quel errore ; e le no'l fa ,deue il Coofeñore refticunire al creditore, quanto ,Ó comando al Penicente , che von re- ítivniíca , O comando di reftirnire, non douen- do. Já Suarez .8 alij penes Leandrum d Sa- CIarr. part. 3. Trat. 5: difp. 11, quaft. 137. Má fe pofitivamente von glicomando , che refiivife, O che non refiicuifle, má folo per coJpeuole cmmiffione, o iguoranza ron gim pote Pobbligo , che aueva di refticuire ; 40cOr» che per caricd doueñe ammonirlo (aucndone opporiuciza ) del!' obbligazione, che há, quan» do il penjiente penfera che non abbia obbliga- zione di refticuive per pon auercelo detro il Conítfore ¿ come dice con altri Leandro ibi qa 3138. Peró non auera queft' cbbligo de ¡nfticia, we tard obbiigato a refticnire in opivione pro» babile , Ga il Confefiore Paroco , O Veícouo, O fia qualfinoglia altro Confeflore, come dices Leflio de ¡inftit. dr inre lib. 2. cap. 13. dub. 1. Mo 78. € Con Bonauentura, € alcri Diana part. 2. srat. 16. refol, 10. € ve'Coordinati tom. 1, trat. 3» aefol, 22. , Perche , ancorche il Paroco fia ob» bligato de inftitia a'Iuoi Parochjani;pero ,n€ eo , né aleri Conícfgori hanno obbligaziones de ¡uftitia ad' artendere a' debici cemporali, ma iclo al bene fpiricvale del Penitente : Dunque, ancorche mancherá contro la virn della Reli- gione, fe per colpevole ommiflione, o ignoran» za, non manifefta, ó dice al penitente Pobbiiga di rcilicuire; non peccherá peró contro la giu- ilizia con obbligo di reftituire . PARTE vil Della Reflituzione delle cofe ritronate . 61. «+ Padre m' 2ccufo, che vn giorno andando per il monte, trouai vo” 3 agoello, che fiera Ímarrico dalla greggia, € lo portaia caía, doue fi coníumoó + GU, Fice diligenza per fopere di chi era ? Y. Padre si,dimandai, fe qualche gregge era palito percolá, enon me ne lepero dar raguagiio . C. £ ajpoi há faputo di chi era P'agneJio? e P. Padre si, l'hó faputo+ C. Quando lo feppe.I aueua gid confus mato ? | P. Padres). C, Se non auefe faputo di chi era , anendo. ne farca la diligenza bafteunole non era obbli. gato á reítituire cofa alguna , nea far dir Mel- fe, ne darg Jemofine , per cauía di queño agnela lo, che ijo00 . Sorolb.5. de ¡uflit. 9.3. art. E. ad 3. Pierro di Nauacra lib, 5. c4P. 2.159.1 quali infegnano ,che quello , che trova vna.» cola , fe anendo fareo le debite diligenze , non puo certificarti del Padrove, puo reftarfene con quelia fenza cbbligazione alenva , ne di Mefle ,ve d'alere elemofine . Má, le dopo effer confumara la cofa , Le ve trova il Padrone, ció folo in quo faltus efi ditior dene reflituire ; cosi Ici bá da refiruire al Padrone di queft'agnella gueto, che silparmio in fpa caía del Íno.. Ma, fenoo fi fa la diligenza, per cronare il Padrone, s'ha da relticuirá turto il valore della cola trovara ,0 a 'poueri, O ia Mello, (e il Pa- drone pon íi puo fapere , 0, le i sd, al medemo, ancorché alias abbia pia confumaro la cofa rrovara ¿Villalobos part. 2. trate 11. difp. 14» n. 2, 62. Mi dica , quanto tempo paíso dal tem- po, che trono laguello, fiache ne feppe il Padrone P. Padre, pafíarono piú di tre anni. C. Jl Padrone dí quelto aguello era del me. demo fno Pale ? P. Padre si. C. Dungue per legge della Preícrizzione res fia difobbligato di reftivuire coía alcuna al Pa- drone di que aguello, adhuc, quando non aucfle confumaro Vagncllo. Di maniera che quello , il guale pofliede con buona fede, e qualche ticolo lazzcada alcrni, compici eli anni affegnati dalla Legge della Preícrizzion:, puo reftare con quella , ancorché di poi fapia il Padrone concorrendoui peró cutre le alero circoflauze , che fanno lecita la Pracica di que- fa Legge . Glianoi , che fi ricercano per pre- fcrivere ¿fe i beni fono mobili, fono tre anal frá i prefenci, e quarero frá gliadenti, Sei be- ni fono immobili, fi ricercano diec'ano: frá i preícati ;e venci frá gli afícori, Efecondo la dilpofizione delle Leggi, prefenti fi chizmano quelii , che vivono dentro del medemo Regoo, ó Dominio; e afienti, quelli, che viuono in diner Dominij ; V.G- prefendí fono quelli, ch+ vivono in Nauarra, Áragona , o Cattigliaz U afienti , quando gli vai vinono io Nauarra , Y alcriin Caltigiía, O Aragona . Enotií , cht i beni degli Ecclefiaftici ricercano vent'anoi fra j prefenti ,e quaranta fra gliafieoti. 63. P. Padre m' accuío , che ho trouato vn'alira cola , che e d'ena perfona morra . C. L'ha gia confumata? p.

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