BCCPAM0001162-4-1600000000000
1Í2 Trattato Y 11 «del VIT. Comandamento ; glio , non procuró difuadernelo ? P. Padre si, mi pentij del mal configlio, che gli 2ueuo dato , € lo difuafi di poi. C. La difuade inaozi , che eftercuale ¡l male, ed in tempo , che potefle laíciare di farlo 3 P. A tempo epportuno, 8 inanzi, che fa- cefic il male, lo difuaf dallelecuzione . C. Ele propofe qualche ragione forzoÍa, che baltafíe, per vincere 1 infiuíso , che in quello aucua fateo il fuo primo mal confi. glio? P. Padre, feciquanto potei, per diluader- nela, e lediedi baftaorifiimi mociui, e ragio» ni, accio defiftefse dal male . 54. C.Coía cerra e, che quello, che co'! fuo configlio muoue , 0 induce qualche perío- na 4 farc qualche danno , non folo pecca , ma ezjandio e cbbligaro á relticuire; 8 il dire il contrario € condannato come fcandaloío da Papa lonocenzo X!, nelia Prop. 39-quales Ipiegheró nel Trat. 10. di que Opera ; Ma puó dubitaríi , le lará libero dall'obb!ligazione di refticuire , quello , che ritrarca di poi il fuo mal configlio, e difiuada alla períonail mal configlio datole prima. Non v' há dubbio; che lará obbligato á refticuire ,ancorche dea. tro di le ritratri il mal configlio, fe non pro- cura di difluaderlo alla períona ; e che tampo- co fará libero da!l' obbligazione , ancorche procuri difsuaderla ia tempo che piú non puó rimediaríi ; perche , d gid e fuccelo il male, O che Cia cermini, che non puó diuertirí : ee anco incaío, che fi procuri diísuadere, ef comfigli la períona , che non efeguiíca il male, che inanzi fe le configlió , fertono comune. mentei DD, che non refta libero per queño dallobbligazione di reflituire ; perché , ancor- che quello , che comando il rubare ña libero dall'cbbligo di reftituire, fe á tEMPO CONDUC- niente ritrarta il comando, e dice alia períona, che non Pefeguiíca , quantungue quetía ali¿s non voglia ofieruare quefta nuoua ricratrazio- ne del mandato; non cosi peró auuiene jo quello, che configlió , benche ritracti ¡1 fuo mal coufiglio . E Ja ragione della differenza e, perche quello , che comandó , come há Domi. mio fopra della Períona, alla quale comanda, tucro Piofiulio ch'ebbe per il male co'l fuo co- maundamento, lo ritrarea , e disfa dalla fua parte ,comandando di poi, che non íi faccia Jl male :ma nel configlio , come non vie do. minio fopra la volonta ; e Pintellerto € quello, che relta perivalo col derrame , e ragioni, che joflul ll mal conGiglio ; le quali non fi disfanno colla ritrarcazione di tal configlio ; perció quefti non retía libero dail'obbligazione di re. liuuire , ancorché procuri disfare colla retrar. £az10n€ il primo cooliglio mal dato . 55» Cio non oltante, há per molto praba.- bile con aleri Villalobos nella Som. part.2.T rat, 11. dific.7. fub nm. 6. $- E pin ,che le quello, che diede ¡ii mal contiglio, procuró quanto pote difiuaderlo, e con nuoue, e forzo(t ra. giovi difuale dalla fua parte, che non í fa. cele il male ; Y auendo travagliaro in quello, non pote confeguire , che deMittefie la períona, da faceil danno, rela libero dall'obbiigo di reflituire ¿ perché , lebbene fia vero, che il configlio nou abbiz imperio fopra la volonti, ma lolo muouwe co' dercami, e ragioni, che icfuiíce nell'intellerto . Peró quelte prime ragioni íi procurano via. cere , 6 atrerrare colPalrre , colle quali nuo- uamente (1 difuade il male , che jnanzi (fi con. figlio ¿ed ancorch3 in efferco non perfuadano le feconde ragioni ,che dercano il bene, come perfluaderono quelle , che configliarono il ma. le ,queño non deue impurará a quello , che con eficacia procuró ritracrlo dal mal confia glío , ma bensi dá quello, ch'elcndo ftaco facile in ammettere il mal confielio, fi moftra cauto difficilein ammertere il buoao, Con quello reíta riípolto alla ragione , nella quale (1 fon- da la lencenza contraria ; e la difforeaza , che € trá yuello , che comanda il male, e quello, che lo configlia . 56. P. Anche m'acculo Padre, che ad vo foggerro ¿che in eetamento volcua laíciare vn legarod certa perlona , lo coníigliai, che lo laícia fic ad alera . C. Aucua quelto Teflarore qualche obbli. gazione di giuítizia, che volede fodisfare á queíta períona per mezzo di decco legaro? Che fe quetto folle auerebbe peccato grauemente jo auerlo voluto diuertire co"! fuo configlio . P. Padre, non aucua obbligo aicuno » C. Glidiede queíto configlio per odio , O mala volontá, che auele alla períona , alla quale il Teftatore voleua lafciare quelto lega- to? Perché in queÑo calo per il meno auercb- be peccaro contro la caritá . P. Non gli auceuo odio, ne mala volon. tá, ne perquelto fioe l'hó fatto, ma perche la períona, che io gli fuggerij, era piú bi- fognoía . C. E lo diuer:i con dolo, frode, d fot. za, che non lafcialle il legaco all'alcra per- lona? P. Padre nó, ma folo con preghí, € ra- gioni gli períual il mio incenco , e deliderio . C. Quello , che coa foli preghi( che oca fijno tanto imporruni, che (i reputino vio= leaza ) e con ragioni perfuade al Tettatort, che per liberalicá voglía lafciare sn eredicá , O legaco d qualche períona, piu colto, ch: ad vo'alera , aon facendolo per odio , 6 altro Cat. ciuo fine né pscca , ne é obbligaro dá retticuire; perché la tal períona, alla quale il Teltacore liberalmente vuole lafciare l'eredicá, 0 100710, non
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy NDA3MTIz