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eya 148 Tratrato Y I L,gel Y 11. Comandamento » £he forono caufa del forto con configlio, man- dato , participazione , Ó per non auer oftato al furto ¿douendolo fare per il loro rfficio ; 8 álite, che lenza a2uer concorfo , né flaco caula in modo alcuno del furto , entrarono d fofti- tuire il luogo della cauía pritmaria, come l'ere- de , che non efendo flaro cauía de” danni, che jo visa ha caufato il Teítacore, entra d poffe- dere la di lui azzenda , coll'onere di fodisfare j debiri , e reflituire , quanto il defonto cra ob- bligato . Le caule fecondárie del primo genere, fono obbligate d refliruire, aucodone la poflibilica, aocorche non poflino le primarie; poiche di queño gentre di caofe fecondarje noo li verif- ca, che fono fofticuite , ne delegate dell'obbli. gazioot della primaria ;má che ex fe , 0 abfo- lu:é, fono obb'igate alla reftituzione , come de. rermina Papa Innocemzio X!/. nella Propof- zione 39.Condannacá . E cosiriípereo di que» fte, non y'ba luogo la docterina dezca nel detco numero, nella prins imprefone . 40. Nelle caufe fecondariz delfzcondo ge. nere ;ciog, nelli eredi, halusgo la derca dot. erina di non efere obbligari allá relticuzione, quando la cauía primaria e impollbilicara á torza; cios, quándo idebiri, e obbligazioni ec. cedono il yalore del eredicá ; come (i puo ve- derc in Bonacina de contra. difp. 3. quel. 17. punér.7. prope fa. Perché di quelte carlo [:c0n. datic l1 verifica Peffere fofticuce, e delegace dell cboligazione della primaria, ch: € ii Teitacores Dunque efendo quefto impofbilicaro á reiti- tuire , per non laíciar beni fufficienti alla refti. puzlone, non fará obbligara la cauía feconda. ría, che e V'erede ( quale non e concorlo,nié tiáto cauía de'di lui farci, O danni) á rellicuire, ne pagare tueriqueÑñti debici + la queto feafo párial ucl decro numero , € folo nel medemo puo praccicarí la doccriaa d'edo y € 502 jan al- cun'alero modo . PARTE IL Di chi cucpre , e di chi acconfente , gt - Padre , m* accufo , che riceusi in, mija caía yo ladro, € gliconferuai yn carico di frumento , che aucua rubaio . C. Y.S. prima, che lo rubaffe gli dife , che glie P'anerebb: coaferuaco la fua caía ? P. Padre no. C. Ele V. 5. noo auefle ricevuto , d confer- varo quello frumeaco , 'duerebb: egli refticui. to al fuo Padrone t P. Padre 09, egli 'anerebbe fubito postcito (O. C. Perla paróla recurfus , é obbligatoá flicui re quello, ilguale 2020cj ,»€ dopo dei fo ¡E to , aueid: illadro ía fua caía , O gli cultodiíce le armi, 0 inftrumenti da ribare , O la cofa ey» bataz ma quando cuopre per caritá , accio la giuflizia no” prenda (fe queño accoglierio nón e occañone eficace , ¿he non reftituiíca, y Che conciogi i furcí, fidato d'auere, chi lo cuo. pre )non v' e obbligazione”di reflicuire Villa- JobOS part.:3. trat, 11. diffic. 7.1. 10. E lara- gione €, perche quello , Che cuopre , non € ob- bligaco d reflicuire , fe nonio quanto € cauía eíficac: del furto,ó che non fi reñicuifca:quan- do cafualmente Paccoglic, perche uo faccia prigione la Giuftizia, e quando, ancorché no'l accogliede, non readercbbe al fuo Padro- ne il rubaro, non e caula efficace , ne del furco, né della retepzion: ; Aduaque ia quelto caío non w'¿ obbligazione di reíticgire , Quelli, che hanno obblizo di reflituire, e peccano gravemente , fono molre perfone , che cuoproao ora vo farco di frumtaro, ora d'al- tra roba, 8 alere cole, che ibfa3li dí famiglia rubano d loro Padci,ifervi a Padroni, inepo- ti a"Z j; ch: fe quetti cali, non aucífero , chili cuo; ¿pu s'alterebiero de'loro farti, 2. P, Ancora m'acculo Padre, che hó aq» confentico ia va dinao, ch: fi e fateo . C. Apparcensua V.S. ex officio-l'obbligo d' impedire queño danao 2 Porche! le queito non gli doucua er 0f:v0 , n0nN mancherebo: di giue ftizia ig non opporú al daano, ma mench :reb- b: nella caritá, del che noa le larebb: riíuitaco obbligo di refticuire , P. Padre ex ofñ.io ero qbbligaco d non ac- coafiorice d questo danno » C. L'auerui acconfeocico , fi folo d'2uer auuto compiacenza , ch: folle futgedico ? Per- ché le quelio, che ex offr-10 € obdligato de imflja sig ad evicare qualche dano , le gueño diano é accaduco fenza fua colpa, má per qualche accidente , ó per colpa d'aleri, aocorche dopo fucezduro abbi a compiacenza d:lca. dao.o, non auerá obligo di re. ticuire, ma Íolo peccnes rá contro la caricd ín ayeras Complacioza . P. Padre, auanci cho facocd:ide vi co ulcacij, C. Come fuccef: il cafo? P. Padre fuccef: ia vna elezzione nella qui. Je er oficio micoccaya decil unio roto con al- eri foggetti; iquali malameaze lo diedero , Y jo acconfcatij con quelli. C. E di quefta cacciua elezzjone fegui danno al terzo? P. Padre si. C. E gli altri electori jndependentemente dal voro , e confznío di Y, S. erano gid difpolli alla mala, e dinneuole elezzione ? P. Padre si. C. E fe V. S. non auefl: acconfentico con quelti,fi farebb: cuicaco queíto danao? P. Padre nó, parche il mio voto era folo, e non era baftenole, per pocerli ri traere dal male, che aucuaro machisato . y.S,

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