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144 fuova materia grave; che allora fi conftitui. rebbe alero peccato mortale. Ma fe aucua la volontá di ritenere la quantirá per auanti ru- bata, ciafchedun piccolo furto fuffeguente , € materia di peecato mortale. Perche 1 eflere peccato rorcale 'eitimo firto piccolo , qual conftituiíce materia grave, € per la ritenzione de' precedenci: Dusque, fe ne'piccoli forti ful» feguenti perfevera la volontá di ritenere la ma. eeria precedente rubata , qualfivoglia furto piccolo fará peccato mortale. Leflio nel lucgo citato 3 wvedzfi quello , che circa de furti piccoli diró nel Trat. 10, nella fpiegazione della Propo= $17. 38. condanmata da Innocenzo XI, 17. P. Padre my accufo, che hó venduto vn Bortale di vino a nijnuto, € aueuo les mifure yn poco piú piccole di quello doueua- mo eílere . C. Quanto era quello , che trattenne , e 1u- bo ia quefla maniera? P. Padre, faranno cento reali. C. Ancorcke abbi detro di fopra , che quel. lo ,1l quale 1ubz per forti piccoli, ha di bifo- eno doppia quantitá, per conftitvire peccas _£o mortaje, di quello ,che bafercbbe, fe fi pin glizfle turro ¿Mere ; E ancorz, come aggiun. ge Leño lib. 2. de ¡iuftit. cap. 11. dub. 8. n. 464 cheanche fi ricerca piú quanticá , quando fi ruba a molci, che quaudo ad vn folo . Parla» no pero del femplice ladro ; cioé di quello , che in qualfuoglía occafione ruba ; ma non di chi ruba ex indufiria , come il Macellaro , Berrolic- re, Ofle, 0 Botregaro , che ne' peli, e mifore fanno frode alla Republica . In quefti, per conflituire materia di peccato morcale, baña la medema quantitd , che farebbe fofficiente, fe fi pigliafie tutra infieme. Faguidez m7. prac. lib. 7. cap. 23.1. 20. 18. Occorre peró nuoua difíicolta in ah» grare che maceria fará fofiiciente ju queñii, che rubano cx induftria , per conflituire peccato mortale . Perché, come quefti tali rubano a' poueri,e a” ricchi, che vanno á comprare alle loro Botteghe, fará bene il fapere , come ha da faríi giudizio del danno in quefto cafo, Jo flimo , che quefto ha da regolarí fecondo la maggiore, ó minore popolazione della Re. publica : di modo che in vna Republica mol- to grande, come e Madrid , 0 Siviglia fará ne. cellaria la quanticá d'voa dobla : ln Pampalo- na, O alero Luogo men popolato , otto reali: in alera Cicta anche di minor popolazione , quattro se nelle Terriciole piccoliffime , due. E le ragione e ; perche qui non v'é danno con. uo la giuftizia comutativa di qualche partico= lare, ma folo contro la Republica : Dunque fccondo piú , Ó meno grande , che fia la Repu. blica , fara pia , O meno , il danno . 19. Ma fe conftafle, che qualche foggerto particolare , che frequenta Ífpelñio la Boccega, Trasttato V II del V II. Comandamento. auefíe ricenuto grane danno; atcenta la fua sfera, e facoltá, queño danno faria peccato grane riíperto di quellot V.G. fi sd, che vn huomo mediocremente commodo , dandato a comprare dieci, O dodeci volte , e cheia quefte gli fi fono rubati otro reali,e fenza dub- bio ,cht in cio ft giá materia graue : [e con. ftafle ,che ad vn pouero nelle volte , che € an- dato alla Botrega , fia Ñato fatto aggrauio di quattro reali, ancora queño e materia graue: e lo medimo dico di tutti gli aleri , che confte- rá efere ati gravemente dannificati ; e quan.» do confía cerraménte il daono , ches'e fatro á qualche particolare , allora e neceÑario re- fliruirgli dererminatamente quello , che gli fi € dato di danno ; ma quando quefto non potefíe faperíi , per la molticudine di quelli, che van- nod comprare, f fará la reliruzione nella for- ma, che diró adefo, Ne' Luoghi piccoli € facile il formare cerco giudizio del danno , che a ciaícheduno Ñ fá con frodi di pei, o milure; perche puo conoíceríái la frequevza , colla qua- le ciafcheduno viene a comprare. Il certo €, ch'egli € obbligato d refticuiresperche la quan. titá fú norabile,e fino dal primo furto piccos lo fin'al'vltimo commiíe peccato morcale ín ciaícheduno, perche ebbe volontd determina= ta di contiouare quefte frodi , e dani. Leílio vbi fupra dub.7.n. 1.0 feq. 8 € comune. 20. P.Pidre, 38 achideno reflicuire quefa quantiti ? C, Molina, 8 altri, che cita Diana part. 4. Trat. 4: refol. 46. infegnano , che il modo di farc quefla refiicualone , € accreícere le mifure fn'd tanto, che fi rifarciíca la quancitá piglia- ra. Mz queño modo di refticuire non € fenza la va difficoltá ; perche non fi sá ,cheime- demi, qualiandarono per avanti a comprare, vi verranoo dipoi, e cosi non Á fedisferá alle perfone, che furono dannificate . Migliore mi pare il modo , che afíegnano vaíquez , €: Elcobar, cicari da Bulembiu lb. 3. Trat. 5. dub. 5. n. 2. chein quelo calo puó fará la relticuzione a' poueri, e per confeguen- za (i porra comporre colla Bolla della compo=- fizione . Diána vbi fupra refol. 113. Perché € regola generale , che fempre , che per Pincer- tezza del Padrone ha da farfi la retituzione a' poucri, fi puó comporre colla Bolla. Ro. driguez Bulla compofitionis M. 12. circa finem, Trulleach fopra la Bollalib. 2. dub. 4.1. 4» Vo'errore di graa rilieno hó inconcrato ¡a alcuni Cosf:Zori, che fenza piú auucreire » configliano i Penicenti, che hanno obbiigazio- ne direltituire, che faccino dir Mefie, O dijao elemeñns, ó fi compongano colla Bolia, [ca- za certificar , fe we Padrone certo , al quale poíiao reftituire . Auvertano quefti cali, che né le Mefic , ne i poneri, ne la Bolla della coma polizione v'hanno luogo , quando pus fodif. fort
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