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138 gnifizione : Propterea ( dice queña Bolla ) idem Santlifjimus declarauit , erram fi nulla fraterna cor» rebtio , vel alía monitio premia fuerig , ommnd teneri, Ó obbligatos accedere ad denuntiandum Gc. E pin ¿baño agsiunge Vec poffe ¡llos d de= nuntiando fub dilPa fraterne correótionis , vel alio quonis pretextu retrabere , aut retardare Cc. La gual Bolla fi affile ia Roma alle porte di $. Pierro, E fecondo gueño Decreto, s'aneri da fare Ja dennnzia ne” cafi, che appartengono a] San- o Tribunale della S, Inquifizione, fenza, che fia neceflario fare la correzzione , £ ancorche il delinguente fia emendaro . 178. Ecosi Y.S, non potrá enicare ¡l de- nunziare cotelta Perfona, che la follicicó ad hos taétus , P. Padre gli do parola di farlo , C. Sappia , che há da farlo Ínbito , perché jo non pollo afoluerla , che prima non ]'ab- bia farro , P. Padre o gl'impegno la mia parola, che fubiro lo faró ¿(1 compiaccia d'añoluermi ptr ora, che qui é molta gente , e fenon mi coma- nico , penferanno alcra cofa , C. Adungue, per euicare queía nora, e dandemi V,5. fermiflima parola., che compi- yá alla fua obbligazione ,l'2foJneró : valendo. mi del'opinione di Nanarro, Rodriguez, 8z alcri cicari da Diana part, 1. Trat. 4. refol. 93. che infegnano , che, quando il Penitente € períona fedele , e timoraca , della quale fi cre. de compira alla fua obbligazione, fe y'e in. coruenjente in non añoluerla, puo fark colla parola , e fermo propofito , che fubico fará la dcnuUDz12, 179. P. Padre, e a chideno jo fare la de- Dunzia 4 C, A qualche Comwiísario del Santo Tri- bunale , che raro £ilLuogo, fe g niente grande de, nel quale non ha , O almeso vicino á quello , P. Padre, edin che forma ho da fare la des nunzia ¿ C- Lene andare dal Commifario, e dirgli, come D, O Fr. Folano di tal, Sacerdote ,0 Curato , 0 Boneficiaro , del ea! Luogo , e Pa- rochia, 0 Religiofo del tal Conuento ,1'há jollicicara Druccalmente nel Sanco Sacramento della Confeffione , | P. Padre, (ará impoftibile , chejo pofli an- dare lenza nora ,e [cancalo, €. Adusque dandomi Y.S, licenza ,¡o faro la dentnzia al derro Commifario . el P. Padic., gliela do, C. Se ha opporcunirá il Confefore , anderá dal Commifario, € denunzierá il follicicante; Senon há campo di far verbalmente la de. puozig, puó feria con vna Jertera , del feguen» tc (CNO. Tratrato VI.del VI, Comandamento » 180. Per compire al comandamento di co. telto Sacro Tribunale dell'Ioquifizione, al qua» le la Sedia Apoftolica há concello facoltá di procedere contro i Sacerdori, che follicicano ad turpia nella confeflione; faccio fapered V,S,come D. O Fr. Folano de cal, Curaco, Beneficiaro , O Afiftente nel ral Luogo , d Re. ligiolo del tal Ordine , figlio del tal Canuen. tó ,follicicó N. ad Turpia, nella confefione Sacramentale ; di che do á V.S, notizia , con licenza del Penitente follicitato , per efere im- pollibilicaro á farlo per le fieflo, accio V.S, come Commillario del Sacro Tribunale dia ¡a quello queíta notizia, accioche (i prouedas guello fará pin conveniente , Data nel tal Luo- go, il cal gioroo , mcf<, £ anno éec, 181. Anuereoj Confeflori ,che mai e loro lecico dimandar al Penitente, chi (il follicia pante;le non ja calo, che per non potere il ral Penjtente denuuziare per fe, faccia farlo dal Confeffore per lui , allora € necefsario faperlo , per fare la deounzia ¡a forma de. bita.. Anuerto ancora , che non fijao facili i Con- feísori in prenderá il garico di fare le denvoziez perché queño porta feco graui inconnenicati; ma beersi , che il Penirence lo faccia per le, fe non , ¿na caío che foíse impo/ibile al Peniteace farla per le meudemo;z il che rare volce potrá Ínccedere. Neé tampoco fi fidino facilmente di farla per Jercere ;perche vna Jertera ( perde.con tacili- rá ,€ (i perde molco , fmareodod (iarili letcere, I Comupiísarij ( trouano con facilirá , € 12. re,0 niuna volta accaderá elsere necelsario valerfi di Jetreres E cafo che alcuaa volta, per non poterñi ajere alcro mezz0 , abbia da farí per letcera, há da elsere precilamentes con ficurezza , che la lercera non abbia d per- derf. 182, Conchiudo con incaricare, che ( pon- derj bene quefta macreria, e fi vada con matu- rica. Hó appuacaco alcune opinioni larghe ¡a queño Tratraro, accio in qualche calo ardyo, £ apprerato poísa il Confeísore anere qualcis refugio , e con prudenza follenate 1 delioquen- te, quando il permercerá l'occafionc, € (1 potrá fare fenza ferupolo di cofcienza 5 pol- ché fono molciidanpí, che ponao Íeguirgl. Pero procuri fempre giudicare il piú Gicuro; perche il bene generale di encca la Chiefa mol. to importa » Il Sacramento , che Dio há dato per medicina dell* Anime, lo fanno veleno alcuni facrileghj , per dare Joro la morte ; Che maggior miferia pro risrovarí | Porjamo ben dire quelle paroJe , tanto dolorofe, che Dio diíse per Geremia; Nunquid refina non eft 55 Galaat? aut Medicus. non eft ibi? ¿Quare ergo nou e obduíla cicatrix filiae populi mci; Her. cap. Bo , La
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