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136 che confti ¿ che quello , che lo commerte fa vero Catcolico. L'alero , perche il Tribunale deye obbliga- re queñi rali lollicitanti ad abiurare , ancorche ptr altro fjno Cattolici, me fi prouid'effi co. Ía contro la Fede ; come con altri DD. dice Bonacina Tom, 1. in Traltati varjs Trafl. fen difp. 6. punf?. 3.1. 28. Dunque il delitro della medema follicirazione fá fofptrto nella Fede il delinquente, 168. E midica V,S, conícori nella follici- razione , ideft raGtibus impudicis cum illa, períona 2 P. Padre si, C, Sanchez , 8 aleri , che cita Leandro det Sacramento Tom. 1. Trat. $. difp. 13.4. 43, fono di parere , che ; (e il Denitente acconfente alla follicitazione del Coufeísore , non e ob- bligato d denunziarlo + V,G. follicita il Con- fcfiore il Penitente , ad babendam fecum co- pulam , aur taétus ¡uhoneftos; v'acconfence il Penirente a dicono quefti Doctori, che non é obbligato a denunziarlo ; perche il complice del delitto , noo € obbligato á denvoziare il fuo complice ; come hó derto di fopta Tras, 2. Cap. 4. Con Suarez, Diava, ec aleri. 11 Pe. nitente accoufentendo al Confefiore, (1 fi come plice dei fuo deliteo ; Dunque noa-€ obbligaco á deounziarlo, Quefa opivione , alcuvi difendono, che fia probabile , ció non oftante, il contrario e*] ve. ro ¿ptrche il foudamento , per il quale dico» Do,che nefivao € obbligato a denunziare il uo complice , e ; perché da quefto feguirebbe iofamia al denunziante, poiche (i verrebbe in cognizione del fuo confenfo , e ccoperazione al delitto + Acqui, in queíto cafo della follici- razione non fiegue queña ¡ofamia al Penitenee denunziante , ancorche abbia acconfentito ; Dunque deue denuoziarlo, Prouo la minore; perché tal Penicente non dene dichiarare , che acconíend, 8 il Tribupale vo'] dimanda , né a luí, nc al Confeflore follicicante , os queíto fi pone nel proceffo: Dunque niuna iofamia ne ficgue al Penitente, che acconfenti, nel fas re la denuoziatione. e 169. $2 V.S, le quello tale Confefíore fi ña emendato del peccaco di follicicare in con- teflione? P, Padre, ¡o no'Isó, C. Sz fi fofle emendato , ceflarebbe l'obbli- gazioos di denunziario , in opinione di Soco, Molftho , Porcel, de aleri, che cica Diana part, 1. Trat. 4. refol. 3. Perché il foc del caltigo € lemenda del colpeuole + Dunque, fe giá se emendaro ¿OD lará necefario il caftigo, e per confcguenza celierá lobbligo di denunziario; perche cctiando il fine, € fuperfiao ¡il mezzo: La denuntiazione € mezzo per il caigo: Dun- que quando queño non eneceñario, per ef: Tratrato VI. Del Y]. Comandamento » ferfi emendato il delinquence , fará oxtofoY denunziarlo . Ció non oftante , deue tener per improbas bile, e dire che quantungue (4 fa emendato il delinquente , deue denunziarfi . Icá Suarez Trat. de fido difp. 40. Se?. 4.1. 13. Giouanni Sanchez nelle Selet. difp. 11.n. $2. Azorio part, 1, 1.8. cap. 19.9. 9. ¿e altri. Perché il fine del Tribunale nou € folo il caftigo del colpeuole, ma eciandio il terrore degli altri: Dunque, au- corchéilreo fia emendaco , aueraffi obbligo di denuoziarlo, Prouo la confeguenza ; pera eche , accio cefli 'obbligo della leggo, € ne» ecfiario , che ceíh il fine cocale, 8 adequaro; enon bafta, che cell il fine parziale , come dico nelle mie Conferenge Tras. 3. Conf. 7. 5: 1, vum. 1. Y feq. Che il reo fa emendato , folo € fiae parziale della legge, che impone la denunciazione + Dunque, ancorchée celi yneíto fine , per efieríi ciñrendaco il delinguente, $ ane- rá obbligo di denunziarlo, 170. Ma perehe ia qualche caío lara forfi conueniente feguire Popivione contraria ; per fapere ,fe il delinquente fi fia emendato , VS, midica, ha vito, fe quelo tale fé confilla- Eo , 0 prefo qualche Giubileo 2 P. Padre si, P'aliro. giorno lo vidi confefa faríi , e celebrare la Santa Mefía . C. Felino, cicato da Diana vd fupra refol, 3-5.Sed in bac, dice, che la conteflione Sa. cramentale e fegno, che vna Peclona s'e giá emendara . Senza dubbío fará il luo fondz. mento ,perehg di niuno Criftiano dobbiamo prefumere taoco temerariamente , che credias mo li vadad confeffare con animo di fare va facrilegio : Atqui, per non farlo e aeceíario abbia propofico di emeodarí : Dunque ves dendolo confeflarí dobbiamo prefumere , che vá con animo d'emendarf; e le di poi noo fi sá che (ij ricaduto , há da prefumerí , che gid fi lia emendaco , Quefta ragione, e fondamento, e tanto leg, gicro, che febbene per alero fofie probabile, oggidi non puó eierlo , dopo la condannazio- ne d'Innocenzo XI. mella Propofizione feconda; e la leggierezza di quefto fondamento li conos fce chiaramente, Perché vediamo (e Dio vo. lefíe, che non fofle si vero ! ) che molti ogni giorno Íi confeñano , 8£ ogni giorno ceicbran no la Santa Mefía , e vinono ion mal ftaco vno, e molci anni, fenza emendarí : Dnoque il fola vedere,che 6 confeñia il follicicance, aon € fon. damento baftenole per credere , che fia emeno dato. L'alcro , perché , chi tanto facrilega , € cemerariamence profana , $í abuía del SS, Sas cramento della Penitenza , feruendofene per faziare il fuo brurtale appetiro; cht coía v'é da maravigliarí , che faccia molti aleri facri- legij, confefiandof lenza vero propolito? Nam qui femel e ralus , femper prafumitar malus, iñ

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