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Capitolo X. Dé Confeffari» che follicitano ad Turpia ; d' auer queño obbligo., C, Si confelsó, ch'era ció feguico in queñta forina , ciog il Confefiore fedesido,, e Y.S. ia ginocchioai , in modo di confefarí ? P. Padrenó., C. 1 Confefíore gliel* dimando ? P. Né meno, C. Adunque, fe V.S.. folo se confeñiata, hibuific hos tadtus,e non fpicgo la circonttan- z2, d'auer fimularo la confellione ; s£ il Cop- feflore anvere di dimandarglielo ; come 2ue. us egli ad imporle J obbligo di denuoziarlo $ 163. P, Padre, egli non mi follicizo, ad po- fica peccandam . C. Nou importa ; perche non folo quello, qui follicitar ad peccandum poft confeffio- nem , dene clsere denunziato , ma etiandio qui in Confefñionario, aut fimulando confeflio- nem , haber inhoneltos fermones, aut raQus impudicos; come confta ancora dalla Conlti. tuzione del derto Gregorio XV. Vel cum ess inboneftos fermones , fiue tradbacus babuer int 164, C. Si confeso V.S. con quelto tale inanzi ,ó dopo hos taGus 2 P. Padre si, C. E la Confeflione fú jormediaramente» auanii, O dopo quetti 3 0 ba farra altra coía, cie vi framezalse? P. Padre ,immediacamenre dopo mi con. f:(sai , perche egli medemo me'l diíse , dicen» domi, che cogi Dio mi perdonercbbe i miej p*eccati. C. Adomque, a2ncorche , aliss, non foíss obbiigata V.S, a denunziario proprer bos ta. étus , comee; lo farebbe folo per quefta cir. conílanza d'císerfi immediararére confefsara; confia eciandio efprefsamente dalla fopraderca Conftituzione ; In abiu Sacramentalis confe hos mis ,fiue ante , fine poft immediate - Di modo che ie qualche Sacerdote haber rem , aut ta- Étus, aut fermones inhonefos con qualche periona , 8 immediaramente la confeísa, dene Ele re denuaziato . Nou peró quando la confeffione non € im- med: ata a queñti di modo , che frá quelli, e la confefllone medij alera cola , € tempo notabi- le ; V.. fi confeísa la períona , efce dal Coa- f:Monano, € vá alla lua caía, 8 il Confe(so» re fequitur eam follicicandi graria io domo va , quetto mon incorts nel: delicro della de- nunzistione . Irá Scorcia ja Ballis Pontif, epilt. 77. Theor. 197. apud Diuidam part. 1» 1 var. 4. refol, 24» Perche la Coniticezione di. ec , Che há da elsere immediate; Dunques, quando non € immediaie , non vé obblizo di denunziario . 165. $4 V,S. fe quel tal fozgerto fa inf. mato di imigliance delicco di follicicaz: onc ,0 há ícutito qualche cofa di quelio ? P. Padre , ¡o noo ho rdiso ccfa alcuna » 135 C.. In cafo.che il delioquenze non Ga iofa. mato di fimil delitto di follicicazione ; ma che £ canso occulto , che folo vna períona la sá, fentono Reginaldo , 4 alcri, che cita Leandro del S,Ss Tom, 1. Trat. 5. difps 13.» 6. ch: noa v'¿ obbligazione di denuaziarlo . Sed quidquid fit de probabulitate buius opinionis5.per la pratti- ca e moralaenre impofñibile aggiutare quelta fencenza ; perché , come la fo!licicazione paña nel fecreco del Confeíionario : come hd ad are riuare alla nocizia d'altri, di modo che reBi jofamato ¡il follicirante2 L'ajero, parche ques fla opinione € in rotal pregiudizio ,e fculla» zion2 del Decreto dell'Inquiñizibne ¿ parche, fe queíto Penitence, per sÍgere occulco il cafo, non e obbligaro a deaunzjare, né meno lo fa» rá l'alero Peniceore , ne alero , né alcri molti, che prigatim fono (taci follicicariz poiche l'rno ou sa dell'alero , ne hanno notizía , che fijoo ftaci follicicari» 166. Suppone V.S, che il zal Confeísore Ga vero Cartolico, 0 vi lia alcun fofperco di lui, che non fenca bene della Fede 3 P. Eglieia opiniones di tale ; ne io hó di Jui vrdito cola mal fonaure nella Fs ide. C. Qaefte Coakticuzioni , che impongono quefte pene al follicitante,, (i fondano la pre» fuazione, che quelti rali noo fono veri Catco- liciz come coufta dáffa Coofiruzione dí Pio 1V. che dice cosi: Nos in animum inducere. nequeentes , quod qui de fide catholica rechó fema tiant , Sacramentis in Ecclelia Dei inflitutis abu tantur ; vel eis iniuriam faciant, 11 cenore di queña Bolla puo wederí ja Elcobar del Corro Tom.'3. de Sacerd, folicit. al principio ; 8 in Fa- gundez Tom..2. ¿n pracept» lib. 6. cap. 13» DUI, 2. 167. Fuoridiquefto , e opinione di Silues tro, Soto , Ricardo, Cairo, Nauarro , Y altri molci, che cita Suarez de lez.d. 3. cap. 234 n. 1.chele Loggi fondece ¡a preluazionenoa obbligano in cofcienza, quaado ¡a qualche cafo pariicolare cefsa la prefuozione : Atqui, lc Balle Pontificiecontro i follicicanti ,(G fon, dano. in prefuozione d'crsa: Danque, fe man. ca la cale pretunzione , e copíta., che il folli- citante e vero Cacrrolico , ceferá Pobbligo di deguaziarlo . Cosi fenrono Nauarro , Soro, Hoflienfe, 8% aleri molci, checica il P, Lean. dro di Morcia in difq» Moral. Tow. 1. lib. 2, difp. 5 refol. 1. Ma lo Confeíso , che quefta ragione ha aparente, mente molca forza 5 jo peró ció non oftante, fon di fentimenso conirario, con Freica, € Diana part, 15, Trat. q» refol. 10.Perché ide- licri, che fapinnt barefim, da fe (tel rendono lofperto qu:llo , che li commerte , ancorche peraltro Ga vero Carcolico:; il delito della follicitazione fapit berefím ; Dunque il me. demo delirio fonda foípstto d'erelia, ancora ché

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