BCCPAM0001162-4-1600000000000

124 per la difpenía; folo fi dife nella relazione, ch'erauamo in terzo grado di confaoguinitd, 8c in queño ci difpensó Sua Santicd , C. V.S.eracon fua Moglie in fecondo gras de conterzo ;e quantunque Molina dica effer necefíario Ípiegare tutti due igradi, alcri pe- ró, che cita ,e fiegne Leandro del Sacramento Tom. 2. Trat. 9. difp. 24. 939.8 48. dicono, chebafta Ípiegare il pin remoto . Eté la ra- gione , perché lo Ípiegare il grado proífimo, folo fi fonda nello ftile della Curia ; queño ftile mon obbliga in foro confcientie, come dice Lean» dro ibi quef!. 43. Adunque non encceffario ípiegare il grado pió proflimo . E fi coníerma, perche , come probabilmente dicona alcuni DD. apud Leandrum vbi fupra quefl. 36.in fe. Se Pietro há parentela con Maria in quarco grado, e quinto, giá noa há bifogno di dif- penía , per fpofaríi con lei: Adunque fiegue, che non e necefario fpiegare nella difpeoÍa il grado piú proflimo . 119. L'alero ;perché, come con Ledeíma, Rodriguez, $ altri, dice Diana p. 8. Trato 5. refol. 60. quando quelli, che dimandano la difpenía , hanno doppia parcnrcla in yn me- demo grado; come fe Pierro, e Maria fono parenti per parte di Padre, e di Madre ia vn medemo grado, non e neceflario nell'impe- wazione della difpenía far menzione de'due wincolidi parentela; Adunque ne meno fará necefíario , quando i gradi fono diluguali, far menzione del grado piú proflimo . 120. Sard peró neceffario ottenere letrere declaratoric da Roma (lepra il grado piú prof. fimo , come determina Pio V. in vn Motu pro» prio , che comincia : Santiiffimus Ípedito a' 26. d'Agofto dell'auno 1566. le quali letrere (i ri. cercano folo peril foro efierno , e ptr cuitare lo fcandalo ; e confegneatemente ceffando lo fcandalo , per eflere occuleo Y impedimento, non faranao necefarie detce Jetrere declararo. rice: come con Sanchez , e Bafilio , dice Lean. dro vbi fupra quaft. 40. 8% il M.R.P. Torre- cilia nellc fue Confulte 10. Trat. 1. fol. Mi- pi? Si limita la doctrina riferica , quando ¡l gra. do pia proflimo e il primo; perche in queño calo,1e non s'cíprime, € nulla la difpenía; come elpreflamente dice Pio V. nel derto Motu proprio: Dum qu0qu0 modo primum gradus non attingant + luche conviene la comune de' Dot- tori. 121. P. Ancora Padre , nella difpenfa , che hó detto , dicena Sua Santitá : Dummodo copn- la non internenerit 5 O diétam copular babuimns antequam difpenfatio peteretur, e non ne abbia. mo farco menzione . GS. Quantunque non fi faccia menzione del. la copuia , quando fi dimanda la difpenía , di. ce Leandro, che valida affolutamente , vbi fiye Trattato VI. del VI. Comandamento > pra queft. 31. La difficoleá fana in quella particola ; che venne nella difpenía : Dummodo copula non im» teruencrit . E per rifoluerla; mi dica , venne commefa all'Ordinario la facoltá di difpen. fare ; come comunemente auniene per il foro efterno2 P, Padre si. C, Copula fuit adeo occulea , che non po- tefie prouaríi nel foro eKerno ? P. Padre si, fú occulcilima . C. Adunque € probabile, che fofle valida la diípenla , non oftance quella clauíula : San. chez, 8 aleri, che cita, e fiegue Leandro del SS. Tom. 2. Trat,Q. difp» 24.9. 33.0 34. Dia» na part. 11. Trat. 5. refol. 36. quali infegnano, che quando la difpenía viene commefa all Or- dinario pro foro exteriori, le la copula noa pudo prouarí , per elere oceulea , € valida la dií. penía , non oftante la claníula : Dummodo co- pula non interuenerir. Ma le la dilpenía viene á qualche huomo diícrero pro foro confcientia; allora , quantunque fia occulta la copula, € invalida la difpenía , fe viene colla derca clan- fula « Icá precer cisaros DoGores docet , Vile lalobos part. 1. Trat. 14. dific. 27.1.7. Ela ragione della differenza e; perche il valore della difpcala fi fonda nella mente del Sommo Pontefice, che la concede: quando viene per il foro efterno, nell'eíprefiooe della claufula : Dummodo copula nor interueverit , 12 mentre di fua Santitá e , che fiadi modo, che ne) medemo foro fia pubblica ;e quando viene peril foro inceriore, € fua mente , che bafta fia occulea + Adunque , quando viene la dif. peola pro foro exteriori, fará valida, non otan. te efía claufula 6 Gr occulra; ma non gid quan» do vigpe per jl foro inreriore . L'opinione peró di Leandro citaro a! n.117. e120.e 131, 00n fimerei praccicabile per la 3. Prop. condan. da Ino. Xl. Del Modo d'impetrare le difpenfe dalla Sagra Penitenciaria per il foro della Cefcienza. "€ parío bene aggiungese quiil mo. do d'ottenere le difpeníe , quando ne L occorrefe il bifogno al Confefiore ; € queíto lo faccio , per auer ritrovato pió d'rno, che per non faperlo tencuano allacciati 1 po- ueri Penicenti longo tempo ns proprij villupi, non ofíando ricercare chi glintegnadl: la ma- niera di Ícriuere á Roma , 8 acció (1 fapia cosi il modo d'imperrare, come d'efeguire le dil- penfe imperraze , noceró qui le claufule, con le quali fogliono venire detce difpeníe. Clao-

RkJQdWJsaXNoZXIy NDA3MTIz