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38 CAPITOLO VL Della femplice Fornicazione , Abito di peccare; Y Occafione proffima « 33. p . Padre m'accufo , che dopo dell'vl- tima coof:Mione in qua tribus vicie bus peccavi cum muliere expofira , C. Scimaua V.S. che accedere ad mulierem expoficam fofle peccato mortale¿ Lo diman. do ; perche molca gente volgare non sá far di- fiozione , tra l'eliere vna coía permefa , e l'el fere lecita . Per vedere, che ia molti Luoghi, per evitare mali maggiori, (f permettono cafe pubbliche (0 Dio , doue € gionta, € arriuaca la malizia , e licenza vmana ! ) ftimano, che ña Iecito andar á¿ Gmiglianri caíe . Er e neceña- rio , che il Confeñore li auuertiíca , che gueña forzata permiflione non dá licenza ad alcuno di peccart . P, Padre , beniflimo fapeuo, che era pec- cato morcale . C. Cerro e, che era peccaro mortale . Sa- ptua V.S. di che hato era la donna? P. Diceuano , ch'era maricata ; io peró no'l fapeuo di certo . C. Se folle libera, e V.S. libero , farebbe peccato di femplice fornicazione ; peró auendo ¡Y.S. quella nocizia , gid dubitava ,s'era mari. tata , Ono; cosi per non auer cercaco d'vício reda quel dubbio , ha commeño vu peccato d'adulcerio. Perche operare con dubbio in qualiuoglia matería e peccaro mortale deja fiefla Ípecie , che fi commetrerebbe operando con perferta cogn'zlone , in quella manicra, che giurando jo dubbio , fe la coía ha vera , 6 no , fi fá vno Ipergivro, petrche (fi merte a pe- ricolo di givrare il fallo : Adur.que lo fieño € in quefto calo , ; 33. Há detro V.S. ad alcuno, che v'era que- fla donna e/pofia ? P, Padre si, a due miei amici, iqua!i ven. nero meco , e comiflero l'iftefo peccaro , che ho fartio . C. Quefi huomini erano liberi ? P. Padre si. C. Erano fra di lor due parenti; 0 pure pa- renci di V.S, P, Fra lor due erano cogini primi. C. 1 fecondo dunque di quefti due , che ac- cefíic ad hanc mulierem, commife peccato d'ine celo. Perché in copula habita cum primo contraxic mulier affiviratem cum fecundo;poi- ché crano fra di loro in fecondo grado di con. fanguinitá i due cugivi, e fino al fecondo gra. do fi contrae ¿fúnica per la copula illecita . De” quali peccari di tutei due fi V.S. cauía, per auer loro notificato , che quella donna era ef. poa al peccato ¿ e la ruina , che V.S. ad efi há cagionaco, e Ícaudalo generale 3 quale rif. Trattato V'I.del VI. Comandamento : petto d'vn foggerco fi riduce alla fpecie di fem- plice fornicazione , e riípetto al fecondo alla fpecie dell'incefto ; fecondo quello , che ho det. to nel Trat. $. cap. 7. 34. Or mi dica , quefto peccato, che ha confeffato , e di reincidenza ? P. Padre si ; in altre confeffioni gia ho auu. to a confeffarmi d'eferui ricaduto . C. Quanto tempo € , che V.S. cade in que- fto peccato ? P. Padre, gli alcri peccati gid li hó con- fefíati. C. Non importa , perche , acció ¡o formi gludizio dello Ñato della fua anima , m'e ne- cellario fapere la qualicá delle (ue piaghe , le fono , 0 nó incancherice , per applicarui la me- dicina conueniente . «Quando il Penitente s'accufa d'amer peccato in quefto Comandamento , deue il Coufeffore diman- dareli, fe il peccato € di reincidenza , do d'abito, per formar giudizio , fee capace d'affoluzione f - condo il Decreto d'Innocenzo XI. nella Propo(i- Zione 60. della quale parleró dopo nel T rat. 10- fopra quefta Propofizione n., 204. feg. * 35. P. Padre wm'accufo anche, quod habui quoídam acceífus ad mulierern folutam . C. Commorantur ne ambo fimul in eadem Domo ? Anche quefa diraanda , e neceffario far[i , fem pre che il Peniente s'accnfa d'auer mancato in que- flo precett: , per formar giudizio , s'egli e in orca- fione proffima . e fe gli [3 deue negare l'affoluzione, fecondo lo fleffo Decreto d'Innocenzo nella Pro. popofizione 6 1.e 63. di che anche parleró dopo nel T rat. 10.n. 225.ne] quale Ípiegheró , que. fia ,e le alcre Propofizioni condannate dal met. demo Santo Pontefice , P. Padre si, riviamo tutti due in voa fea caía . C. Quantotempoé, che há quelta carciua amicizia con quefta Períona ? P. Padre, ho gia confefiato quello , che hó peccato per il pañiaro, fino á quello gli dico ¡a queña conf: Ifione .* C. Non importa quefto ; eneceffario , che jo lappia , fe V.S. vive in occafione profima per applicarle il rimedio oppor:uno, € per ques fio e necefiario ,che fappia ilcempo , che V.S. conuería con quefta períona . P, Saranno due anni ia circa, che io hó que- fia famigliarica . C. Con qual frequenza e caduto in peccato colla ta! períona ? P. Dopo l'eltima confeffione [aró caduto quatcro , Ó cinque volce la feccimana , vna Íec- timana per Paltra, C, E neile coofeflioni pañate ? P. Gia ho confefíato quello m'é feguico: C. Gia ''hó derro , che non importa ; ptr. ché per giudicare , fe loccifione € proflima, ho
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