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Capitolo Y, Dello Stupro: Pierro Nauarras € Ledeíma citati da Fagun- dezin 6, practpt. lib. 6. tap. 5. 1.11, $. dli, fentano il contrario , Mail fencimento di Medina mí pare íl pia vero , quía muljeres labiles fune , 8e cam preces invaleícunt , eis refiflere non valent . 28. Midica,per quelo accefo e feguira á coftei alcuna infamia , O difonore ? =P. Padre si; tutto il Luogo l'ha faputo , C. Ela pubblicazionedi queño farto , e fe. gulta , perche V,S. le n'é vancara, e detrolo a qualche períona 4 P. No Padre, non fú per colpa mia; ma perche effa lo confidó in fecreto ad vna perfo- na ,e da queña s'é djuuigaro , C, Se V,S,fofie Rata la cauía dell'infamia, farcbbe obbligara d rifarcite ¡ daoni, che ne feguirono,, fupplendo , con darle dote compe- rente da maritari.. Nauarro, Magiore, Pie. rro di Ñauarra , che cica, e licgue Balico Verb, Stuprum n, 15. in fupplemento , Si alcri, che ci- ta,c frgue Bonacina Tom, Y. de matrim, q4, + puncz, 17». 7. Do Pero, le V,S.noné faro la canía , chef fa pubblicata la di lei facchezza , vimque non intulic , non há obbligazione di refiruirle co- fa alcuna , Balto nel luogo citsto. Villalobos Tom, 2. Trat. 11. Aific. 30.1, 16. Pagundez in 6. precept. Decalog. lib. 6. c4P, 5.1, 10.5. Di- ceudum tamen ef , Perché queíta obbligazioue di reltiruire, O ha da fondare in violaciones huius mulieris, O nellinfamia Íeguira? Non nel primo ,perche ea volontariamence (co- me fi fuppone ) confenfiz; e feienti , 7 volenti non fitiniuria. Né meno nel fecondo , poiché ella lefa ,e non V.S. fú caula della lua infa- mia; dunque V,S, non € obbligata d refi. enírle cofa alcuna . 29. P. Padre waccuío , che molto tempo ho feequentato la cala di cerra Giouane , dz (ap- pivsc¿o follicicani , pla camen nuaquam con- ienfir , C. Defiderabat vi eam cognofcere, P. Nó Padre, fiipía fponte non confentie- bat , non aueno penfiero vim inferendi, C, Nella dotcrina di fopra riferita , che, quando virgo volontarie confencic, non eft itoprum , il deiderio di V.S. noo ha majizia di ftupro ; perche il deiderio há la feÑa malizia, che ha il fuo oggerto, l'oggerto conofcendi virginem fine vi non ell iftupram + Adunque né meno il defiderio eam cognofcendi hoc mo» do. Ecosi ftijao avuertici i ConfeBori , che ia guectta opinjone , quando vno s'accuía d'auer delfideraco virginem cognofcere, non deuono condaonarlo di lypro , ma allora folo , quza- do há deliderato vi eam cognofcere , 30. Mi-dica, per auer frequentaco la caía di queíta Giouane, € leguito alla Giovane perdiga di credito$ ri) 97 P. Padre si, il Popolo credé, me fuum del turpauige honorem, C, Sapeua ella ftefía , che queña voce della (na perfona correua nel Popolo , perché V,S, frequentaua la fua cafa? . P, Padre si. C. Entraua Y.S.fn lua caía contro fha voz glía , O pure ella v'acconfenciua ? P. Padre ella mi permecrena , che anda liberamentre, € Ífpopraneamente mi daua J'in- grello , C. Se V,S, fofíe entrara lo fua caía contro fna volonrá, farcbbe obbligata a rilarcire i dannidiquefta infamia, fuppleado co'l darle dote compteate, fecondo la perdira , che ha facto dell'onore ; ma fe efla liberameore gli há acconfentico , che andafle in fua cala, non ignoraudo , quanto (credicana nel Popolo, non há obbiigo di reftiruirle cofa alcuna. Ica Molina Trgt. 3. difp. 106. concl. 10.8% altri, checica ,e fiegue il P. Balto Verb. Stuprun, nel Supplemento n, 6. € confía da quello $ € deta to difopra, 31. P. Padre m'accuío , quod cum parun!ns eram frequenter taogebam ivvenculas , cafque Gcofculabar, C. Ex oículis illis , ac tripudijs fentichr: ne orici pollucionem , fue cormmotionea parcium verendarum ? P. Padrealle volte si, alere wolte poi era puro giuoco » . C. Tadusia partibus venereis femper fune peccacum mortale, quod eciam dicendum elt de ofculis , 8: amplexibus , fiue raGibus me» nuam , fiue rationabili caufa habitis, quando inde oritur commotio in ciídem parcibus , Ma quando cados fune lzues: V,G, manos, vultos, aur aliquod ofcnlum fine diéa com. mocione , folo per qualche,. o leggierezza ,Ó ciujlrá , dicono Caierano nella Som. Verb. me pudicicia, Naunarro in Sum. /Ti/panica cap. 16s 1. 21. Grafis. cicaro, € leguico da Murcia Tom, 1.difq. lib. 3. difp. 3. refol. 13.1. 6. 8 altri, che folo fonp peccati veniali. Queíta opinio- ne peró non puó practicar dopo il Decreto d'Alefandro VII, che nella Propolizione 40. condanna per Ícandalolo il dire , quod ofcu. lum habicum folius deleGationis fenfibilis can. la, abíque ¿lio cturpi fine , non e peccato mor- tale, Econ ragion: ¿ perché quee fono ma- terie molco pericolole, e rare solte, 9 mai la- fcia di macchiarf la puricd ja fimiglianti acci; Veda lo fpiego della derta Propofizion: 40, nella 3, part. della Pratica Trat. 17. 0. 253» dove (i tracca de cacri , baci, € alerce leg. gicrezzc , N CA-

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